Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, intervistato il 17 marzo scorso a “Si può fare” di Radio24 è tornato sulla vicenda degli Ogm che nei giorni scorsi aveva visto il suo collega all’Ambiente Gian Luca Galletti rivedere la posizione dell’Italia alla sua prima uscita al Consiglio del ministri dell’Ue. Martina ha detto che sugli Organismi geneticamente modificati è d’accordo con il governatore leghista del Veneto ed ex ministro delle Politiche agricole , Luca Zaia, «Quando dice che l’Italia con la sua vocazione alla qualità e non all’agricoltura estensiva non può contemplare la produzione transgenica». Maurizio Martina L’attuale ministro dice però che «è necessario portare avanti la ricerca pubblica in questa materia per non perdere posizioni internazionali». Secondo recenti studi, le posizioni internazionali sugli Ogm segnano già un arretramento delle multinazionali come Monsanto, ma in ogni caso è evidente che la ricerca pubblica non significa certo la semina di mais Ogm in campo aperto come è avvenuto in Friuli Venezia Giulia, e come si vorrebbe fare in tutta Italia con il ricorso al TAR del Lazio che rischia di annullare il decreto interministeriale del luglio 2013 che vieta in Italia la semina di Ogm. Per fermare questa minaccia, otto associazioni appartenenti alla task force per un’Italia Libera da Ogm hanno presentato al Tar del Lazio un atto d’intervento a sostegno del Governo e dei tre Ministeri competenti contro il ricorso presentato proprio da un agricoltore friulano. Il tema centrale dell’intervista alla radio di Confindustria è stato però l’Expo 2015 di Milano e secondo Martina «ancora oggi non c’è l’attenzione giusta all’importanza del tema nutrire il pianeta. Dobbiamo accelerare e fare entrare questa discussione nelle case degli italiani». Il ministro ha criticato le amministrazioni di centro-destra (Moratti, Formigoni e Maroni) che hanno gestito la prima fase dell’Expo: «Negli anni passati […]