Acqua alta, storia di un problema

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“Acqua alta, storia di un problema” è un ebook di Giannandrea Mencini, Vice Presidente di VAS, che riprende, aggiorna e in certi casi approfondisce, il precedente volume dello stesso autore “Acqua alta” pubblicato nel 2009 con foto di Graziano Arici.

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Giannandrea Mencini

Lo scopo di questo nuovo ebook di Giannandrea Mencini, storico dell’ambiente, giornalista, saggista e autore di diversi saggi sui problemi di Venezia, è quello di presentare, soprattutto a un lettore non veneziano, la problematica dell’acqua alta, evento complesso presente fin dagli albori della storia di Venezia.

Non è un saggio di denuncia, non nasce con questo intento, ma un saggio che vuole far conoscere un fenomeno presente oramai nell’immaginario collettivo e che, per molteplici aspetti non sempre legati purtroppo alla meteorologia, continua a far discutere.

L’ebook, dopo aver spiegato anche dal punto di vista scientifico il fenomeno dell’alta marea nella laguna veneziana, racconta la storia dell’acqua alta e di come questo fenomeno influenzò la vita della Serenissima nell’arco delle varie epoche.

Anche nei secoli passati quindi non mancarono discussioni, proposte, strategie per arginare il fenomeno, nonché costruzione di opere, come i murazzi, per le difese a mare della città, di enorme portata.

Negli archivi storici, si conservano numerose annotazioni di più o meno antichi cronisti sul fenomeno dell’alta marea che caratterizzò la vita della città fin dalla sua nascita.

L’ebook successivamente racconta l’alluvione del 4 novembre 1966 quando l’acqua alta a Venezia raggiunse i 194 cm sopra il livello medio marino con gravi danni in tutta la città soffermandosi pure sui danni che le piogge intense causarono in tutto il nord-est.

Un alluvione che è ancora fortemente presente nei ricordi dei veneziani e delle popolazioni venete in generale.

Infine Mencini analizza come la città oggi si è organizzata per difendersi  dalle mareggiate e dalle alte maree: protezione dei litorali, rialzo della pavimentazione e Sistema Mose.

Scrive Mencini nelle conclusioni: “l’acqua alta è vissuta dalla popolazione con grande disagio e con una insofferenza maggiore rispetto al passato, probabilmente anche per il cambiamento del tessuto sociale della città sempre meno “giovane” e più “vecchia” con esigenze pertanto di vita diverse.  

Situazioni sociali mutate, attività economiche sempre più legate allo sviluppo turistico, diminuzione dei finanziamenti per la tutela e il restauro dei monumenti storico-architettonici e delle stesse abitazioni dei residenti, i cambiamenti climatici in atto, rendono sempre più indispensabile fermare le acque alte a Venezia”.

 

Lo trovi fra l’altro su:

 

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