Un’associazione ambientalista non può considerare le grandi manifestazioni di oggi cose avulse dal contesto sociale e politico che attraversiamo. Centinaia di migliaia di donne e uomini oggi sono scesi in piazza per rivendicare lavoro e diritti negati, ma anche denunciare lo stato di abbandono in cui si trova questo paese. Lavoro e posti di lavoro si trovano dirottando mezzi per mettere in sicurezza città, paesi, campagne, fiumi, parchi e avviare bonifiche e non di fatto finanziando banche e speculatori finanziari. Vas Onlus è partecipe di questa giornata di lotta e si augura che il messaggio lanciato oggi non cada nel vuoto. DICHIARAZIONE DEL COMITATO ESECUTIVO DI VAS
Archivi Giornalieri: 12 Dicembre 2014
Il giorno della strage di Piazza Fontana. La sede dello PSIUP dove mi trovavo era poco distante, con altri compagni ci siamo precipitati, praticamente dopo pochi minuti dallo scoppio e la piazza non era ancora stata recintata, già c’erano quelli della Statale (era a pochi metri) e si ebbe immediatamente la certezza dell’inizio della “strategia della tensione” (le avvisaglie c’erano già state). Bastarono pochi minuti, pur nello sconforto della tragedia, e partì la mobilitazione e poi il corteo. Il resto è storia drammatica e senza fine, costellata di menzogne, di processi mai conclusi con la verità, di insabbiamenti, di morti, di omicidi e di altre stragi. Non si può continuare a far finta di niente, è necessario che le nuove generazioni sappiano perché non si può affrontare il futuro senza capire e leggere il passato. DICHIARAZIONE DI GUIDO POLLICE PRESIDENTE NAZIONALE DI VAS
(ANSA, ore 10:36 del 12 dicembre 2014) – L’appello lanciato da Papa Francesco, secondo il quale “il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo” [vedi http://vasonlus.it/?p=9814] è risuonato anche a Lima, dove i rappresentanti di 195 paesi stanno affrontando un drammatico conto alla rovescia per definire entro oggi, data di chiusura della XX Conferenza Onu sul cambiamento climatico, una bozza di accordo condiviso. Accordo da sottoscrivere poi nel dicembre del 2015 a Parigi. Il papa ha parlato di un “un chiaro, definitivo e improrogabile imperativo etico ad agire” e lo stesso concetto è stato ripreso nella capitale peruviana dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha sottolineato come “combattere i cambiamenti climatici non sia solo una questione ambientale e tantomeno economica, ma una questione etica, un obbligo morale, per i nostri figli e per le generazioni future“. L’esigenza etica e l’urgenza di trovare una soluzione restano indiscutibili, ma come ha ammesso il commissario europeo per il Clima e l’Energia, lo spagnolo Miguel Arias Canete, a 24 ore dal termine della Conferenza di Lima le posizioni “sono ancora distanti” e sarà necessaria “una discussione abbastanza lunga” per giungere a un accordo “all’ultimo minuto“. Miguel Arias Canete Il disaccordo si concentra sull’entità, la disponibilità e la gestione del Green Climate Fund, il fondo internazionale per il clima che a Lima ha raggiunto il traguardo simbolico dei 10 miliardi di dollari, ancora lontano dai 100 miliardi necessari per i processi di conversione industriale e le altre iniziative per ridurre l’effetto serra a livello globale. In un clima di affabilità diplomatica, è stato quindi il presidente boliviano, Evo Morales, a rompere il consenso dichiarando dalla tribuna che “i paesi sviluppati sono i principali responsabili del cambiamento climatico, e i paesi in via di sviluppo sono usati come pretesto perché i grandi continuino a […]
Articolo di Giorgio Nebbia pubblicato l’8 dicembre 2014 su “La Gazzetta del Mezzogiorno” e su “Eddyburg”. Giorgio Nebbia Difesa della natura, dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali; sembra che ci sia tanta voglia di difendere, attraverso associazioni, movimenti, congressi, qualcosa che si potrebbe definire il “bene comune”, la base stessa della vita: il cielo limpido, il verde, gli animali allo stato naturale, la purezza delle acque. Il nemico è rappresentata dalla violenza della caccia, dall’invasione turistica dei boschi e delle coste, da inutili strade, da fabbriche che gettano nel cielo i loro fumi tossici, da discariche di rifiuti. Tale violenza genera frane e alluvioni, mutamenti climatici, morti premature, ma anche perdita di altri valori come la bellezza, il silenzio, il paesaggio, quello che il poeta inglese John Ruskin (1819-1900) ha definito il «Volto amato della Patria». Questa frase è anche il titolo del libro scritto dallo storico Luigi Piccioni dell’Università della Calabria, appena pubblicato dall’editore di Trento. Piccioni comincia col mettere ordine fra le finalità dei vari movimenti protezionistici focalizzando