Festa della Befana in piazza Navona: per lasciare inalterati l’assegnazione dei posteggi (e quindi l’attuale degrado) una maggioranza bipartisan dell’Assemblea Capitolina pretende di impegnare il Sindaco e La Giunta a fregarsene delle norme sovraordinate e delle regole concordate per rispettarle

All’ordine dei lavori di una delle prossime sedute dell’Assemblea Capitolina dovrebbe esserci anche la seguente mozione che è stata presentata il 13 novembre 2014 e che è finalizzata a far “disporre che per l’edizione 2014-2015, dati i tempi ormai ristretti, la manifestazione si svolga secondo i parametri adottati negli anni precedenti, prorogando le concessioni già rilasciate, al 6 gennaio 2015”.

Immagine.Mozione Piazza Naavona

Immagine.Mozione Piazza Navona.1

Immagine.Mozione Piazza Navona.2

Per comprendere, ma non certo per giustificare, la genesi di questa mozione bipartisan occorre far conoscere prima i fatti in modo oggettivo per rendersi conto in misura ancor maggiore della gravità della iniziativa che ha preso la quasi totale maggioranza delle forze politiche presenti nell’Assemblea Capitolina, ad eccezione del Movimento 5 Stelle.

Ogni anno, nel periodo intercorrente tra il giorno 1 dicembre ed il 6 gennaio dell’anno successivo, in Piazza Navona si svolge la tradizionale “Festa della Befana”: si tratta di una tradizione che da circa 1 secolo a questa parte i Romani tutti gli anni amano darsi appuntamento in questa straordinaria piazza per festeggiare una folcloristica Befana.

Da 1986 infatti, il luogo su cui sorge la Piazza è stato teatro di incontri, giochi e divertimenti, oltre che sede del mercato rionale nella seconda metà del XV secolo: nel dopoguerra, la piazza ha iniziato a riempirsi anche di pittori e artisti di strada ed a divenire il luogo delle feste e delle processioni romane per antonomasia.

Solo un secolo fa si è deciso di limitare queste storiche bancarelle al solo periodo natalizio, spostando il mercato vero e proprio, quello delle derrate, in un’altra zona.

Immagine.Festa Befana foto.0

Il mercato di Piazza Navona così, assumendo un altro e più denso significato, ha iniziato a specializzarsi nell’offerta di soli beni natalizi: la “Befana di piazza Navona” , in questo contesto, è diventata, in breve, una festa unica, apprezzata in tutta Europa e considerata dai Romani come un’esigenza folcloristica imprescindibile.

La “Festa della Befana” si è così trasformata da “mercato” a “fiera”. 

La materia del commercio su aree pubbliche è stata disciplinata dal Decreto Legislativo n. 114 del 31 marzo 1998, che è stato recepito dalla Regione Lazio con Legge regionale n. 33 del 18 novembre 1999, che all’art. 33 prevede l’adozione di un documento programmatico per il commercio su aree pubbliche, con validità triennale, con il quale sono definiti i criteri generali per l’individuazione delle aree da destinare all’esercizio del commercio su aree pubbliche, con riferimento alle diverse tipologie dei mercati, delle fiere e per lo svolgimento dell’attività in forma itinerante.

Con Deliberazione del Consiglio Regionale del Lazio n. 139 del 19 febbraio 2003 è stato approvato il suddetto documento programmatico, che all’art. 7 disciplina le “FIERE”.

In ottemperanza a quanto disposto dall’art. 35 delle legge regionale n. 33/1999 il Comune di Roma ha approvato il “Regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche” con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 6 febbraio 2006, che al 2° comma dell’art. 18 dispone che “la concessione del posteggio ha durata triennale, rinnovabile”, ma che “in considerazione della peculiare connotazione storica e tradizionale …. anche per la festa della Befana di Piazza Navona la concessione avrà durata decennale a condizione che gli operatori rispettino le prescrizioni tecniche elaborate dal Municipio I.

