Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo allegato al sito www.terraacquaariafuoco.it, che ci è stato trasmesso da Antonio D’Acunto Presidente della Rete Campana della Civiltà del Sole e della Biodiversità, nonché membro del Consiglio Nazionale di VAS. Antonio D’Acunto Tragedie immani come quelle del crollo del cornicione che ha ucciso un ragazzo di soli 14 anni, e che poteva accadere a tutti quanti camminiamo per le strade di Napoli (pochi giorni prima, tra tanti altri noti solo ai Vigili del Fuoco ed al Comune, per fortuna senza alcun danno alle persone c’era stato lo stacco e la caduta al suolo di grandi quantità di intonaci e cornicioni del complesso monumentale dei Girolamini, di fronte al Duomo di Napoli) possono avere, oltre che nel destino, sicuramente la loro origine in inadempienze di amministratori e tecnici. È quindi necessario e giusto attivare il più sicuro percorso perché la giustizia accerti ogni responsabilità ed in questa direzione si è mossa per il caso Napoli l’informazione e si è orientata l’opinione pubblica. Insieme a fatalità e responsabilità, – è profondamente triste doverlo ricordare in tale circostanza – vi è però una ragione di fondo, di natura tutta politica – su cui la Magistratura non potrà certo indagare e colpire i responsabili – che porta e porterà sempre di più a tragedie come questa non solo per le città ed i centri abitati ma per tutto il territorio nazionale: è il patto di stabilità e più globalmente la cultura dei pareggi e degli equilibri di bilancio, coi conseguenti vincoli economici, che rendono irrealizzabili programmi e corretti interventi del pubblico su tutto ciò che è appunto pubblico. Ciò vale per la sicurezza del territorio, che viene scoperta quando avvengono le tragedie; per il patrimonio dei beni culturali, di cui ci si riempie la bocca con dichiarazioni, promesse […]
Archivi Giornalieri: 18 Luglio 2014
L’11 luglio 2014 è stata tenuta a Roma una conferenza stampa dai Presidenti di Federparchi, Giampiero Sammuri, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Antonio Carrara e del Parco Nazionale Gran Sasso – Laga, Arturo Diaconale, insieme per una disamina di una situazione a dir poco paradossale, che vede 21 dei 23 parchi nazionali privi del Consiglio Direttivo, con le uniche eccezioni del Parco delle Dolomiti Bellunesi e di quello del Gran Paradiso. Il messaggio che è giunto dalla conferenza stampa è un sempre più urgente l’appello affinché il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare provveda senza ulteriori indugi alla nomina dei Consigli Direttivi degli Enti gestori. «La presenza dei due Presidenti non è casuale – ha spiegato Sammuri – in quanto il primo è Coordinatore di Federparchi Abruzzo e l’altro guida il Gran Sasso – Laga, che detiene, con il Parco della Majella, il primato d’esser privo da più tempo del Consiglio Direttivo, cioè dal 2007. Ma la situazione ha del clamoroso in tutta Italia e le aree protette condividono quasi tutte il problema di operare senza Consigli Direttivi, pur avendo, in alcuni casi, fatto già da tempo le designazioni di loro competenza al Ministero. Si tratta dunque di ritardi incomprensibili». Giampiero Sammuri Sammuri ha anche ricordato l’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Ermete Realacci che delinea con precisione il quadro della situazione di stallo che si è venuta a creare con i ritardi nelle nomine ed i ripetuti tagli ai finanziamenti. Anche Diaconale ha fatto «appello a chi di dovere per sbloccare la paralisi e tornare a garantire funzionalità agli Enti Parco, sollecitando il Ministero preposto e la Commissione Ambiente del Senato a varare finalmente l’auspicata riforma organica, nel quadro del riassetto generale della pubblica amministrazione. Se ciò non avverrà tempestivamente – ha aggiunto […]