Giannandrea Mencini: “Il progetto De Piccoli è impattante e va respinto anche nell’ottica del nascente parco della laguna”

 

Immagine.Gianandrea mencini Su Eco Magazine (Osservatorio sui conflitti ambientali) è stata pubblicata la seguente intervista a Giannandrea Mencini, Vice Presidente nazionale di VAS nell’ottica del nascente parco della laguna (http://www.eco-magazine.info/grandi-navi/4041/gianandrea-mencini-il-progetto-de-piccoli-e-impattante-e-va-respinto-anche-nellottica-del-nascente-parco-della-laguna.html).

 Immagine.Eco Magazine

L’intervista integra l’articolo sul contestato progetto del Canale Contorta pubblicato su questo stesso sito il 29 gennaio 2014 (http://vasonlus.it/?p=3471)

Grandi Navi e laguna, sono due cose assolutamente incompatibili?

Le navi direi proprio di no. Il problema sta nel gigantismo attuale che è assolutamente sproporzionato per cui non è più compatibile con la città. Per le grandi navi o si trova una modalità di farle arrivare ad esempio a Marghera, senza passare per il bacino di San Marco, oppure si crea una sorta di terminal fuori in mare, non vedo altre soluzioni.

Con una ipotetica chiusura della marittima, i lavoratori e le Compagnie di navigazione temono ricadute occupazionali nel settore crociere. Che ne pensi?

Inutile far finta di niente. Una ricaduta negativa sull’occupazione sarebbe inevitabile.

Salvaguardare occupazione e ambiente insieme. È possibile?

Certo che sì ! Ma ci vuole lungimiranza politica e sindacale e capacità di fare sistema. Soprattutto ci vuole dialogo fra istituzioni, imprese, lavoratori e ambientalisti, cosa in questa fase economica non facile.

Lo scavo del Contorta e il dirottamento delle Grandi Navi lungo il canale dei Petroli potrebbe rivelarsi una soluzione accettabile entro determinate condizioni?

Lo scavo Contorta non è assolutamente una soluzione accettabile e va respinta. Per quanto riguarda il Canale dei petroli ”forse” nell’ottica di pensare le grandi navi a Marghera, ipotesi che preferisco. Sempre che sia fattibile. Ma su questo punto è stato detto ben poco.

Un porto offshore come nel progetto De Piccoli potrebbe essere una risposta o semplicemente scarica il problema sul Cavallino?

Un porto off-shore può essere una proposta da valutare ma, come dicevo prima, il progetto De Piccoli è a mio avviso impattante e crea problemi non solo alla penisola di Cavallino ma anche all’intera laguna nord che , sottolineo, dovrebbe divenire parco. Pertanto è una soluzione che non mi trova d’accordo.

In caso contrario, dove potrebbero ormeggiare le Grandi Navi?

A mio avviso, va esplorata la soluzione Marghera. La ritengo una ipotesi plausibile se fosse suffragata da approfonditi studi. Cosa che, allo stato attuale, non esistono.

Come giudichi le politiche delle diverse istituzioni, ad ogni livello, comunale, regionale e nazionale?

Quantomeno confusa a livello Comunale, anche se mi pare che ci sia una posizione sostanzialmente favorevole all’ipotesi Marghera (esclusa l’Udc) anche se ripeto, studi in merito non ne ho visti.  A livello regionale non condivisibile essendo troppo apertamente schierata con l’autorità portuale a favore del nuovo canale mentre a livello nazionale non si capisce praticamente nulla e le decisioni prese a Roma non vengono praticate mentre inserire lo scavo nella Legge obiettivo vuol dire far saltare il confronto con l’opinione pubblica e gli enti locali nonché saltare tutto il processo di permitting ambientale.

Che futuro sogni per la laguna di Venezia?

Che domande sono? Un futuro a parco, naturalmente!

 

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