Nell’ambito della “Festa della Befana” il Municipio di Roma I assegna i posteggi in relazione ai vari settori di attività (commerciali, artigianali, varie e di spettacolo viaggiante).

Con Determinazione Dirigenziale n. 3290 del 14 novembre 2002 era stato deciso l’avviso pubblico per la concessione per 5 anni di 115 posteggi, che dopo l’entrata in vigore a distanza di 4 anni del “Regolamento delle attività commerciali su aree pubbliche” è stata prorogata di altri 5 anni con scadenza al termine dell’edizione delle Festa del 2011-2012.

È stato determinato altresì di autorizzare lo svolgimento della manifestazione per le edizioni dal 2002 al 2007 con l’approvazione degli allegati avvisi pubblici contenenti, tra le altre la seguente prescrizione: “per quanto riguarda esclusivamente l’edizione delle Festa per il 2002-2003 le attività da localizzare in Piazza Navona saranno condotte a mezzo delle tradizionali bancarelle, possibilmente in legno, … con l’obbligo dell’operatore di realizzare per la prossima edizione 2003/2004 la propria struttura conforme al progetto predisposto dal Questa Amministrazione e che verrò consegnato contestualmente alla concessione”: tale prescrizione è stata ribadita con al deliberazione della Giunta Municipale n. 6 del 14 novembre 2007 con la quale è stata autorizzata la proroga della manifestazione per altri 5 anni.

Ciò nonostante la prescrizione è stata del tutto disattesa, fino al punto di far posto in piazza Navona anche ai camion bar.

Immagine.Camion bar a piazza Navona

È subentrata così anche la vendita di prodotti che non hanno nulla a che vedere con la “Festa della Befana”.

 Immagine.Befana soffocata dalla porchetta

Nel frattempo il Parlamento Europeo ha approvato la Direttiva CE n. 123 del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno, che è stata recepita dallo Stato Italiano con il Decreto Legislativo n. 59 del 26 marzo 2010, che al 5° comma dell’art. 70 prevede il raggiungimento di una intesa in sede di Conferenza Unificata per individuare, senza discriminazioni basate sulla forma giuridica dell’impresa, i criteri per il rilascio ed il rinnovo della concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche.

Con Determinazioni Dirigenziali n. 1597/2012 (prot. CA/69048) e n. 2353/2013 (prot. CA/97783) sono state prorogate dal Municipio di Roma I le concessioni rilasciate nell’ambito della “Festa della Befana” fino al conseguimento dell’intesa poi raggiunta in sede di Conferenza Unificata del 5 luglio 2012, con cui sono stati fissati i criteri per l’assegnazione dei posteggi sulle aree pubbliche.

Con prot. CA/20211 dell’11 novembre 2013 è stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa dal Municipio di Roma I, dalle associazioni di categoria APRE Confesercenti e FIVA Confcommercio e dagli operatori titolari di autorizzazione per lo svolgimento della Fiera della Befana di piazza Navona per la riqualificazione della manifestazione ed il ripristino del decoro e della rivalutazione delle attività artigianali e commerciali: ne è derivata l’assunzione di impegni, fra cui la proroga delle concessioni fino al 6 gennaio 2014 “nelle more della predisposizione delle procedure di gara pubblica per l’assegnazione delle concessioni per la prossima edizione della Festa della Befana”.

Immagine.FIVA 

Come riportato in un articolo di Laura Serloni pubblicato il 12 novembre 2013 sulla cronaca di Rona del quotidiano “La Repubblica”, «i commercianti rinunciano a qualsiasi azione legale nei confronti dell’amministrazione. Saranno montati, dal 25 novembre, i banchi tipo come previsto dalla Soprintendenza, le merci non potranno essere appese fuori né le luci potranno essere montate all’esterno. Stop alle pedane e massimo rispetto dei metri quadrati consentiti, già così le occupazioni diminuiranno del 30%. “È stata una trattativa molto lunga  –  spiega il minisindaco della City, Sabrina Alfonsi  –  ma questo accordo segna l’inizio di una strada verso la riqualificazione della piazza. Da gennaio cominceremo a lavorare al bando per l’edizione 2014/2015”. E aggiunge l’assessore al Commercio, Jacopo Emiliani: “La situazione non era più sostenibile, ora nel giro di due anni daremo nuova dignità alla festa della Befana”».”

