Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Cari amici, il problema non credo sia” lutto si o lutto no”, in fondo è andata bene rispetto al 2011, cinico ma vero. Quello che mi sorprende è che non sia stato segnalato l’altro articolo “Il peggio dietro l’angolo da domenica a martedì il tempo può fare paura“, presente nella stessa pagina di Repubblica a firma Francesco La Spina (quello stesso che il 12 Settembre 2013 su Repubblica scriveva “Genova due anni dopo il disastro. I fiumi sono ancora un pericolo“). In quest’articolo si racconta che “i modelli confermano correnti molto umide e un nuovo scontro fra Scirocco e Tramontana“, informando che il mare è ancora molto caldo, 23 gradi (quando i nostri giornali pubblicheranno la Temperatura del mare, come fa il Piccolo di Trieste ogni giorno?), e dal mare le nuvole (cioè lo scirocco) invece di raffreddarsi, aspirano acqua ed energia, fino a scontrarsi con montagne e tramontana. Il primum movens è quindi il riscaldamento del mare: qui da noi si formano bombe d’acqua, oltre i 24 gradi nei Caraibi tifoni ed uragani, ora fino a 300 km/ora, prima arrivavano a 150. Mi addolora che, da terragni impauriti, di questo ne sappiamo poco o nulla, pur vivendo sul mare, e diciamo che non c’è nulla da fare se non tener puliti i fiumi, avvisare al momento giusto, non cementificare, tutte cose sacrosante, ma probabilmente insufficienti per fermare le reazioni della natura e del mare, quello che determina il clima e che si è sempre più riscaldato ed è ormai saturo di anidride carbonica. Anche in Sardegna l’anno scorso è successo lo stesso e, non voglio essere di malaugurio, ma quest’anno può risuccedere, anche lì il mare è ancora caldo e i tempi di raffreddamento del mare sono molto più lenti dell’atmosfera. Smettere di fare la guerra […]