A colloquio con la Presidente del Brasile Dilma Rousseff

Articolo di Frei Betto, scrittore, autore, tra gli altri libri, di “Otto modi per essere felici” (Planet).

http://www.freibetto.org/>    twitter:@freibetto.

 Immagine.Frei Betto

La presidente ha ricevuto il 26 novembre, i rappresentanti del Gruppo Emmaus , che da 40 anni, articola, in Brasile, la teologia della liberazione e gli strumenti pastorali che la rendono realtà nella sfera ecclesiale.

 Immagine.Dilma Rousseff

Dilma Rousseff

Ci ha accolto in Planalto (sede del Governo a Brasilia) per più di un’ora, in compagnia di Aloisio Mercadante, capo della segretaria del Governo.

 Immagine.Aloisio Mercadante

Aloisio Mercadante

Dilma era molto di buon umore e aperta ai nostri suggerimenti e critiche. 

Abbiamo consegnato la lettera firmata da 34 partecipanti di Emmaus, tra cui teologi/e, sociologi/e , educatori e attivisti dei movimenti pastorali. [vedi http://vasonlus.it/?p=9603&preview=true

Abbiamo espresso la nostra proposta per il suo secondo mandato nel testo dal titolo ” Il Brasile che vogliamo”:

riforma politica (per la quale ha chiesto suggerimenti);

un modello economico maggiormente sociale e popolare;

audit del debito pubblico;

rivalutazione dei mega progetti alla luce dei criteri ambientali e sociali;

difesa dei diritti dei popoli indigeni e dei quilombolas;

restrizione dell’uso di OGM e pesticidi.

Abbiamo insistito sulle riforme di cui il paese ha tanto bisogno, principalmente la riforma agraria, urbana e fiscale. 

Abbiamo suggerito una nuova politica di sicurezza pubblica e di riforma carceraria; la democratizzazione dei mezzi di comunicazione; e l’universalizzazione dei diritti umani con il rispetto per la diversità. 

Riteniamo importante ridurre l’orario di lavoro a 40 ore settimanali; la rideterminazione del progetto di Partecipazione sociale; e una rigorosa lotta alla corruzione. (La lettera completa è sul mio sito: www.freibetto.org ). 

Abbiamo sottolineato l’importanza di un dialogo costante con i movimenti sociali e in particolare con i giovani. 

Dilma ha subito messo in agenda tale proposta. 

Abbiamo criticato anche il sistema di comunicazione del governo e insistito sulla valorizzazione dei centri di riferimento per i diritti umani e la politica di protezione dell’ambiente.

Dilma ha ringraziato non solo per le nostre critiche e suggerimenti, ma ha aperto canali perché diventano frequenti. 

Ho avuto l’impressione che il presidente non ha molti interlocutori critici. 

Il potere tende a inibire coloro che cercano un guadagno personale, mantenendo la funzione e la buona impressione presunta, e preferiscono non correre il rischio di essere sgraditi. 

Così si crea un circolo vizioso: il presidente ascolta molti che lo circondano solo di elogi, ed è disinformato su valutazioni critiche rilevanti. 

Al termine dell’udienza, Dilma ha espresso l’ammirazione per l’uomo che occupa oggi il suo cuore: il papa Francesco. 

Ha riferito degli incontri che hanno avuto e delle conversazioni informali, convenendo che è attualmente il più importante leader mondiale, in grado di costruire ponti (da qui il termine Pontefice) tra regioni, paesi e Stati in conflitto. 

Appena fuori dalla stanza presidenziale, ho trovato Robson Andrade, presidente della Confederazione Nazionale dell’Industria e amico di lunga data.

 Immagine.Robson de Andrade

Robson Andrade

Poi sarebbe stato ricevuto da Dilma. 

Ho scherzato: “Robson, abbiamo già affrontato con il presidente i diritti dei lavoratori. Ora è il tuo turno di parlare degli interessi dei datori di lavoro …

 

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