A San Paolo del Brasile l’unica pubblicità ammessa è attualmente quella su elementi di arredo urbano, come pensiline per autobus, elementi che espongono l’ora, la temperatura e messaggi pubblicitari, annunci in cima a segnali stradali, caselle di posta, cassonetti pubblici e nelle edicole, nonché pubblicità con totem. A Parigi invece la pubblicità ammessa esclusivamente su elementi di arredo urbano è consentita soltanto nella zona a pubblicità limitata chiamata “zone de publicité restreinte” (ZPR), ad alto controllo, mentre nella zona a pubblicità estesa chiamata “zone de publicité elargie” (ZPE), a controllo invece minimo, così come nella rimanente zona a regime generale disciplinata dalla normativa nazionale, a controllo standard, vengono consentite forme di pubblicità tanto su elementi di arredo urbano quanto su impianti pubblicitari di tre soli formati, che debbono però sempre finanziare servizi di pubblica utilità. Immaginare di arrivare ad avere a Roma le stesse forme di pubblicità di San Paolo del Brasile è al momento oggettivamente utopistico. Pensare invece di poter realizzare a Roma almeno una parte della regolamentazione della pubblicità attuata a Parigi, a partire dal PRIP, costituisce in modo altrettanto oggettivo una strada potenzialmente percorribile. Per un opportuno confronto si riporta di seguito il piano di zonizzazione di Parigi. In estrema sintesi vi sono state individuate le seguenti 4 precise tipologie di aree con i rispettivi livelli di protezione in base al contesto urbano: 1) massimo controllo (zone di colore giallo) con divieto di qualunque forma di pubblicità; 2) alto controllo (zone di colore verde) con divieto di installazione di impianti pubblicitari e con pubblicità consentita solo su specifici elementi di arredo urbano; 3) controllo standard (zone bianche) con pubblicità consentita tanto su elementi di arredo urbano quanto su impianti pubblicitari (installati anche su suolo privato), che tramite appositi contratti con il Comune debbono comunque servire a finanziare a costo […]