Archivi Giornalieri: 13 Marzo 2015
Sulla discarica dell’Inviolata di Guidonia sono stati pubblicati su questo stesso sito e sul sito del Circolo Territoriale di Roma di VAS i seguenti articoli. Ampliamento della discarica dell’Inviolata di Guidonia Montecelio – 8 novembre 2013 (http://www.vasroma.it/ampliamento-della-discarica-dellinviolata-di-guidonia-montecelio/) Le novità sull’ampliamento della discarica dell’Inviolata di Guidonia – 15 gennaio 2014 (http://www.vasroma.it/le-novita-sullampliamento-della-discarica-dellinviolata-di-guidonia/) Vittoria di VAS al TAR del Lazio sulla discarica dell’Inviolata di Guidonia – 31 marzo 2014 (http://vasonlus.it/?p=4151) Discarica dell’Inviolata di Guidonia: approntati i macchinari per il trattamento meccanico-biologico – 2 febbraio 2015 (http://www.vasonlus.it/?p=10943) Il seguente articolo di oggi ci aggiorna sugli inquietanti sviluppi della vicenda.
Riportiamo il seguente articolo di Ferruccio Sansa pubblicato il 12 marzo 2015 su “Il Fatto Quotidiano”, perché fa il quadro della situazione riguardo al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di piano paesaggistico della Regione Toscana, dando un giudizio che VAS condivide totalmente sugli emendamenti stravolgenti a cui si vorrebbe subordinare la sua approvazione. Il Nazareno del cemento. Ora tocca alla Toscana affrontare l’assalto che Pd e Forza Italia stanno cercando di portare al paesaggio: dalla Lunigiana alla Garfagnana, da Lucca al Valdarno passando per la costa, le dune. Fino alle Apuane con le cave dove Michelangelo andava a cercare il marmo per i suoi capolavori. Il braccio di ferro va avanti da settimane, sempre più duro mano a mano che ci si avvicina alle elezioni regionali. Al centro il Piano Paesaggistico della Regione Toscana voluto da Anna Marson, assessore all’Urbanistica. Un modello di tutela ambientale. A un passo dall’approvazione ecco spuntare un mare di emendamenti. Da destra e, inaspettatamente, dal centrosinistra che sostiene Marson. Sono praticamente la fotocopia gli uni degli altri: si prevede che le “direttive” indicate nel piano siano trasformate in semplici “indirizzi”. Termini tecnici, in pratica così si lascerebbe ai comuni mano libera per fare i fatti propri. Ancora: le criticità indicate dal Piano sarebbero da considerare semplici valutazioni. Non tassative. Insomma, il Piano diventerebbe un colabrodo. Cominciano polemiche, lotte di corridoio, perché qui ballano interessi di centinaia di milioni. Il governatore Enrico Rossi, che non si sa esattamente cosa pensi in proposito, ha tentato una mediazione: “Lodo Rossi”, lo ha chiamato qualcuno. [vedi http://www.vasonlus.it/?p=11897 e http://www.vasonlus.it/?p=11660] Dopo pochi giorni tutto da capo. Ricompaiono gli emendamenti che passeranno in commissione in queste ore. E che rischiano di mettere in pericolo paesaggi tra i più belli e delicati della Toscana. Quindi d’Italia. Il meccanismo è affinato con […]
Potrebbe essere una buona notizia quella dei consigli comunali di Terni e Narni riuniti il 9 Marzo per il riconoscimento della conca ternana come area di crisi complessa. Sarebbe un riconoscimento che potrebbe rappresentare un’occasione da non perdere se si vuole dare un nuovo volto alla città di Terni, avviandola verso un percorso virtuoso, volto a creare un modello, urbano, dove ambiente, economia, salute, qualità della vita si coniugano in una sinergia che ha come fine il bene pubblico; proprio per questo l’assenza delle associazioni ambientaliste, su di un tema così importante, che coinvolge tematiche strettamente legate all’ambiente, la dice lunga sull’idea di partecipazione democratica che la Giunta comunale e sul rispetto della legge secondo la quale ”cittadini devono essere ammessi a partecipare ai processi decisionali …in materia ambientale” ( trattato di Aarhus- Legge n.108/2001). Bisognerebbe prima di tutto avere in mente un progetto di città che sia lungimirante, che non tenga solo conto dell’immediato,rattoppando qua e là quello che c’è da rattoppare, ma guardando al futuro, alle nuove generazioni, che già stanno vivendo una realtà post-industriale, dove insieme alle macerie delle vecchie fabbriche dismesse si assiste alla desolazione dei territori deturpati dal cemento, delle grandi opere incompiute, dei campi inquinati, e soprattutto dei diritti negati. Il lavoro ha perso la sua dignità e chi lavora piega la testa davanti alla prepotenza del potere economico-politico vivendo nella paura di perdere le poche molliche che gli sono rimaste in mano. Sentite le parole di alcuni membri della giunta, si ha la percezione di vivere cinquant’anni fa, ”vocazione industriale e salvaguardia dell’ambiente”, ”ricreare condizioni per fare impresa”, ”smart city……creazione di un vero e proprio distretto industriale innovativo….una nuova stagione di sviluppo”, e così via. Parole vecchie e stantìe, ripetitive ed inconsistenti, che rappresentano il ‘nulla’ che sta ingoiando la nostra città. Il […]
Sull’interrogazione riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente nota di accompagno della associazione “Salviamo Bracciano”. Inoltriamo l’interrogazione che il consigliere Fabio De Lillo [Nuovo Centro Destra, ndr.] rivolge al presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Teodori per conoscere la posizione della Regione sulla situazione della discarica di Cupinoro. Come al solito si parla di cifre, ma l’interrogazione purtroppo non chiede perché, per anni, la Regione Lazio non ha mai trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica, sebbene in presenza di comunicazioni da parte della Bracciano Ambiente, nelle quali si AUTO DENUNCIAVANO abusi contabili. Non solo, ma soprattutto si rappresentava il pericolo di DISASTRO AMBINTALE PER LA SALUTE PUBBLICA DEI CITTADINI. Non si chiede di identificare i responsabili, né si chiede perché i cittadini non sono stati tutelati. Una domanda la facciamo noi cittadini: l’allarme per il disastro ambientale scatta solo adesso perché sono finiti i soldi. Ma se non ci fosse stato alcun problema sul fondo, saremmo andati avanti altri 10 anni come è successo finora? Ecco una sintesi dell’interrogazione che trovate in allegato. Il 5 marzo scorso De Lillo chiede: come mai la Regione abbia rinunciato al proprio credito di € 10.453.107,68 (la nota ecotassa) e come mai questa rinuncia non sia mai stata iscritta a bilancio; degli oltre 10 milioni suddetti, come mai vengono riconosciuti € 1.713.685,30 come contributo straordinario; come sia possibile che la Bracciano Ambiente, in palese violazione delle norme, abbia avuto libero accesso a 20.231.465,04 € a totale insaputa degli organi di controllo sovracomunali; quale sia la posizione della Regione Lazio in ordine alle indagini della Corte dei Conti e della Procura di Civitavecchia, che di fatto non riconoscono l’annullamento del debito e ipotizzano danno erariale e malversazione ai danni dello stato proprio sulla distrazione di 12,3 milioni €; considerato che: il sindaco di […]