La eco-casa italiana in gara al Solar Decathlon Europe 2014

 

Immagine.logo Solar Decathlon Solar Decathlon è un concorso internazionale organizzato dal Dipartimento di Energia Americano in cui Università provenienti da tutto il mondo si incontrano per progettare, Dipartimento di Energia Americano costruire e far funzionare una casa autosufficiente a livello energetico, grazie all’utilizzo di energia solare, e dotata di tutte le tecnologie utili a massimizzarne l’efficienza.

 Immagine.Dipartimento Energia USA

Durante la fase finale del concorso internazionale di bioarchitettura, ogni team assembla e mostra al pubblico la propria casa presso il National Mall di Washington DC, sottoponendosi a dieci prove, da cui deriva il nome dell’evento “Decathlon”.

Dal 2002, il Solar Decathlon ha coinvolto 112 squadre, influenzato le vite di quasi 17.000 partecipanti ed attualmente include 65 squadre partecipanti e quasi 10.000 studenti nelle tre competizioni del mondo: Solar Decathlon Europe 2014, il Solar Decathlon China 2013, e Solar Decathlon 2013.

È partito il conto alla rovescia del Solar Decathlon Europe 2014, la competizione internazionale – «figlia» del Solar Decathlon americano – giunta quest’anno alla terza edizione: la stessa squadra che gareggia quest’anno si è aggiudicata nel 2012 il terzo posto nell’edizione tenutasi a Madrid, con la casa Med in Italy.

Immagine.Casa Med in Italy

Casa Med in Italy

Immagine.Eco-casa 2012

La fase finale della competizione si terrà quest’anno dal 27 giugno al 14 luglio 2014 a Versailles, in Francia, nella cité du soleil.

Immagine.Solar Versailles

 

Immagine.Locandina Solar Decathlon Europe 2014

Saranno 20 i team in gara che si sfideranno dal 27 giugno al 14 luglio a Versailles.

Immagine.Solar decathlon. Mondo

Immagine.Solar decathlon.20 squadre

Le abitazioni progettate da 20 team provenienti da tutto il mondo saranno aperte al pubblico ed ai professionisti e visitabili nel medesimo spazio espositivo.

Immagine.Eco-casa Versailles 2014

Nello stesso periodo si svolgeranno 10 gare (decathlon) per misurare le performance delle case (secondo criteri predefiniti, test e dispositivi di misurazioni).

Il rispetto dei parametri e l’assegnazione dei punteggi per stilare la classifica che porterà alla nomina del vincitore sarà a cura di una giuria composta da esperti internazionali, professionisti del settore delle costruzioni, tecnici e scienziati.

La squadra con il maggior numero di punti vincerà il concorso.

Il Solar Decathlon è suddiviso come detto in dieci gare, con ogni contest che riguarda le seguenti 10 specifiche categorie e che viene valutato con uno specifico punteggio.

Immagine.Eco-casa.prove

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La proclamazione del vincitore è prevista per il 12 luglio 2014.

L’Italia gareggia con un appartamento che è realizzato per RhOME for denCity,  un progetto dell’Università Roma Tre, portato avanti da un team guidato dall’architetto Chiara Tonelli e composto da una cinquantina tra ricercatori e studenti di architettura e ingegneria.

Immagine.Chiara Tonelli

Chiara Tonelli

Il 1 giugno scorso VAS ha consegnato all’architetto Chiara Tonelli il premio internazionale Verde Ambiente 2014.

 Immagine.Capogna-Tonelli

La consegna del premio Verde Ambiente 2014

Il Titolo RhOME for denCity nasce dalla combinazione di alcuni termini chiave: Roma, Home, City e Density.

Immagine.Rhome For denCity

Immagine.Eco-casa.Con nome pèrogetto 

Il progetto mira infatti a densificare l’ambiente esistente, ristrutturando il sistema di mobilità e liberando spazio per le aree verdi e i siti archeologici.