I banchi tipo comportano una riduzione delle dimensioni che da mt. 4 x 3 passano ora a mt. 4 x 2,50 producendo una riduzione del 30% di occupazione del suolo pubblico. 

Per la predisposizione dell’avviso pubblico per l’assegnazione dei posteggi nell’ambito delle Festa della Befana in piazza Navona, a partire dall’edizione 2014-2015 fino all’edizione 2016-2017, è stata indetta una Conferenza di Servizi i cui lavori si sono conclusi il 24 luglio 2014. 

Come riportato nel verbale CA/105285 del 24 luglio 2014, alla presenza dei rappresentanti della Sovraintendenza Capitolina, dell’Ufficio Città Storica, della Polizia Locale di Roma Capitale, della Unità Amministrativa e della Unità Tecnica municipali, è stato approvato l’allestimento di n. 72 posteggi così suddivisi:

  • 40 per le attività commerciali;
  • 20 per le attività artigianali;
  • 12 per le gli spettacoli viaggianti. 

Alle suddette postazioni si aggiungono n. 17 posteggi per le attività varie (vendita di zampognette, palloncini, attività fotografo, Babbo Natale) e n. 1 posteggio per la giostra a cavalli galoppanti.

Immagine.Giosstra di Piazza Navona 

In ordine alla ridistribuzione delle attività da esercitare nelle strutture sopra individuate è stato ritenuto opportuno mantenere invariato il numero delle attività che risultano maggiormente attinenti alla tradizione della festa della Befana, salvaguardando quelle artigianali, e diminuire il numero delle attività commerciali e di quelle che risultano meno attinenti con i valori tradizionali dell’evento: si è scesi così da 115 a 72 posteggi. 

In sede di Conferenza di servizi è stata approvata anche la seguente planimetria.

Immagine.Planimetria Piazza Navona 

In data 30 luglio 2014 e successivamente in data 11 agosto 2014 la suddetta planimetria è stata trasmessa alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, che l’ha approvata con nota prot. 13286 del 27 agosto 2014 con le seguenti ulteriori prescrizioni tecniche.

Immagine.Parere Soprintendenza su posteggi Piazza Navona 

Il nuovo elaborato planimetrico (CA/144550/2014) è stato approvato da tutti gli uffici interessati e dalla stessa Soprintendenza con nota prot. n. 15699 del 15 ottobre 2014. 

Nel frattempo il Presidente della Associazione Fiera di Piazza Navona FIVE Confcommercio, dott. Paolo Padovani, ha chiesto alla Direzione Generale per il Mercato, Concorrenza, Consumatori, Vigilanza e Normativa Tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico un parere in merito alla disciplina da applicare alle concessioni dei posteggi nell’ambito della tradizionale “Festa della Befana” in Piazza Navona anche a seguito delle disposizioni dell’Intesa sancita in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni del 5 luglio 2012. 

Immagine.Associazione Fiera Piazza Navona

Con Nota del Ministero dello Sviluppo Economico prot. n. 136877 del 28 luglio 2014 il Direttore Generale Gianfranco Vecchio ha premesso che tale manifestazione non ha alcuna corrispondenza con i mercati, in quanto gli stessi non sono mai, in ogni caso, legati ad eventi particolari o festività, ed ha quindi affermato che la “Festa della Befana” non può che essere considerata come una fiera, con la conseguenza che “non è possibile applicare le deroghe automatiche previste dal punto 8, lett. b) dell’Intesa, che sono invece da riferirsi alle procedure di selezione per le concessioni dei posteggi nei mercati quotidiani, mensili, stagionali e fuori mercato”.    

