Sblocca Italia, autostrade nel mirino dell’Ue: rischio infrazione

Articolo di Mario Pierro pubblicato i 21 ottobre 2014 sul quotidiano “Il Manifesto”.

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Il governo Renzi rischia una pro­ce­dura di infra­zione da parte dell’Unione Euro­pea per la norma sulle con­ces­sioni auto­stra­dali con­te­nuta nel decreto Sblocca Ita­lia. 

Bru­xel­les ha aperto una pre-procedura di infra­zione il 17 otto­bre scorso sull’articolo 5 del decreto, attual­mente in discus­sione alla Camera, e chiede all’esecutivo di spie­gare la norma che per­mette ai con­ces­sio­nari auto­stra­dali di pro­porre la modi­fica dei rap­porti con­ces­sori esi­stenti sulla base di nuovi piani economico-finanziari. 

L’articolo 5 era già cri­ti­cato nei giorni scorsi dell’Autorità dei tra­sporti e dall’Antitrust

La prima ha par­lato di «un ritorno a pro­ce­dure del pas­sato incen­trate sulla deter­mi­na­zione in via ammi­ni­stra­tiva di canoni, pedaggi e tariffe di accesso alle infra­strut­ture di tra­sporto».

L’Antitrust ha sol­le­vato dubbi di anticoncorrenzialità.

In maniera più argo­men­tata, l’ebook «Rot­ta­maI­ta­lia» pub­bli­cato da Altre­co­no­mia ha denun­ciato il «comma Orte-Mestre», la mega-autostrada che il mini­stro Lupi intende costruire. 

La norma impe­di­sce il rin­novo delle con­ces­sioni mediante una gara. 

Il «mer­cato» delle auto­strade resterà così in mano ai mono­po­li­sti. 

Bru­xel­les ha deciso di agire in nome del «libero mer­cato» e con­ferma: tra le tante misure con­te­state di un prov­ve­di­mento che dà il via libera a tri­vel­la­zioni, cemento, spe­cu­la­zioni immo­bi­liari e finan­zia­riz­za­zione del patri­mo­nio e del ter­ri­to­rio, l’articolo 5 sulle con­ces­sioni auto­stra­dali sem­bra con­sen­tire la rea­liz­za­zione di «signi­fi­ca­tive modi­fi­che» ai con­tratti di con­ces­sione esi­stenti riguar­danti lavori nell’ambito del rap­porto con­ces­so­rio e livello delle tariffe. 

Insomma, il governo Renzi non sta­rebbe affatto libe­rando gli «spi­riti ani­mali» del capi­ta­li­smo tra­di­zio­nale — quello del cemento e quello che costrui­sce auto­mo­bili. 

Nei fatti sta favo­rendo i mono­po­li­sti del set­tore. 

Non solo, rischia anche di vio­lare la legi­sla­zione comu­ni­ta­ria in mate­ria di appalti pubblici.

Lo sco­glio sul quale si sono andati a inca­gliare Renzi e il mini­stro dei tra­sporti Mau­ri­zio Lupi non è indif­fe­rente. 

Lo atte­sta anche un emen­da­mento allo Sblocca Ita­lia intro­dotto in com­mis­sione Ambiente alla Camera: per la pro­roga delle con­ces­sioni auto­stra­dali ser­virà il via libera dell’Unione euro­pea. 

Un giu­di­zio nega­tivo sull’intero dise­gno di legge per la con­ver­sione del decreto legge è arri­vato anche dalla Con­fe­renza delle Regioni. 

I gover­na­tori chie­dono tra l’altro il ripri­stino del con­tri­buto di 560 milioni di euro per il riparto delle risorse del sistema sani­ta­rio nazio­nale nel 2014. 

Come denun­ciato dal coor­di­na­mento uni­ver­si­ta­rio Link, que­sto taglio si sca­ri­cherà sul finan­zia­mento delle borse di stu­dio, oltre che sui disa­bili. 

Non meno caldo è il fronte poli­tico che ha visto la dura oppo­si­zione del Movi­mento 5 Stelle, oltre che con­vo­ca­zione di una mani­fe­sta­zione nazio­nale il 7 novem­bre a Bagnoli nell’ambito della cam­pa­gna «Blocca lo Sblocca Ita­lia». 

Ieri il depu­tato Pippo Civati ha riba­dito l’intenzione di votare con­tro lo Sblocca Ita­lia: «Sarà una buona pale­stra, con­tiene cose che non vanno». 

Sabato sarà in piazza a Roma con la Cgil. «È una mag­gio­ranza che ha fatto qual­cosa che non era nel pro­gramma per il quale siamo stati votati».

 

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