RhOME for denCity non è solo il prototipo di un appartamento di 76 metri quadrati alimentato esclusivamente da energia solare ma presenta una vera e propria ipotesi di riqualificazione verde, di parte del territorio capitolino. 

L’appartamento prefabbricato che potrà essere visitato a Versailles è il modulo base di un insediamento a fini residenziali immaginato per l’area di Tor Fiscale, nella periferia sud-est della capitale: scopo del progetto è dunque quello di costruire nuovi insediamenti della periferia di Roma.

Dopo la medaglia di bronzo guadagnata con ‘MED in Italy’ nell’edizione 2012 a Madrid, il team dell’università Roma Tre capeggiato anche quest’anno da Chiara Tonelli ha vinto di nuovo la selezione per andare a Versailles.

Il progetto dovrà avere un forte legame con il territorio; da qui la scelta di pensare alla capitale d’Italia anche nel nome: ‘RhOME – a home for ROME‘, come luogo simbolo per ripensare alle periferie urbane in chiave di sostenibilità.

La proposta abitativa di RhOME mira non solo a sviluppare un progetto architettonico a impatto zero – spiega la responsabile del progetto Chiara Tonelli – ma anche a liberare le preesistenti aree archeologiche, come gli acquedotti romani, dall’abusivismo a favore di una nuova aggregazione urbana“.

Roma, la città eterna, caratterizzata dai reperti del patrimonio romano, condivide gli stessi problemi di degenerazione dei tessuti urbani e sociali delle metropoli.

Il progetto tenta di dare una risposta ai problemi delle grandi città, attraverso l’elaborazione di un metodo di insediamento replicabile con i valori riconoscibili, in grado di innescare un processo di rigenerazione delle città esistenti.

Il progetto pensato per le aree urbane di Roma è quindi un’opportunità per affrontare le difficoltà a scala globale partendo dalla soluzione del problema locale.

Si vuol trasmettere alle persone il principio base: “pensare globalmente, agire localmente”.

RhOME è un piano di intervento replicabile in ogni contesto con problematiche consimili a quelle di Roma, una città metropolitana, perseguendo l’idea della Smart City.

Il progetto ‘RhOME for denCity’ è stato presentato ufficialmente alla conferenza del 4 ottobre 2013 presso lo Smart Village del Made Expo (Fiera di Milano Rho, aula 4) ed ha sfidato altre 19 case, tra le più ecologiche al mondo.

Il prototipo di Versailles rappresenta il piano superiore del complesso proposto per Tor Fiscale.

Immagine.Eco-casa.Stand Versailles

Questa scelta deriva dalla volontà di descrivere le caratteristiche architettoniche e le innovazioni tecnologiche che non apparirebbero in un piano comune o al piano terra, dove il focus è l’integrazione con l’ambiente urbano.

Concetto architettonico

Il prototipo eredita il suo sistema di distribuzione dall’aggregazione: l’ accesso è situato su un lato a causa del nucleo centrale di distribuzione  che serve gli appartamenti su entrambi i lati.

Immagine.Eco-casa.Pianta con legenda

Lo spazio è articolato intorno al nucleo 3d che è il “centro strutturale” della casa.

Questo elemento gerarchizza e caratterizza lo spazio, definendo le varie aree di cui la casa è composta: la cucina, il soggiorno e la camera da letto.

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Le finestre sono protette dalle logge.

La presenza delle logge nei due angoli opposti assicura uno schema originale e versatile e il prototipo di Versailles è solo una delle possibili configurazioni.

Immagine.Eco-casa.grande

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Immagine.Eco-casa in serie

Entrando nel particolare della competizione, le due aree principali della casa relative alla vita pubblica (soggiorno) e la vita intima (camera da letto) hanno un contatto diretto con il mondo esterno.

Immagine.Eco-casa.Pianta tipo

In questo modo ognuno di questi spazi riceve il tipo di luce naturale più adatto alla propria funzione.

