Con il progetto “Verso un’associazione sostenibile”, Vas Lombardia propone, nell’ambito degli incontri dedicati all’ambiente, un momento di riflessione sui temi della salute nei luoghi di lavoro e dell’inquinamento ambientale. L’appuntamento dal titolo “La storia di due fabbriche. Da Brescia a Taranto, due casi di studio: la Caffaro e l’Ilva.”, si svolgerà sabato 8 marzo a Magenta presso il Centro Studi Politico Sociali JF Kennedy di Vicolo C. Colombo 4 dalle 10,00 alle 14,30. L’iniziativa di Vas Lombardia è realizzata con il contributo della Fondazione Cariplo e la collaborazione dell’associazione “Mille Città del Sole”. Il tema sarà affrontato dal giornalista e direttore di Medicina Democratica, Fulvio Aurora. Fulvio Aurora Come ci ricorda lo stesso Aurora che bisogna “parlare della storia delle due fabbriche e degli sviluppi che si sono verificati nel tempo; dai livelli di inquinamento, dai danni che si sono verificati e si stanno verificando fra i lavoratori e la popolazione; ed inoltre affrontare la situazione relativa alle prese di posizione della Magistratura (in particolare per l’ILVA). L’argomento fondamentale è quello della relazione e della contraddizione storica fra salute e lavoro per arrivare a dire come tale contraddizione va superata. E’ falso sostenere che per salvare l’occupazione occorre mettere in secondo piano la salvaguardia della salute.”
Archivi Giornalieri: 6 Marzo 2014
Su questo stesso sito il 21 febbraio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Ogm: lo stallo sul Pioneer 1507 apre scenari alternativi” (http://www.vasroma.it/ogm-lo-stallo-sul-mais-pioneer-1507-apre-scenari-alternativi/#more-5140) che si chiudeva con Bruxelles che doveva dare il via libera dopo che gli Stati si fossero accordati su come modificare le regole sugli OGM per prevedere la possibilità di non introdurre coltivazioni nei singoli territori. Apertura dei 28 paesi UE alla proposta legislativa che dà ai singoli stati membri la facoltà di scelta se autorizzare o meno la coltivazione di OGM sul loro territorio: è quanto è emerso nel corso del Consiglio UE ambiente che si è tenuto ai prima di marzo, dove la stragrande maggioranza dei 28 paesi, Italia inclusa, intervenuti in dibattito pubblico, si sono espressi a favore del testo presentato dalla presidenza greca di turno dell’UE sulla base di quello preparato nel 2010 dalla Commissione UE. La Germania, finora parte della minoranza di blocco contraria, ha segnalato una sua “riserva d’esame” in attesa che il governo tedesco adotti “entro giugno” una posizione chiara sulla questione OGM alla luce delle preoccupazioni dei cittadini. Solo un paese è rimasto fermamente contrario, il Belgio, e alcuni stati hanno assunto posizioni più sfumate, in particolare Portogallo, Bulgaria e Polonia. E un forte sostegno a favore del testo di compromesso presentato dalla presidenza greca è stato espresso da paesi a favore della coltivazione degli OGM quali Spagna e Gran Bretagna. La Francia ha invece presentato una sua propria proposta che, se pure va nella stessa direzione, per molti paesi prenderla in considerazione costituirebbe un ulteriore rallentamento del processo decisionale. Questa consiste in un sistema di autorizzazione a due livelli, uno UE basato sul parere scientifico dell’ EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che definirebbe una ‘lista UE’ di OGM la cui coltura potrebbe essere autorizzata […]