Sempre in base al citato punto 8, la nota precisa che “al fine di evitare disparità di trattamento tra gli operatori su area pubblica, per un periodo di ammortamento di sette anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del Decreto Legislativo 26 marzo 2010, n. 59, ovvero fino al 7 maggio 2017, ai posteggi delle fiere si applica la limitazione di cui al punto 3, relativa all’applicazione del criterio prioritario del maggior numero di presenze nella fiera, al fine di consentire ai medesimi operatori l’ammortamento degli investimenti sostenuti ai fini delle precedenti partecipazioni”. 

Con Determinazione Dirigenziale n. 4336 del 7 novembre 2014 è stato deciso “in via di somma urgenza” di autorizzare lo svolgimento della fiera denominata “Festa della Befana in Piazza Navona” per il triennio 2014-2017, precisando che per l’edizione 2014-2015 il periodo di svolgimento va dal 6 dicembre al 6 gennaio, e di approvare integralmente gli Avvisi Pubblici relativi all’assegnazione dei posteggi in Piazza Navona allegati sotto le lettere A) [Allegato A – Commercio su area pubblica], B) [Allegato B- Attività di artigianato], C) [Allegato C – Spettacoli viaggianti], D) [Allegato D – Attività varie] ed E) [Allegato E – Giostra] e la planimetria (prot. CA/144550/2014) che costituiscono parte integrante della stessa determinazione. 

È stato deciso fra l’altro di “riservare n. 4 postazioni, con installazione di appositi gazebo, conformi al modello approvato, all’attività delle ONLUS come previsto nella planimetria allegata”. 

Il giorno dopo 8 novembre 2014 su “Repubblica.it” è stato pubblicato il seguente articolo a firma di Laura Serloni. 

Dopo un’attesa di 12 anni, stanotte è stato pubblicato il nuovo bando per la festa della Befana a piazza Navona.

La gara  –  che avrà validità triennale e si chiude il prossimo 20 novembre  –  rivoluziona lo storico mercatino natalizio che aprirà l’8 dicembre.

Come?

Il 38% dei banchi in meno (da 115 passano a 72), niente merce appesa fuori e dentro i chioschi, niente bigiotteria, soprammobili, quadri, filatelia ma solo articoli strettamente legati al Natale.

La soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici non ha ammesso alcuna deroga ai propri diktat.

Neanche quando il municipio I ha tentato una mediazione  –  riducendo sì i chioschi ma da 115 a 93  –  per venire incontro alle esigenze degli ambulanti.

È un risultato importante che aspettavamo da tempo. Anche se in una fase del genere diminuire in modo così drastico il numero degli operatori può sembrare eccessivo  –  spiega Sabrina Alfonsi presidente del municipio I che in questi giorni ha tentato, insieme all’assessore al Commercio, Jacopo Emiliani Pescetelli, di trovare in tutti i modi una quadratura  –  . Potevamo ottenere lo stesso risultato di decoro, quindi senza merce appesa, chioschi uguali, rigoroso rispetto della tipologia merceologica, non gravando sul numero dei banchi che comunque sarebbero stati ridotti del 20%“.

Infuriati i commercianti capitanati da Alfiero e Mario Tredicine che avrebbero preferito una proroga del vecchio bando e che ora minacciano ricorsi al Tar.

Il tribunale amministrativo potrebbe infatti sospendere la gara.

Insomma si rischia  –  in extremis  –  che la festa della Befana a piazza Navona quest’anno addirittura salti.

Certo è che da oggi è online il nuovo bando del municipio I per 72 banchi.

Quaranta saranno attività commerciali: 5 venderanno alberi di Natale, presepi e addobbi; 5 fiori e piante, 12 giocattoli, 13 dolciumi, 3 libri per l’infanzia, 2 pane e porchetta.

Venti saranno attività artigianali tra presepi e giocattoli realizzati a mano.

Restano 12 le bancarelle riservate allo “spettacolo viaggiante” come tiro ai barattoli, pesca verticale e il tiro delle palline nel recipiente.

Niente pittori e artisti in strada nell’antico stadio di Domiziano, ma solo qualche postazione per le zampognette, i fotografi e i venditori di palloncini.

L’appalto scade il 20 novembre, poi i vincitori il 6 dicembre potranno iniziare a montare i banchi per aprirli l’8, giorno dell’Immacolata, fino alla chiusura del 6 gennaio.

La piazza sarà più ordinata e decorosa senza merci appese alle strutture e con l’esposizione di soli articoli natalizi. La vendita di souvenir e cineserie è stata esclusa  –  esulta la civica Nathalie Naim  – così come la dicitura ‘soprammobili’ che era l’escamotage per vendere qualsiasi oggetto.  

È un risultato importante perché piazza Navona oltre che patrimonio mondiale è un luogo simbolo della nostra città e questo lavoro di riordino generale, che ha interessato anche i dehors dei bar, è un punto di partenza da estendere a tutto il centro storico. 

Con il nuovo bando non solo la piazza ma anche la festa sarà più bella“.

Sicuramente, senza più oggetti che poco o nulla avevano a che fare con le festività, sarà un evento che torna alle sue origini quando il Natale erano presepi, alberi e zampogne.

Una volta pubblicato il bando, è scoppiata la polemica. 

L’8 novembre 2014 gli ormai storici ambulanti hanno assediato il Municipio I per protestare contro una gara che riduce i chioschi del 38%: il giorno dopo da Palazzo Senatorio è sceso a via Petroselli Maurizio Pucci del Gabinetto del Sindaco che, insieme alla presidente Alfonsi e all’assessore al Commercio Iacopo Pescetelli, hanno incontrato i commercianti: si sono presi 48 ore di tempo per cercare di trovare una soluzione. 

Con Determinazione Dirigenziale n. 4338 dell’11 novembre 2014 è stato intanto corretto il mero errore materiale registrato nell’Allegato E.  

In questo quadro di fondo è maturata la “soluzione” che in modo bipartisan ritiene di aver trovato la maggioranza dell’Assemblea Capitolina e che è quella di lasciare per ora tutto così com’è, rimandando alla istituzione “almeno 4 mesi prima della realizzazione dell’evento” di un “tavolo tecnico composto da rappresentanti dell’Amministrazione Capitolina e rappresentati delle organizzazioni sindacali di categoria degli operatori coinvolti, allo scopo di definire concordemente le modalità di svolgimento della manifestazione stessa”, come se quanto fin qui prodotto e sopra descritto (in particolare il Protocollo d’Intesa sottoscritto l’11 novembre del 2013 e la Conferenza di Servizi conclusa il 24 luglio del 2014, oltre che la risposta del Ministero dello Sviluppo Economico) non valesse un fico secco sul piano del diritto. 

Analizziamo le motivazioni addotte nella mozione per dimostrane la più totale strumentalità e soprattutto la più completa quanto voluta ignoranza degli atti fin qui prodotti. 

1 – Vi si afferma in premessa che “a differenza di quanto avvenuto in passato, non vi è stato alcun confronto con l’Amministrazione Capitolina e le organizzazioni sindacali di categoria degli operatori interessati”: si ignora non si sa quanto in buona fede (e comunque in modo non ammissibile per ogni singolo consigliere comunale che ha firmato la mozione) che c’è stato un Protocollo d’Intesa sottoscritto l’11 novembre 2013 dal Municipio di Roma I, dalle associazioni di categoria APRE Confesercenti e FIVA Confcommercio e dagli operatori titolari di autorizzazione per lo svolgimento della Fiera della Befana di piazza Navona e che c’è stata una Conferenza di Servizi che si è chiusa il 24 luglio 2014 alla presenza dei rappresentanti della Sovraintendenza Capitolina, dell’Ufficio Città Storica, della Polizia Locale di Roma Capitale, della Unità Amministrativa e della Unità Tecnica municipali !!!!! 