Una grande attenzione è stata posta anche sulla scelta dei materiali e sulle tecnologie in grado di ridurre il più possibile i consumi.

Innovazione

La prima componente innovativa dell’edificio è la tipologia.

La struttura dell’edificio è concepita in modo da consentire la massima flessibilità ed in particolare la possibilità di modificare e far crescere l’alloggio a seconda delle esigenze familiare.

L’innovazione in questo senso è quella di pensare alla futura trasformazione in fase di progettazione, anticipando diverse possibili configurazioni.

Anticipando e consentendo le trasformazioni future, il design può mantenere il suo concetto di architettura e evitare trasformazioni illogiche guidate da esigenze di utilizzo.

Altro tasso innovativo è la possibilità di dosare l’ingresso della luce naturale utilizzando schermi ombreggianti fotovoltaici.

La tipologia proposta è strettamente collegata alle categorie di target di utenti scelte:  single, precari, giovani coppie e anziani rappresentano la nuova richiesta di soggiorno a medio termine.

Hanno bisogno di un appartamento per qualche mese, o qualche anno.

Oggi vi è un numero crescente di persone che non vogliono, o non possono acquistare la propria casa a causa della situazione economica, inoltre la casa potrebbe intenzionalmente rappresentare una soluzione temporanea per diverse ragioni.

Un nuovo tipo utenza richiede una risposta innovativa anche in termini architettonici.

Sostenibilità

Nel mondo di oggi, il rispetto per l’ambiente significa progettare edifici che non utilizzano una quantità indiscriminata di energia, e sono prodotti con fonti rinnovabili.

Infatti, la produzione di energia solare e l’utilizzo di sistemi ad alta efficienza non sono sufficienti a compensare i rifiuti prodotti durante l’intero ciclo di vita degli immobili moderni.

Utilizzando uno stile innovativo e metodi di costruzione avanzati, RhOME si concentra su nuovi concetti di sostenibilità ambientale per ottimizzare le risorse climatiche e i materiali locali.

Uno dei principali problemi tipici del clima di Roma è rappresentato dal caldo estivo, così si ricorre ad una serie di strategie passive come ad esempio:

● morfologia strategica della casa;

● progettazione dell’involucro edilizio;

● ombreggiamento estivo attraverso le logge;

● inerzia termica garantita da masse termiche naturali;

● ventilazione naturale ottenuta tramite aperture posizionate strategicamente per innescare una ventilazione incrociata.

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Immagine.Eco-casa.Componenti

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 Ingegneria

Il comportamento strutturale è sistemico e la sua funzionalità dipende da fattori come la coerenza interna, l’armonia tra le parti, la reattività alle tipologie consolidate, la qualità degli aspetti costruttivi, l’affidabilità dei modelli matematici di previsione, la quantificazione di sicurezza e così via.

Il sistema strutturale dell’aggregato urbano è costituito da un primo piano in cemento armato che sostiene gli ulteriori quattro piani e la copertura di un edificio in legno leggero, realizzato con la tecnologia di telaio – muro ( Platform Frame).

Il primo piano in calcestruzzo armato è formato da un nucleo centrale costituito da pareti strutturali a cui è bloccato un reticolo strutturale di travi 3D, sempre in cemento armato, che governano non solo il primo solaio (parzialmente prefabbricato in cemento armato), ma anche il resto della costruzione.

Immagine.Eco-casa.pianta

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La fondazione deve permettere di non interferire con il patrimonio archeologico e rende il terreno attorno all’edificio più permeabile possibile.

Le travi del reticolo strutturale del primo piano sono caratterizzate da sezioni variabili, che permettono alle sollecitazioni maggiori dovute ai carichi verticali di essere spostate nel core e soddisfano i principi dell’architettura di progetto, limitando l’altezza delle travi perimetrali e definendo una sorta di  “vassoio” strutturale che contiene l’edificio.

