STOP alla SOIA OGM BRASILIANA (e Argentina e Paraguaiana)

 

Per l’occasione del convegno organizzato per le ore 18,00 di oggi in via dei Sabelli n. 88/a (San Lorenzo), che ha come tema “I piccoli contadini alimentano e raffreddano il pianeta”, riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo che ci ha trasmesso Antonio Lupo del Comitato Amigos Sem Terra Italia.

 Immagine.Comitato Amigos MST

Come italiani e grandi amici dei popoli latinoamericani, vogliamo dire chiaramente:

STOP alla soia OGM Brasiliana ! 

Le monoculture di soia OGM stanno dilagando in Brasile, soprattutto in Mato Grosso e Paranà, ma si spingono con forza e violenza verso l’Amazzonia. 

Nel 2003 in Brasile venne approvata da parte del Presidente Lula la legge 10.688/2003, negoziata tra il Governo brasiliano e il Congresso Nazionale, in cui si riconosceva “il fattaccio avvenuto”, cioè l’introduzione illegale nelle campagne del Rio Grande del Sud da parte della Monsanto della soia OGM RR, resistente all’erbicida glifosate. 

A distanza di 10 anni, secondo il Ministero dell’Agricoltura brasiliano (MAPA) l’88% della soia del raccolto 2012-2013 era già OGM, con una produzione di 81,3 milioni di Tonnellate, coltivata su 37,1 milioni di Ettari. 

Un aumento impressionante, considerando che secondo la FAO, nel 2012 la produzione era di 65,7 milioni di T. su una superficie di 24,9 milioni di Ettari. 

Per il 2014-2015 si prevede una raccolta record di 95,5 milioni di tonnellate, per la maggior parte da esportare in Cina ed Europa. 

Per produrre questa soia OGM, vengono usati il 40% dei pesticidi consumati in Brasile, ormai diventato il Paese leader nel consumo di Pesticidi, con un milione di tonnellate, equivalenti a un consumo medio di 5,2 kg di veleno agricolo per abitante. 

Alcuni di questi Pesticidi, sparsi da aerei sulle monoculture di soia, sono da tempo proibiti nell’Unione Europea.  

Per tutte queste coltivazioni OGM è indispensabile l’uso del glifosate, erbicida ancora permesso in UE, ma che deve essere riautorizzato a fine 2015 ( e cerchiamo di bloccarlo, anche in Italia, come hanno già deliberato in Olanda!).  [vedi http://www.vasonlus.it/?p=8102

Il glifosate è stato classificato  pochi giorni fa “PROBABILE CANCEROGENO” dallo IARC, l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.  

Alla luce di tutte queste considerazioni, ci sentiamo di dire, in sintonia con i movimenti popolari brasiliani e di tutta l’America Latina, che il popolo italiano non gradisce importare la soia brasiliana OGM, che è poi utilizzata come mangime negli allevamenti italiani, entrando nella catena alimentare, nei nostri piatti e nel nostro corpo. 

Non saremo OGM FREE, finché non saremo MANGIMI OGM FREE !

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas