L’articolo di Andrea Tarquini pubblicato con questo titolo il 18 aprile 2015 su “La Repubblica” ci informa sulle manifestazioni di protesta che si sono svolte ieri contro il tratto di libero scambio noto come TTIP. (vedi http://www.vasonlus.it/?p=13580#more-13580) È preceduto dal seguente sottotitolo: La protesta. La prossima settimana riprendono le trattative sul “Ttip” il trattato di libero scambio. “Dal transgenico ai cosmetici, a rischio gli standard di sicurezza europei”, dicono i comitati del no. Che oggi manifestano in 704 città. BERLINO – Salviamo i diritti democratici, salviamo i diritti dei cittadini e consumatori ad ambiente e salute: l’accordo commerciale Ue-Nordamerica così non va. Ecco lo slogan della mobilitazione, alternativa ma non ideologica, che oggi investirà l’Europa intera e tutto il “pianeta blu”: manifestazioni d’ogni sorta, cortei, spettacoli, infostand per dialogare con la gente, in almeno 704 città sparse in tutto il mondo. Per dire che il Ttip e il Ceta, gli accordi di libero scambio dell’Unione europea con Stati Uniti e Canada, non sono né democratici né conformi a principi e standard europei di sicurezza e giustizia, e quindi vanno rifiutati. “Stop Ttip!” si chiama il nuovo movimento globale, che collega senza centralismi quattrocento organizzazioni. Una catena umana nel cuore di Berlino, da Potsdamer Platz a Unter den Linden dove ha sede la rappresentanza Ue, e spettacoli in piazza a Parigi a Place Stalingrad e a Place de la République, con i potenti delle multinazionali e della politica impersonati da vampiri, saranno il clou della giornata di mobilitazione. «È un giorno importante, ma l’iniziativa continua, come va avanti da anni», spiega Cornelia Reetz, action manager di Stop Ttip Germania, la sede che di fatto è il “comando operativo” del movimento globale cresciuto soprattutto online, al civico numero 4 di Greifswalderstrasse qui a Berlino. Cornelia Reetz «Intanto prosegue anche la raccolta di […]