2 – Vi si sostiene che “i 43 operatori che vengono esclusi con il nuovo bando, avrebbero diritto, in base alla vigente normativa Art. 44 comma 3 bis della Legge Regione Lazio n. 33 del 18 novembre 1999; art. 23 Deliberazione Consiglio Comunale n. 35 del 6 febbraio 2006 a ottenere un posteggio equivalente”: le disposizioni richiamate fanno riferimento ad autorizzazioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche in forma itinerante, che sono tipiche dei mercati quotidiani, mensili, stagionali e fuori mercato e non certo delle fiere. 

3 – Vi si afferma che in base al 2° comma dell’art. 19 della Deliberazione Consiglio Comunale n. 35 del 6 febbraio 2006 “la concessione dovrebbe avere durata decennale e non triennale”: si ignora anche qui che la durata triennale è stata decisa ai sensi della lettera c) dell’art. 8 dell’Intesa, che prevede per l’appunto un periodo transitorio fino al 7 maggio del 2017. 

4 – Vi si lamenta un presunto notevole danno economico per la posticipazione all’8 dicembre prossimo dell’apertura delle manifestazione, sul presupposto peraltro non dimostrato statisticamente che nella settimana antecedente dal 1 dicembre al 7 dicembre “nelle famiglie romane è consuetudine allestire gli addobbi natalizi proprio il giorno dell’Immacolata”. 

5 – Vi si afferma che “la decisione di ridurre di mezzo metro le dimensioni dei banchi di vendita è non solo in contrasto con l’art. 16 del citato Regolamento, ma è anche di difficile attuazione, non potendo di certo gli operatori accorciare le strutture attualmente disponibili”: viene volutamente ignorato che il 3° comma del citato art. 16 stabilisce che “con provvedimento dirigenziale del Dipartimento VIII sono individuati per le differenti rotazioni il banco o struttura tipo da utilizzare, in sintonia con l’arredo urbano della città e che permettano ai consumatori d’identificare immediatamente gli esercizi autorizzati dall’Amministrazione Comunale” e che nel rispetto di tale disposizione il banco tipo da mt. 4 x 2,50 è stato deciso con il Protocollo d’Intesa sottoscritto l’11 novembre del 2013 anche dagli operatori titolari di autorizzazione per lo svolgimento della Fiera della Befana di piazza Navona, i quali hanno avuto un anno intero di tempo per adeguare le proprie bancarelle (e non certo i camion bar) ! 

6 – Vi si sostiene che “la decisione di sottrarre 4 postazioni agli operatori per attribuirle alle ONLUS appare ingiustificata, in quanto a queste ultime possono essere benissimo destinati altri spazi, evitando di restringere ulteriormente le attività commerciale e artigianali”: si ignora volutamente che in sede di Conferenza di Servizi conclusa il 24 luglio 2014 è stata approvata anche la planimetria con l’individuazione dei posteggi, che è stata poi approvata con prescrizioni dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, peraltro ai sensi del 4° comma dell’art. 21 del D.Lgs. n. 42 del 22 febbraio 2004 con cui è stato approvato il “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” e non anche e soprattutto del comma 1-ter del successivo art. 52, come modificato dall’art. 4, comma 1, legge n. 106 del 2014. 

Mentre il 4° comma dell’art. 21 riguarda l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali, il comma 1-ter del successivo art. 52 testualmente recita: “Al fine di contrastare l’esercizio, nelle aree pubbliche aventi particolare valore archeologico, storico, artistico e paesaggistico, di attività commerciali e artigianali in forma ambulante o su posteggio, nonché di qualsiasi altra attività non compatibile con le esigenze di tutela del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla necessità di assicurare il decoro dei complessi monumentali e degli altri immobili del demanio culturale interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti, nonché delle aree a essi contermini, le Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici e le soprintendenze, sentiti gli enti locali, adottano apposite determinazioni volte a vietare gli usi da ritenere non compatibili con le specifiche esigenze di tutela e di valorizzazione, comprese le forme di uso pubblico non soggette a concessione di uso individuale, quali le attività ambulanti senza posteggio, nonché, ove se ne riscontri la necessità, l’uso individuale delle aree pubbliche di pregio a seguito del rilascio di concessioni di posteggio o di occupazione di suolo pubblico.

