Caudo: “Per i Giubileo apriamo i varchi sotto ai Fori Imperiali”

 

Subito dopo l’annuncio del Papa del Giubileo l’Assessore Giovanni Caudo ha rilasciato la seguente intervista, pubblicata con questo titolo il 15 marzo 2015 su “La Repubblica”.

“Bucare” gli archi sotto via Alessandrina e aprire sempre al pubblico i varchi sotto via dei Fori Imperiali, per “riunificare la fruizione pedonale” dell’area archeologica. 

È la proposta lanciata dall’assessore comunale alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo, in vista del prossimo Giubileo. 

Caudo è uno degli assessori che farà parte del pool Giubileo con i responsabili dei Trasporti, Lavori Pubblici e Grandi Eventi, Guido Improta, Maurizio Pucci e Alessandra Cattoi. 

A presiederlo sarà il sindaco Ignazio Marino.

E il progetto di Caudo nei prossimi giorni sarà illustrato nel dettaglio proprio al primo cittadino, per poi eventualmente passare al vaglio delle soprintendenze. 

È in sintonia con lo spirito dell’Anno Santo voluto da Francesco – sottolinea Caudo – Il sindaco con la pedonalizzazione ha avuto il coraggio di fare quello che si tentava di fare da almeno quarant’anni una prova, se ce ne fosse ancora bisogno, che alla città non servono commissari di sorta ma idee lungimiranti e uomini che con coraggio li perseguono“. 

Una risposta alle polemiche di questi giorni, a chi – da più parti – chiede un commissario per il Giubileo. 

Intanto dal Campidoglio spiegano che “la straordinarietà della figura non prevede necessariamente un soggetto diverso dal sindaco. Non esistono norme che obblighino ad individuare l’eventuale commissario in una persona diversa dal sindaco“, ricordando il precedente del 2000 quando Francesco Rutelli fu nominato commissario straordinario per il Giubileo dal governo.

Per via Alessandrina, una strada originaria del 500 ripensata da Corrado Ricci come un viadotto con degli archi, grazie alle donazioni dei privati si potrebbe portare a compimento quel disegno e ‘bucare’ gli archi per riunificare le parti dei Fori oggi tagliate in due“, spiega il responsabile della Trasformazione Urbana della Capitale.

Nei piani della sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma – guidata da Claudio Parisi Presicce – da tempo c’è lo smantellamento della strada grazie al mecenatismo dell’Azerbaijan: un’operazione che dovrebbe entrare nel vivo nelle prossime settimane ma che secondo Caudo “è compatibile” anche con quest’altra impostazione: “al posto di demolire un troncone, bucare gli archi al di sotto“. Anche “sotto via dei Fori Imperiali – rilancia l’assessore – ci sono dei varchi che si possono aprire completamente al pubblico (e non solo in occasione di visite guidate) per assecondare i tracciati trasversali con la città moderna“. 

A suo parere “il Progetto Fori non è la pedonalizzazione di una strada, è la riunificazione del complesso archeologico composto dal Foro di Traiano, dal Foro di Augusto, dal Foro di Nerva, dal Foro di Cesare e dal Tempio della Pace.

Riunificare i Fori significa smantellare la strada, un nastro di asfalto ormai sovradimensionato e poggiato sull’area archeologica, da piazza Venezia a largo Corrado Ricci“. 

Questo, a suo parere “è l’obiettivo ultimo da perseguire“, ovviamente da realizzare non in vista del Giubileo, anche perché i tempi stretti non lo consentirebbero. 

Quali sono gli ostacoli al piano di smantellamento della via dei Fori Imperiali da piazza Venezia a largo Corrado Ricci? 

Gli ostacoli stanno nel fatto che questo è un ‘territorio’ che divide – risponde -, bisogna costruire unità di intenti ma bisogna anche decidere sulla base di un progetto d’insieme, l’ambiguità non paga“.

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