Archivi Giornalieri: 23 Febbraio 2015
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Comitato FuoriPista. Tra le pieghe della lunghissima Relazione della Corte dei Conti per il Lazio, del procuratore De Dominicis che ha inaugurato l’anno giudiziario pochi giorni fa, compare una notizia che avrebbe meritato ben altro spazio dell’articoletto apparso su La Repubblica–Roma, unica testata peraltro a riportare l’informazione. Tra le principali istruttorie aperte nel corso del 2014 dalla Corte dei Conti per il Lazio troviamo infatti quello che per entità delle cifre in gioco è forse il caso più rilevante; si tratta, testualmente, del “Raddoppio aeroporto di Fiumicino un business da 20 miliardi: presunte illegittimità”. La Corte dei Conti sta quindi indagando su “presunte illegittimità” relative al Progetto di Raddoppio dell’Aeroporto, detto anche “Fiumicino Nord”, approvato con l’Atto Unico di Convenzione-Contratto di Programma Enac-AdR (DPCM del 21.12.2012) e la cui realizzazione potrà essere avviata se, nel 2021, si saranno registrati oltre 51 milioni di passeggeri all’anno. Il Comitato FuoriPISTA ricorda che già nel 2013 aveva segnalato alla stessa Corte, mediante un Esposto, diversi aspetti della Convenzione-Contratto di programma ritenuti problematici, tra questi: le modalità di finanziamento delle opere progettate (non mediante investimenti ma con i proventi derivanti dalle tariffe di imbarco, quindi a carico dei passeggeri, per le opere in progetto – totale di euro 12,5 miliardi – e a carico degli enti pubblici per le infrastrutture di collegamento stradale, autostradale e ferroviario per altri 5,5 miliardi); le clausole previste a tutela della concessionaria AdR nell’eventualità di una diminuzione del volume di traffico rispetto alle previsioni (condizione puntualmente verificatasi già dopo il primo anno); le modalità stabilite per il calcolo degli indennizzi, ecc. Inoltre – la notizia è sempre di questi giorni – è stato insediato un Tavolo di collaborazione permanente tra la Corte dei Conti e l’Autorità Nazionale Anticorruzione, […]
Su questo stesso sito il 13 febbraio 2015 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Paesaggio, da Roma alt sulle cave «Non accetteremo altri cedimenti»”, che riportava il messaggio lanciato al Consiglio Regionale della Toscana dal sottosegretario del ministero dei Beni culturali e del turismo, con delega al paesaggio Ilaria Borletti Buitoni in un’intervista rilasciata al “Corriere Fiorentino” (http://www.vasonlus.it/?p=11258). Sulle dichiarazioni dell’On. Borletti Buitoni c’è stato un commento di Dario Parrini che è stato fatto oggetto di una valutazione critica da parte di Paolo Baldeschi, pubblicata sul “Corriere Fiorentino” a cui ha voluto replicare lo stesso Dario Parrini con una lettera riportata sul medesimo giornale, che è stata pubblicata con questo titolo il 15 febbraio 2015 su “Eddyburg” con la seguente premessa: “Il Corriere fiorentino ha ripreso, il 12 febbraio, l’articolo che Paolo Baldeschi aveva scritto per eddyburg. Dario Perrini, segretario regionale per la Toscana, ha replicato con una lettera pubblicata il giorno successivo dal medesimo giornale. La pubblichiamo a nostra volta, con un breve commento di Baldeschi. Torneremo presto sull’argomento”. Dario Parrini Caro direttore, dispiace che Paolo Baldeschi, verso il quale, come lui sa, provo sentimenti di autentica stima, cada in un grosso equivoco, nel suo intervento sul Corriere Fiorentino di ieri, sul mio commento alle dichiarazioni del sottosegretario Borletti Buitoni. Prima di tutto, trovo gratuita l’attribuzione di intenti maschilistici alle mie parole. Non c’è niente di meno vero. Rivendico poi il metodo e il merito della mia posizione. La legge urbanistica e il piano del paesaggio della Toscana sono provvedimenti importanti. Io penso che il contributo ad essi fornito dal dibattito in Consiglio regionale sia stato positivo e di rilievo. E penso che positive siano state le modifiche effettuate in Consiglio regionale a seguito delle osservazioni dei sindaci e delle categorie economiche. Penso, infine, che anche nell’ultima fase […]