In particolare, i competenti uffici territoriali del Ministero e i Comuni avviano, d’intesa, procedimenti di riesame, ai sensi dell’articolo 21-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, delle autorizzazioni e delle concessioni di suolo pubblico, anche a rotazione, che risultino non più compatibili con le esigenze di cui al presente comma, anche in deroga a eventuali disposizioni regionali adottate in base all’articolo 28, commi 12, 13 e 14, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, e successive modificazioni, nonché in deroga ai criteri per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche e alle disposizioni transitorie stabilite nell’intesa in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, prevista dall’articolo 70, comma 5, del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 recante attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno.

In caso di revoca del titolo, ove non risulti possibile il trasferimento dell’attività commerciale in una collocazione alternativa potenzialmente equivalente, al titolare è corrisposto da parte dell’amministrazione procedente l’indennizzo di cui all’articolo 21-quinquies, comma 1, terzo periodo, della legge 7 agosto 1990, n. 241, nel limite massimo della media dei ricavi annui dichiarati negli ultimi cinque anni di attività, aumentabile del 50 per cento in caso di comprovati investimenti effettuati nello stesso periodo per adeguarsi alle nuove prescrizioni in materia emanate dagli enti locali. 

7 – Vi si sostiene infine che “occorre tener presente che tale manifestazione ha creato ogni anno 850 posti di lavoro sulla piazza e un indotto occupazionale per altri 1000 posti, mentre le restrizioni sopra elencate determineranno, in base ad una prima valutazione una perdita secca di circa 200 posti di lavoro, che potranno essere molti di più, se i cittadini saranno costretti dalla grave crisi economica che affligge il nostro paese, a limitare ulteriormente gli acquisti”: premesso che una parte dei posti di lavoro che si verranno oggettivamente a perdere riguarda le attività commerciali che non hanno nulla a che vedere con la “Festa della Befana” e che si sono aggiunte nel tempo indebitamente anche con i camion bar, non posso non notare la contraddizione in termini che si rileva nel preciso momento che si riconosce che i cittadini saranno costretti a limitare ulteriormente gli acquisti, per cui non appare molto logico mantenere un’offerta maggiore di 115 posteggi per una richiesta di mercato sicuramente inferiore. 

Non è in conclusione accettabile sotto qualunque punto di vista che la presunta perdita di posti di lavoro, quand’anche oggettiva, possa diventare motivazione tale da non tenere più conto di nessuna norma superiore e delle regole che ci si è dati per rispettarla. 

Chi ha sottoscritto la mozione non sa nemmeno lontanamente cosa significhi “Stato di diritto” e si permette addirittura da amministratore pubblico, per il quale la legge a maggior ragione non ammette ignoranza, di fregarsene altamente del decoro in generale della città di Roma e del suo Centro Storico ed in particolare di Piazza Navona che costituisce il cuore del Patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’UNESCO fin dal 1980: pretende addirittura che senza alcuna motivazione giuridicamente valida il Sindaco e la Giunta annullino d’imperio le Determinazioni Dirigenziali emanate dal Municipio di Roma I in attuazione di un Protocollo d’Intesa sottoscritto l’11 novembre 2013 e di una Conferenza di servizi conclusa il 24 luglio 2014. 

