Su questo stesso sito il 3 novembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Convenzione sulle Specie Migratorie: COP 11 a Quito (Ecuador). Bando definitivo del piombo dalle munizioni da caccia”, che dava notizia della lettera che il 31 ottobre 2014 ENPA – VAS – LIPU – BirdLife Italia e WWF Italia avevano deciso di trasmettere al Ministro dell’Ambiente (http://vasonlus.it/?p=8511#more-8511) (http://www.vasroma.it/convenzione-sulle-specie-migratorie-cop-11-a-quito-ecuador-bando-definitivo-del-piombo-dalle-munizioni-da-caccia/#more-12225). Sull’esito della undicesima Conferenza delle Parti pubblichiamo il seguente articolo di Margherita D’Amico pubblicato l’11 novembre 2014 su “La Repubblica”. Margherita D’Amico VIA il piombo, pericoloso per biodiversità e persone, dalle munizioni dei cacciatori. Al bando il Diclofenac a uso veterinario che minaccia i grandi rapaci. Storici altolà alle mega industrie di farmaco e armi emessi dalla COP11, l’undicesima Conferenza delle Parti della Convenzione per le Specie Migratrici che si è appena conclusa a Quito, in Ecuador. Altrimenti detta CMS o Convenzione di Bonn, fu adottata nell’omonima città nel 1979 ed entrò in vigore nel 1983: trattato intergovernativo siglato sotto l’egida dell’Onu, si pone obiettivi di conservazione e salvaguardia delle specie migratrici, acquatiche e terrestri (in particolare quelle a rischio estinzione), nonché dei rispettivi habitat in tutto il Pianeta, attraverso risoluzioni, accordi specifici, restrizioni, divieti. Vi aderiscono 115 paesi oltre all’Unione Europea, impegnati a recepire i suoi pronunciamenti. L’Italia ha ratificato la CMS con la legge n.42 del 25 agosto 1983. “È un risultato straordinario, frutto dell’impegno dell’intera comunità ambientalista internazionale. Noi l’abbiamo sostenuto con lettere, pressioni, documenti, rivolti tanto alle autorità italiane quanto alla Commissione europea. Ne trarranno giovamento gli uccelli migratori, la natura e agli esseri umani. Ringraziamo anche l’Ispra e il nostro Ministero dell’Ambiente“, commenta Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu-Birdlife Italia. Fulvio Mamone Capria Sull’avvelenamento da piombo, già abolito da giocattoli, vernici, carburante, studi recenti hanno insistito, incoraggiando una risoluzione che imporrà radicali […]
Archivi Giornalieri: 17 Novembre 2014
Su questo stesso sito il 24 settembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Una proposta da rottamare” che dava notizia della lettera aperta trasmessa al Ministro Lupi riguardo al suo Disegno di Legge sul consumo di suolo (http://vasonlus.it/?p=7490). Il 9 ottobre 2014 è stato pubblicato un ulteriore articolo dal titolo “Appello No alla legge Lupi, tutte le firme”, che dava notizia della adesione anche di VAS all’appello (http://vasonlus.it/?p=7924). Per un approfondimento del Disegno di Legge iniziamo una serie di doppi articoli sul Disegno di Legge del Ministro Lupi, che da qui in poi pubblicheremo ogni giorno. Quello che segue è il 1° articolo dell’Arch. Luisa Calimani pubblicato con questo titolo il 9 novembre 2014 su Eddyburg con la seguente premessa: “Articolata e rigorosa valutazione critica di tutti i punti essenziali, pienamente condivisibile. Qualche riconoscimento positivo che consideriamo rischioso, poiché il progetto Lupi è a nostro avviso inemendabile. In calce i firmatari, appartenenti alla mailing list “Citta’ amica””. Luisa Calimani Il giorno 24 luglio il Ministro Lupi ha presentato alle Amministrazioni e ai principali stakeholders il testo del disegno di legge dal titolo: “principi in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana“. La prima considerazione, propedeutica ad ogni altra, riguarda la mancata corrispondenza del ddl in esame, alla riforma al titolo V già approvata al Senato. Essendo presumibile che le competenze attribuite a Stato e Regioni non si discosteranno molto da quelle contenute nel testo costituzionale in itinere e tenuto conto che vi è un nuovo assetto nella struttura istituzionale riguardante sopratutto le Province, è lungimirante la costruzione di un testo che ne tenga conto, considerato che il “Governo del Territorio”, di cui tratta la proposta di ddl non è, o meglio non sarà, più materia concorrente, ma materia esclusiva dello Stato. Così pure appare incongruo mantenere dei […]
Secondo degli articoli che dedichiamo al Disegno di Legge del Ministro Lupi. È stato pubblicato il 10 novembre 2014 su Eddyburg con questo stesso titolo e la seguente premessa: “Un’ampia, precisa e condivisibile analisi critica del disegno di legge di Maurizio Lupi che sottolinea il vistoso arretramento rispetto alla legge urbanistica nazionale vigente. Alcune delle proposte alternative contenute nella lettera potrebbero sollecitare una riflessione e un dibattito a più voci che eddyburg è pronto a ospitare.” Sul disegno di legge “Principii in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana” Il 15 settembre scorso sono scaduti i termini per la presentazione di osservazioni al disegno di legge presentato dal ministro Lupi sui “Principii in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana”. Come docenti, ricercatori, dottori di ricerca del Dipartimento di architettura dell’Università di Firenze impegnati sui temi affrontati dal ddl riteniamo che questo sia del tutto inadeguato e anziché essere innovativo rappresenti un arretramento della capacità di esprimere una strategia complessiva e un’idea del progetto contemporaneo di città e territorio anche rispetto alla legge urbanistica nazionale vigente. Pertanto esso non può essere corretto in singoli punti ma deve essere integralmente sostituito da un nuovo provvedimento più rispondente alle esigenze dei territori, delle istituzioni e della popolazione del paese. Infatti nonostante il titolo, ribadito nell’art. 1, il ddl non sviluppa concretamente nessun principio “pubblico” innovativo e si limita ad applicare e valorizzare con linguaggio burocratico una concezione arcaica della proprietà immobiliare privata, orientata all’estrazione di vari tipi di rendita e superata da tempo dal nuovo rapporto pubblico/privato instaurato nelle legislazioni europee più avanzate. In effetti l’unico principio perseguito concretamente è il seguente (art. 8): «il governo del territorio è regolato in modo che sia assicurato il riconoscimento e la garanzia della proprietà privata, la sua appartenenza e il suo […]