La scelta della  tipologia strutturale telaio – muro ( Platform Frame) è motivata da una attenzione per la sostenibilità, leggerezza e rapidità di installazione.

In realtà, il sistema Platform frame permette all’edificio di rispondere in modo adeguato ai carichi verticali e orizzontali, ma in Italia questo sistema può essere adottato solo per edifici di altezza limitata (tre piani).

Per superare questi limiti, è stato scelto di utilizzare travi e colonne in aggiunta alle pareti che fungeranno da sistema di rinforzo.

RhOME è l’applicazione pratica di un modello di cinque punti (ispirato alla filosofia della Smart City).

Sono i seguenti.

RhOME per la REGENERAZIONE: rigenerazione urbana attraverso la densificazione del territorio che permetta di avere maggiore territorio “non costruito” che possa essere convertito in suolo ad uso pubblico, restituendo alla popolazione spazi urbani, “smart areas” produttive e mobilità ridotta.

RhOME per le RELAZIONI: un territorio ben sviluppato crea per la sua popolazione nuove opportunità e permette di trovare la propria identità locale. La popolazione può guidare la gestione e le attività, “i nuovi cittadini intelligenti” istruiti su un corretto stile di vita, possono definire nuovi standard e metodi abitativi.

RhOME per la RAPIDITÁ:soluzioni costruttive innovative e dinamiche, industrializzazione dei prodotti e delle tecnologie. Chiara tempistica e prezzi accessibili per “edifici intelligenti” si aggiungono ad una facile manutenzione e materiali durevoli evitando il degrado futuro.

RhOME per il RIUSO: un intervento sostenibile utilizza materiali naturali, il riciclo dell’acqua e il riuso di componenti. Si tratta di “cicli intelligenti” teoricamente infiniti che riducono l’impronta ecologica dell’intervento.

RhOME per la RIDUZIONE: l’integrazione di diverse tecnologie che lavorano in piena sinergia le une con le altre, comporta una minore richiesta di energia. Il progetto diventa un organismo vivente, un “team” in cui non è importante tanto la singola funzione, ma l’equazione bilanciata di offerta e richiesta che rende il risultato tendente a zero.

Perché essere meno quando si può essere di PIÙ?

O meglio …

Perché essere meno quando si può essere Rhome?

PIÙ MASSA, MENO PESO

Una casa “leggermente pesante” dotata di un sistema di costruzione a secco, leggero e veloce da assemblare, efficiente dal punto di vista energetico perché ha un cuore robusto e pulsante.

PIÙ PRODUZIONE, MENO COSTRUZIONE

Una struttura costruttivamente veloce che coinvolge lavoratori specializzati in fase di produzione in fabbrica per i componenti tecnologicamente avanzati, al fine di rendere più facile e veloce l’assemblaggio.

PIÙ SINERGIA, MENO ENERGIA

Un edificio attento all’ambiente che combina strategie attive e passive insieme con l’innovazione tecnologica dei sistemi che vi partecipano e sostengono a vicenda verso l’unico obiettivo di ridurre i consumi.

PIÙ INFORMAZIONE, MENO AUTOMAZIONE

Un controllo cosciente del benessere della casa e del comfort dell’ambiente interno. La casa non sta funzionando in modo indipendente, ma fornisce informazioni all’utente su come ridurre al minimo i consumi. Una mente artificiale aiutata dalla coscienza umana e non il contrario.

PIÙ RISORSE, MENO RIFIUTI 

Una serie di cicli di riutilizzo dei materiali e prodotti da abitazioni che riducono l’impatto ambientale dell’intervento. Una produzione di “una cosa porta ad un’altra” (Bruno Munari), che si avvale di materiali esistenti e di nuove competenze e opportunità di lavoro.

PIÙ UTILITÀ, MENO SUPERFICIE 

Una distribuzione degli spazi in continuo cambiamento, che vede quotidianamente località flessibili che soddisfano le esigenze più dinamiche dei nuovi residenti e con le richieste che cambiano nel tempo molto più rapidamente che in passato.

