Su questo stesso sito il 13 ottobre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Perché questo libro” che dava notizia dell’instant book “RottamaItalia” edito da Altreconomia, che è composto da 16 interventi per la tutela del territorio, la legalità e per un futuro sostenibile, corredati da 13 vignette dei più graffianti autori satirici italiani. [http://vasonlus.it/?p=7995#more-7995] In concomitanza con il 2° giorno di presidio davanti alla Camera per il blocca lo Sblocca Italia, pubblichiamo il contributo di Salvatore Settis al libretto curato da Tomaso Montanari e Sergio Staino. Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles e la Normale di Pisa. Fra i suoi libri, editi da Einaudi: Italia S.p.A. (2002), Paesaggio Costituzione cemento (2010), Azione popolare (2012), Se muore Venezia (novembre 2014). Salvatore Settis Il principio del “silenzio-assenso”, surrettiziamente introdotto dal decreto Sblocca-Italia nella materia urbanistica e paesaggistica, è contrario alla Costituzione e a un’affermata e costante giurisprudenza della Corte Costituzionale. Non è la prima volta che un colpo di mano come questo viene tentato da ministri e governi d’ogni segno politico: perciò è utile, prima di esaminare nel dettaglio qualche articolo di questo neo-decreto renziano imperniato sulla “somma urgenza” di devastare l’Italia, un piccolo flashback. Cominciamo con il dire che l’istituto del silenzio-assenso è stato introdotto nell’ordinamento italiano allo scopo di tutelare il cittadino contro la possibile inefficacia della pubblica amministrazione (legge 241/90). Nel caso che un pubblico ufficiale non risponda alla richiesta di un cittadino entro determinate scadenze, il suo silenzio – questa è l’idea-base – significa in pratica un assenso. In tal modo si intendeva difendere il cittadino, ma anche stimolare le amministrazioni pubbliche ad esprimersi per tempo, anche per evitare che un irragionevole ritardo nel rispondere “sì” o “no” possa diventare automaticamente un “sì”. Ma questo principio […]