(ANSA, ore 20:19 del 9 febbraio 2015) – Sono almeno tre le piste su cui sta riflettendo la Commissione europea per vedere come dare forma all’impegno, preso dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, di rivedere il sistema di autorizzazione degli Ogm in Europa. In primo luogo, secondo quanto appreso dall’ANSA, si cerca di capire se bisogna modificare la procedura di autorizzazione, che oggi lascia l’ultima parola alla Commissione europea, nel caso in cui il Consiglio Ue non raggiunga una maggioranza qualificata a favore o contro la proposta. È il caso di quasi tutte le decisioni riguardanti i 58 Ogm autorizzati ad oggi nell’Ue. Al riguardo, il presidente Juncker é stato molto chiaro nel presentare il suo programma di lavoro: “non considero normale – ha detto – che in base alle regole attuali la Commissione europea sia giuridicamente obbligata ad autorizzare l’importazione e la trasformazione di nuovi Ogm, anche quando una maggioranza chiara di Stati membri vi si oppone“. Per Juncker, Bruxelles “dovrebbe poter conferire alla posizione maggioritaria dei governi, almeno lo stesso peso che ai pareri scientifici, soprattutto quando – aggiunge – si tratta della sicurezza degli alimenti che noi consumiamo e dell’ambiente nel quale viviamo“. La seconda pista allo studio é quella di ridare al Consiglio Ue, quindi agli Stati membri, l’ultima parola, ma bisognerebbe capire se con l’accordo o senza del Parlamento europeo. O ancora, se dare ai singoli Governi più discrezionalità, un pò come avviene per la coltivazione di Ogm dove i Paesi Ue possono decidere se coltivarli o meno. Quale sia l’azione più percorribile per raggiungere l’obiettivo della Commissione di rivedere l’attuale sistema di autorizzazione degli Ogm, e soprattutto a quale base legale fare riferimento, al momento non sembra ancora chiaro. I tempi però stringono se Bruxelles vuole mantenere l’obiettivo di rivedere nei primi […]