Articolo di Mauro Bonciani pubblicato con questo titolo il 20 febbraio 2015 sul “Corriere Fiorentino”. A due settimane dal voto in Consiglio regionale, fissata per il 10 marzo, il Pd riscrive il piano del paesaggio. E lo fa con un maxi-emendamento presentato in commissione che ammorbidisce vincoli e prescrizioni, riduce le criticità ad elementi conoscitivi e non facenti parte della programmazione urbanistica e territoriale, rivede quasi completamente la disciplina delle cave della Apuane. Il testo coordinato dal gruppo Pd insomma riscrive la riscrittura del Pit del paesaggio fatta dall’assessore all’urbanistica Anna Marson e dall’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori a dicembre ed ha fatto arrabbiare Marson, che praticamente dall’inizio della legislatura subisce stilettate e attacchi dem. E che si trova davanti ad un documento che non considera più suo proprio a due passi dal traguardo della legge più rilevante di tutta la legislatura-Rossi. L’emendamento Il governatore ad inizio della scorsa settimana è stato informato dal Pd della volontà di presentare l’emendamento diretto in particolare alle cave e che sposta l’equilibrio di nuovo verso i Comuni rispetto alla pianificazione regionale, e se è vero che c’è tempo fino a lunedì per depositare gli emendamenti (e quindi limare anche quello predisposto dal gruppo) e che gli emendamenti possono essere ritoccati o ritirati anche in aula, sarà decisiva la riunione della maggioranza fissata giovedì 26 e la parola dello stesso Rossi per capire se si arriverà alla rottura con Marson. Il governatore ha sempre difeso l’assessore da lui scelta in quota Idv, definendo il piano del paesaggio, assieme alla riforma delle Asl, l’atto più importante da portare a casa prima della fine del suo primo mandato. Rossi dovrà fare i conti con il gruppo Pd, espressione anche dei sindaci e delle associazioni che hanno chiesto la modifica del Pit, – «senza i nostri voti il […]
Il segretario toscano del PD Dario Parrini ha voluto replicare ad un articolo di Paolo Baldeschi con una lettera riportata oggi su questo stesso sito (http://www.vasonlus.it/?p=11434&preview=true). Edoardo Salzano è voluto entrare nei temi affrontati nella lettera, con un articolo pubblicato il 15 febbraio 2015 su “Eddyburg” con questo titolo e la seguente premessa: “A proposito dei temi affrontati da segretario toscano del PD nella sua replica a un articolo del nostro opinionista Paolo Baldeschi. Vi si parla di burocrazia e di Alpi Apuane, di paesaggio e di interessi, di coerenza e d’ipocrisia”. La lettera che il segretario del PD toscano, ha spedito al Corriere fiorentino in replica all’articolo scritto da Paolo Baldeschi per eddyburg, (ripreso il 23 febbraio dal quotidiano fiorentino), ha già avuto una puntuale risposta dal nostro collaboratore su queste pagine. Esso si presta però a qualche considerazione di carattere più generale sul ruolo che quel partito sta svolgendo in Toscana, e su quello che i diversi attori stanno giocando. Voglio intervenire in proposito con un’osservazione e alcune brevi domande. L’osservazione. Afferma Parrini: «Di ogni legge dovremmo sempre tracciare, cosa che spesso non si fa, una Vib, una valutazione di impatto burocratico. Cioè dovremmo continuamente domandarci se i sacrosanti obiettivi che perseguiamo li stiamo perseguendo col minimo costo burocratico indispensabile o col massimo costo burocratico immaginabile. Non so se questo punto di vista sia renziano o meno. Non mi interessa. Basta che sia di buonsenso. E a me sembra lo sia». Il riferimento del segretario del PD toscano alla burocrazia sembra del tutto allineato con il “senso comune”, e non con il “buonsenso”: per riferirci alla distinzione gramsciana: con la visione del mondo inculcata dall’ideologia dominante, e non dal personale pensiero critico. Cerchiamo di essere chiari, e di comprendere per che cosa, in un regime democratico, serva la burocrazia. […]