l’attenzione sui movimenti per la difesa della natura e del paesaggio, arrivati in Italia molto presto, nella metà dell’Ottocento, sull’onda di opere apparse in altri paesi europei e negli Stati Uniti. I vari volumi del libro Il cosmo: descrizione fisica del mondo del grande geografo tedesco Alexander von Humboldt (1769-1859), apparsi nel 1845-1862, furono subito tradotti in francese e in italiano dall’editore Carlo Turati di Milano. Quasi contemporaneamente appariva la traduzione italiana del libro L’uomo e la natura scritto dall’americano George Marsh (1801-1882) che descrive le modificazioni della natura apportate dalle attività umane, osservate nei suoi lunghi viaggi in Europa, nel Mediterraneo e nell’amata Italia dove è morto. Piccioni parte da questi e altri autori per esaminare gli effetti che i loro scritti hanno avuto sugli intellettuali di un’Italia da poco […]
Articolo di Valentino Podestà, della Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, pubblicato l’8 dicembre 2014 su “Eddyburg”. Il documento unitario “La Strada Statale Aurelia sicura subito – contro l’Autostrada della Maremma: progetti privati e costi pubblici” è stato presentato e discusso durante l’incontro pubblico svoltosi a Capalbio il 15 novembre scorso e promosso da Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, FAI, Legambiente, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, WWF Italia. Il documento è stato inviato alla Regione Toscana, alla Provincia di Grosseto e ai Comuni interessati dal tracciato, con proposta di un incontro per un confronto nel merito. I relatori sui vari temi: Edoardo Zanchini, Maria Rosa Vittadini, Valentino Podestà, Anna Donati, Stefano Lenzi, cui hanno fatto seguito interventi di Luigi Bellumori, Sindaco di Capalbio, Angelo Gentili, Legambiente Grosseto, Luciano Piccolotti, Consigliere M5S Capalbio, Gianni Mattioli, Presidenza Nazionale SEL, e Nicola Caracciolo, Presidente onorario di Italia Nostra Toscana, che ha aderito a nome dell’associazione. Il documento affronta la storia dei progetti per il corridoio stradale tirrenico, le osservazioni presentate dalle Associazioni Ambientaliste al progetto definitivo del 2011 e i problemi non risolti, la fragilità del piano economico-finanziario, la riapertura della procedura di infrazione in sede di Unione Europea, i problemi irrisolti di intermodalità, le proposte di adeguamento e messa in sicurezza della SS.Aurelia. Le proposte si possono così sintetizzare: – destinare i 270 Milioni che il Governo sembrava disposto a fornire a SAT o più in generale le risorse pubbliche disponibili, alle più urgenti opere di adeguamento e messa in sicurezza della Strada Statale Aurelia, iniziando necessariamente dai tratti ancora a due corsie ed eliminando i più pericolosi incroci a raso e immissioni dirette. – per quanto riguarda i tratti già in esercizio e quelli in fase di realizzazione esonerare il pedaggio per il traffico […]
(ANSA, ore 12:54 dell’11 dicembre 2014) – “Il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo“. Lo afferma il Papa nel messaggio alla 20° Conferenza degli Stati della Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici. Papa Bergoglio auspica una “risposta collettiva responsabile, che superi gli interessi e i comportamenti particolari e si sviluppi libera da pressioni politiche ed economiche.” La Conferenza sui cambiamenti climatici è in corso a Lima dal primo dicembre e si concluderà il 12. Papa Francesco ha indirizzato il suo messaggio al ministro dell’Ambiente della Repubblica del Perù, Manuel Pulga Vidal, che presiede la Conferenza, che si propone di verificare l’avanzamento dell’applicazione della Convenzione quadro, uno “strumento giuridico – osserva il Pontefice – dal contenuto cruciale nel presente momento storico“. Il Papa considera “non senza significato” il fatto che la Conferenza si svolga “nelle coste adiacenti alla corrente marittima di Humboldt, che – sottolinea – unisce in un abbraccio simbolico i popoli dell’America, dell’Oceania e dell’Asia e che svolge un ruolo determinante nel clima di tutto il pianeta.” “Le conseguenze dei cambiamenti ambientali – prosegue il Pontefice – che già si sentono in modo drammatico in molti Stati, soprattutto quelli insulari del Pacifico, ci ricordano la gravità dell’incuria e dell’inazione; il tempo per trovare soluzioni globali si sta esaurendo; possiamo trovare soluzioni adeguate soltanto se agiremo insieme e concordi. Esiste pertanto – rimarca papa Francesco – un chiaro, definitivo e improrogabile imperativo etico ad agire“. Oltre a una risposta che superi gli interessi particolari, papa Bergoglio invita al confronto a partire da una “cultura alimentata dai valori di giustizia, rispetto ed equità“.