Articolopubblicato il 10 settembre 2014 con questo titolo sul sito “QuiBrescia.it”
(red.) Concorrenza sleale di Autostrade per l’Italia verso Bre.Be.Mi., la cosiddetta direttissima Brescia-Milano?
Non così la pensano i giudici del tribunale civile di Brescia che hanno rigettato il ricorso della A35 contro la A4, “rea,” secondo i ricorrenti, di avere piazzato un cartellone comparativo su prezzi e tratte fra le due arterie contenente «informazioni lesive» .
Il cartello era stato posizionato in prossimità del casello di Brescia Ovest a 24 ore dall’inaugurazione di Bre.Be.Mi: nella tabella un raffronto del percorso e delle tariffe di pedaggio delle due autostrade fino a Milano Est nel quale emerge la maggior convenienza della tratta di Autostrade per l’Italia, in misura di tempistiche e costi.
Ma per il tribunale di Brescia il ricorso è risultato inammissibile.
I legali di Brebemi avevano chiesto ai giudici di ordinare la copertura immediata del cartello e di fissare successiva udienza per far rimuovere a spese di A4 il pannello «per una condotta di sleale concorrenza».
I legali di Bre.Be.Mi. hanno già annunciato una nuova azione: questa volta si rivolgeranno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti impugnando il Codice della strada laddove sarebbe fatto divieto di alla segnaletica comparativa, chiedendo la rimozione della cartellonistica “incriminata”.
Eventualmente, in un secondo tempo, ci sarà il ricorso al Tar.
Solamente martedì Legambiente ha sollevato una nuova polemica sulla direttissima, evidenziando che «nei giorni scorsi sono apparsi nuovi cartelli segnaletici che indicano l’accesso alla Brebemi, evitando Brescia e l’A4, per arrivare all’aeroporto di Linate».
Per l’associazione ambientalista «Centropadane, che possiede una quota azionaria in Brebemi (A35) e gestisce l’A21 e Corda Molle, si è mossa in soccorso dell’autostrada alleata».