PIÙ CONDIVISIONE, MENO GUIDA

Un sistema di car-pooling e car sharing, attraverso il quale ogni abitante può contare sulla disponibilità di auto, anche se non di proprietà, assegnato alle loro esigenze di movimento.

Questi slogan, tuttavia, non possono essere separati dalle parole-chiave, attorno a cui ruota il nostro progetto.

Infatti, essi nascono dalla declinazione di queste parole.

Rigenerazione si riferisce alla smart area dove dominano due aspetti: UTILITA’ e CONDIVISIONE.

Il primo si riferisce all’uso sapiente di tutti gli spazi, interni ed esterni dell’edificio.

Il progetto urbano è infatti la realizzazione di un programma in cui un pacchetto di servizi e funzioni, che non possono essere separati, sono legati alla casa.

Si tratta di un contratto con il cittadino quando condivide con i suoi vicini una serie di occasioni per migliorare il quartiere e la loro vita all’interno di esso.

L’utente non appare più solo all’interno della propria casa, ma è spinto verso l’esterno per diventare un cittadino del quartiere e non solo abitante della propria casa.

Relationship è la teoria di un cittadino intelligente che vive di INFORMAZIONI.

Infatti, intendiamo la comunità come condivisione di conoscenza e un modello continuo di crescita.

Tuttavia, questo può avvenire solo se il progetto è ben strutturato per fornire le informazioni giuste per correggere la sua gestione.

Un cittadino ignorante compie azioni stupide, un cittadino smart fa azioni positive per sé e per gli altri.

La rapidità è il tema della costruzione e della tecnologia alla base della PRODUZIONE di edifici intelligenti con un importante MASSA scientifica.

Edifici sapientemente progettati sono veloci da costruire e a fornire, in anticipo, errori e problemi in modo che diventa facile da controllare i costi e i tempi di attuazione.

Tali costruzioni sono realizzate da strutture altamente efficienti, ma allo stesso tempo può essere realizzata in modo semplice e più efficace rispetto alla tecnologia tradizionale. 

Il riutilizzo è la politica che è in fondo al consumo, un modo per sfruttare al meglio le RISORSE. Conoscere i materiali, scegliendoli con saggezza e inserendoli in cicli intelligenti sono le principali azioni per ridurre l’impatto ambientale di quello che costruiamo. Non si tratta solo di guardare i singoli elementi come individuali, ma farli partecipare a un sistema unico in cui i rifiuti di un processo diventano risorsa di un altro, annullando i contributi negativi della vita del quartiere e dei suoi abitanti.

Ridurre è il risultato di un intelligente integrazione di tutti gli elementi del progetto che lavorano in SINERGIA.

Si tratta di un organismo che vive grazie alla partecipazione di ogni elemento con un unico obiettivo: ridurre i consumi.

È impossibile parlare di sostenibilità affrontando solo i problemi di produzione verde, non siamo giustificati a consumare solo perché stiamo producendo energia attraverso i pannelli solari, il problema principale sta nel quanto consumiamo.

I principali attori sono le persone che vivono nella casa che stiamo progettando e le amministrazioni che li gestiscono e Rhome li fa vivere insieme.

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Il giorno 6 marzo 2014 a Chienes (Bolzano), presso il parco case della Rubner Haus (partner dell’iniziativa), è stato inaugurato il cantiere di Rhome for Dencity, poi costruito e collaudato.

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Il prefabbricato è stato smontato e caricato in cinque container: optando per il treno, e non per il trasporto su gomma, si sono radicalmente abbattute le emissioni di CO2 del 64%.

È arrivato a Versailles il giorno dopo: lunedì 16 giugno è cominciato il riassembleggio che dovrebbe durare circa una settimana.

Dal 27 giugno poi la Cité du Soleil aprirà le porte.

 

 

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