Appello della Società dei Territorialisti pubblicato con questo titolo il 4 novembre 2014 sul sito “Eddyburg”. Nel dibattito pubblico italiano ricorre spesso l’accorato richiamo al degrado del nostro patrimonio storico, culturale, territoriale e paesaggistico che – per molti – costituirebbe addirittura il “petrolio” che il paese non sarebbe in grado di “sfruttare” per migliorare le proprie sorti economiche. Si tratta di un modo rozzo e sommario, ma comunque efficace, di denunciare la colpevole disattenzione di gran parte delle istituzioni e della società italiana nei confronti di problematiche le cui implicazioni non sono soltanto economiche, ma anche e soprattutto culturali, ecologiche, civili e politiche. Una delle prove più lampanti della persistente “sottovalutazione” di queste problematiche ci viene fornita continuamente dai disastri idrogeologici che ormai colpiscono con impressionante frequenza proprio il nostro “patrimonio”, ovvero le città, le campagne, le pianure, le valli, le coste e le zone montuose e i beni culturali diffusi sul territorio. Questo ormai viene regolarmente devastato, non solo dalla violenza crescente degli eventi climatici, ma soprattutto dall’interazione fra questi eventi e la smisurata cementificazione del suolo, l’abuso e l’abbandono progressivo di ogni pratica di cura e tutela del territorio e dei suoi equilibri ecosistemici, paesaggistici e storici. Di fronte a queste gigantesche questioni, l’ambiente politico-mediatico reagisce per lo più oscillando in modo schizofrenico tra l’enfatizzazione addolorata, “indignata”, voyeuristica delle catastrofi e la negligenza sistematica dell’urgenza di affrontare le loro cause strutturali con politiche e strategie di ampio respiro. In questo quadro rientra pure la stucchevole tendenza dei governanti e degli opinionisti a decantare retoricamente la (residua) “grande bellezza” delle nostre località, dei nostri paesaggi, della nostra arte come qualcosa di cui fregiarsi in maniera propagandistica, senza mai affrontare veramente il problema della pianificazione della sua salvaguardia e della sua rigenerazione complessiva. Accade, piuttosto, che le decisioni di […]