Pubblichiamo il secondo della serie di articoli dedicati allo stato di dissesto idrogeologico dell’Italia. È un articolo di Corrado Zunino pubblicato il 17 novembre 2014 su “La Repubblica”. Corrado Zunino Ci sono vent’anni di politica del territorio da rottamare, ha detto il premier Matteo Renzi. «Anche in regioni del centrosinistra». Con il sole che torna a scaldare la Liguria dopo cinque giorni di pioggia, il presidente della Regione Claudio Burlando è il primo a rispondergli: «Il problema del territorio è legato anche ai condoni edilizi. Non li ha fatti il premier e non li abbiamo fatti noi, sono stati fatti a Roma. Tre condoni in trent’anni». Claudio Burlando La Liguria è devastata. «Abbiamo danni per un miliardo. Come enti locali potremo arrivare a cento milioni, poi deve intervenire il Patto di stabilità». L’assessore ligure al Bilancio, Pippo Rossetti, propone a Renzi: «Deve chiedere un intervento finanziario straordinario dell’Unione europea, i trattati lo consentono. E deve chiedere di togliere dai vincoli di bilancio dello Stato cento miliardi per un piano straordinario nazionale di difesa del suolo». Pippo Rossetti Duro con il premier anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi: «Noi abbiamo già rottamato», assicura, «abbiamo approvato la legge che blocca il nuovo consumo di suolo, fatto la legge per il divieto di costruire nelle aree a rischio idraulico, approveremo a breve il piano del paesaggio. La Toscana è un esempio, non mi sembra si possa dire altrettanto della proposta avanzata dal ministro Lupi». Enrico Rossi Rossi si riferisce al contestato Sblocca Italia che finanzia autostrade, trafori e allenta i vincoli ambientali sulle nuove opere. Il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, dice di non sentirsi toccato: «Sono alla guida della Regione da quattro mesi, i problemi sono parecchi e sto provando a risolverli, anche proponendo di sforare il Patto di […]