Hotel a San Giacomo in Paludo

 

Articolo pubblicato con questo titolo il 4 marzo 2015 su “La Nuova di Venezia e Mestre”.

Immagine.San Giacomo

VENEZIA. Anche l’isola di San Giacomo in Paludo ora «rischia» di essere trasformata nell’ennesimo albergo di lusso lagunare. 

Il Consiglio di Stato ha infatti capovolto la sentenza del Tar, che aveva riconsegnata l’isola – di proprietà del Demanio e ora acquistata dalla Cassa Depositi e Prestiti proprio per trasformarla a fini turistico-ricettivi – all’Associazione Verdi Ambiente e Società (Vas), che l’aveva in concessione dal 1999. 

Per i giudici del Tar si trattava di beni del Demanio marittimo, destinati a fini sociali e dunque l’isola andava riconsegnata ai concessionari sino al 2020. 

Ora il Consiglio di Stato l’ha restituita nella piena disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti perché i Vas – a suo giudizio – non avrebbero rispettato il contratto di concessione e non avrebbero gestito l’isola nel modo migliore. 

«Siamo profondamente amareggiati – commenta il presidente dei Verdi, Ambiente e Società Guido Pollice – e le motivazioni con cui il Consiglio di stato ci ha dato torto sono inesistenti.

L’isola è stata data in concessione a Vas in stato di abbandono e ora è recintata, bonificata e fruibile.

Immagine.pianta dell'isola

Comunque ricorreremo in Cassazione perché non vogliamo dare respiro a chi intende promuovere operazioni speculative che apporterebbero l’ennesimo scempio all’isola». 

L’isola di San Giacomo, 12 mila ettari a metà strada tra Murano e Burano era già destinata a diventare albergo di lusso. 

E il Demanio aveva motivato nel suo provvedimento di revoca, annullato dal Tar, il fatto che ci fosse un interesse di molti imprenditori a «valorizzare» il bene, vendendola alla Cassa Depositi e prestiti. 

Ora l’operazione-hotel rischia di ripartire.(e.t.)

 

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