Shiva, Europa resti libera Ogm

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“No agli Ogm e al brevetto sui semi in Europa: no alla dittatura dei semi imposta dalle multinazionali“: lo ha detto l’attivista e ambientalista internazionale Vandana Shiva.

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Vandana Shiva

Lo ha detto a Firenze per la prima tappa italiana della Carovana dei Semi, festival di agricoltura biologica.

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 La Carovana dei Semi è stata promossa dal movimento transnazionale Seed Freedom e Navdanya international, l’ente che supporta le attività della stessa Vandana Shiva.

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L’obiettivo di questa iniziativa, ha spiegato Shiva, “è tutelare la varietà delle sementi dalle costanti aggressioni ad essa portate da multinazionali come Monsanto, Syngenta, Bayer e altri colossi. Cercano di imporre l’obbligo di brevettazione per i semi in modo da controllarne i mercati spingendo fuori i produttori diretti: in Usa ci sono riusciti, e infatti gli Stati Uniti sono un paese dove la qualità dei semi è cattiva, l’alimentazione in media pessima, con problemi di salute delle persone legati a questi fenomeni“.

L’Europa, invece, per ora, ha spiegato ancora l’attivista “resiste: in larga parte i paesi europei hanno detto no agli ogm e l’Ue non ha fatto passare il tentativo delle multinazionali di imporre per legge la brevettazione delle sementi. Ma ci riproveranno, e noi siamo qui, oggi, per dire a tutti che bisogna opporci a questi ‘agguati’ alla democrazia della Terra“.

Al festival, a Firenze, prendono parte alcune decine di agricoltori diretti, da svariati paesi del mondo; dell’iniziativa ha fatto parte anche una speciale cerimonia, nel corso della quale tanti bambini hanno ‘giurato’ di difendere, nella loro vita, alcuni tipi di semi tipici del territorio in cui vivono.

Per salvare i semi bisogna insegnare il loro valore ai ragazzi – ha aggiunto Shiva – solo così si tornerà a capire il valore della terra e il fatto che, se viene di fatto tolta a chi la coltiva, si negano le basi della democrazia“.

La Carovana dei semi, prima di arrivare in Italia, ha fatto tappa in Grecia; il 30 aprile è stata a Genova, e si è poi spostata in Francia, con l’obiettivo, spiega ancora Vandana “di fondere e legare i movimenti per un’agricoltura libera dalla schiavitù delle corporations dei paesi con la più’ ricca varietà genetica di sementi“.

 

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