Per un ulteriore approfondimento non di carattere tecnico e giuridico rimando ai due articoli che sono stati pubblicati ieri 17 novembre 2014 dapprima sul sito “Romafaschifo” dal titolo “Il mostruoso mercatino di Piazza Navona resta uguale o cambia verso? Tutti i partiti alleati, dal Pd a Forza Italia, a difesa del peggior suk bancarellaro natalizio d’Europa” e “Bastacartelloni” dal titolo “Azzerare la giunta? Molto meglio azzerare il Pd Roma. Vecchia politica e giornali alleati per buttare giù il “Sindaco marziano”. Per loro era meglio Alemanno”.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

AGGIORNAMENTO

Con un messaggio di posta elettronica delle ore 10,24 ho trasmesso in allegato l’articolo all’Assessore Marta Leonori e per conoscenza al nuovo capogruppo del PD Giulia Tempesta, al capogruppo della Lista Civica Marino Sindaco Luca Giansanti, al capogruppo di SEL Gianluca Peciola, al capogruppo del Centro Democratico Massimo Caprari ed al capogruppo del Movimenti 5 Stelle Marcello De Vito, nonché al Coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo ed ai consiglieri Orlando Corsetti (PD), Athos De Luca (PD) ed Enrico Stefàno.

Sempre per conoscenza l’articolo è stato trasmesso anche al Segretario della Leonori Leslie Francesco Capone, alla Presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi, all’Assessore al Commercio del Municipio I Jacopo Emiliani Pescetelli ed alla consigliera Nathalie Naim.

Nella nota di accompagno ho motivato la trasmissione dell’articolo non solo “per opportuna conoscenza“, ma anche e soprattutto “per il seguito politico di rispettiva competenza“.

Benché non fosse all’ordine del giorno dei lavori, si è riusciti a mettere ugualmente in votazione anche la mozione che è stata respinta con lo scarto di un solo voto.

 Immagine.Schermata votazione su mozione Piazza Navona

Come si può ben vedere dalla schermata del voto, hanno votato a favore 10 consiglieri di cui 5 della maggioranza e precisamente 4 del Partito Democratico (Mirko Coratti, Valentina Grippo, Maurizio Policastro e Daniela Tiburzi) ed 1 della Lista Civica Marino Sindaco (Franco Marino) e 5 dell’opposizione e precisamente 2 di Forza Italia (Davide Bordoni e Giovanni Quarzo), 1 del Popolo della Libertà (Giordano Tredicine), 1 del Gruppo Misto (Marco Pomarici) ed 1 del Nuovo Centro Destra (Roberto Cantiani). 

Hanno votato invece contro la mozione, bocciandola, 11 consiglieri, di cui 8 della maggioranza e precisamente 5 del Partito Democratico (Valeria Baglio, Erica Battaglia, Athos De Luca, Pierpaolo Pedetti ed Ilaria Piccolo), 3 della Lista Civica Marino Sindaco (Luca Giansanti, Riccardo Magi e Rita Paris) e 3 dell’opposizione tutti del Movimento 5 Stelle (Marcello De Vito, Daniele Frongia ed Enrico Stefàno) che con il loro voto contrario sono stati ago della bilancia, determinando la bocciatura della mozione, grazie anche a ben 9 astenuti. 

Si sono infatti astenuti il capogruppo del PD Giulia Tempesta assieme ad altri 3 consiglieri del PD (Michela De Biase, Alfredo Ferrrari e Giovanni Paris), la consigliera della Lista Civica Marino Sindaco Svetlana Celli e l’intero gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà (dal capogruppo Gianluca Peciola ai consiglieri Gemma Azuni, Immacolata Battaglia, Annamaria Proietti Cesaretti). 

Il voto ha registrato da una parte la compattezza tanto dei 5 consiglieri di opposizione presenti nel votare a favore quanto dei 3 consiglieri sempre di opposizione del Movimento 5 Stelle nel votare contro e dall’altra parte la profonda spaccatura in seno al Partito Democratico che si è diviso in 4 voti favorevoli (fra cui quello del Presidente dell’Assemblea Capitolina), 5 voti contrari e l’astensione addirittura del capogruppo: è stata registrata altresì una certa incrinatura in seno alla Lista Civica Marino Sindaco con un voto a favore, 3 contrari ed un astenuto, a fronte di una se non altro coerente indecisione dell’intero gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà che non se l’è sentita di votare né in un verso né nell’altro ed ha preferito astenersi.

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