Expo: le bugie di Renzi sull’eccellenza alimentare italiana e sul made in Italy

 

Immagine.Logo Expo 2015 Per l’occasione della apertura dell’Expo che ci sarà domani riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente articolo scritto da Antonio Lupo e Emilio Molinari.  

Per Renzi, Expo è la grande occasione per rilanciare l’economia italiana e l’eccellenza del Made in Italy. 

Ma la grande occasione persa è di aver evitato ancora una volta di parlare chiaramente di: Cosa mangiamo? 

In Italia non se ne ha grande consapevolezza, ma la maggior parte delle materie prime usate nell’alimentazione non è prodotta in Italia. 

Iniziamo dal frumento, pasta e pane, gli alimenti quotidiani degli italiani. 

L’Italia, che Renzi vuol dipingere come la Regina del Cibo di eccellenza, importa il 65% di grano tenero (pane, pizza ) e il 30% di grano duro (pasta). 

Sul suo sito Barilla, grande promotore di Expo e del Protocollo di Milano per l’Alimentazione nel mondo, ammette di utilizzare il 30% di grano non italiano. 

Non ritiene necessario indicarlo sull’etichetta, ma assicura che è grano ottimo… 

Importiamo il 20% di mais, che usiamo in massima parte per la zootecnia, insieme a quello prodotto in Pianura Padana, nelle grandi monoculture intensive, che negli ultimi 50 anni l’hanno quasi completamente desertificata. 

Impressionanti i dati della COOP sul nostro import di carni bovine, il 24% di quelle consumate, di latte il 56%, e di pesce fresco, addirittura il 60%. 

Ma l’Import Record è certamente quello della soia, quasi il 90% del totale, un dato comune ai principali paesi UE, usata in massima parte per la zootecnia. 

                               Prodotti Made in Italy e di qualità eccellente? 

Il Sole 24 ore dell’11 Aprile scorso riferisce un dato poco conosciuto: “Mangimistica in allarme: dipende per il 90% da varietà OGM”.  

L’industria mangimistica europea importa ogni anno 34 milioni di Ton. di soia al 90% OGM. 

Alla faccia della sovranità alimentare. 

La Carne, i prosciutti, il latte e i formaggi prodotti da animali nutriti con mangimi e soia OGM, Renzi li considera made in Italy? 

Sono l’eccellenza italiana, mentre mangiamo tutti i giorni OGM? 

Ci riferiamo a prodotti eccellenti dell’Export italiano, come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto crudo.

Da decenni la soia ha soppiantato l’erba medica e le leguminose come fonte proteica per l’alimentazione degli animali, soprattutto negli allevamenti intensivi di carne e latte, dove gli animali sono diventate macchine che arrivano a produrre fino a 60 litri di latte al dì. 

La soia OGM, fatta ingurgitare (insieme al mais) a questi animali, proviene per oltre il 50% da Argentina e Brasile, dove è coltivata in enormi monoculture, irrorate da aerei, con pesticidi (alcuni proibiti nella UE), tra cui fondamentale è il Glifosato (Roundup Monsanto), venduto insieme ai semi OGM. (vedi http://www.vasonlus.it/?p=8102)

Giorni fa lo IARC ( Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS) ha posto il Glifosate in Classe 2A, cioè Probabile Cancerogeno per l’uomo. 

Il glifosato è l’erbicida più usato al mondo, non solo nell’agricoltura OGM, anche nella nostra, dove si usa ad es. come disseccante prima della raccolta di cereali. 

È assai utilizzato anche per usi “civili”, da Privati e Amministrazioni Pubbliche, nei giardini, nei bordi delle strade ecc. 

La Monsanto ha subito chiesto all’OMS di ritirare il rapporto IARC, definendolo “Scienza Spazzatura”, mentre sono rimaste zitte Bayer e Syngenta, le multinazionali europee che ne producono e vendono in grandi quantità, anche in Europa. 

Ricordiamoci che i Pesticidi sono presenti nel 57% delle acque superficiali europee e nel 20% delle falde. 

In Italia il Rapporto ISPRA 2014 sui Pesticidi nelle acque conferma un forte inquinamento delle acque superficiali (57% dei campioni) e profonde (31%), da parte di pesticidi vecchi e nuovi. 

Il che ci pone il problema di: Cosa beviamo? 

Il glifosato è il più alto inquinante delle acque superficiali (54%), ma è stato monitorato, scandalosamente, solo in Lombardia. 

Nel 5% dei campioni di acque sotterranee, specie nell’area padano-veneta, si trova ancora l’atrazina, proibita dal 1992. 

Questa è l’acqua che si beve e si usa per ogni prodotto alimentare e ogni cibo. 

Dobbiamo evidentemente chiederci cosa potrebbe esserci nell’acqua del rubinetto e nelle acque in bottiglia e come garantire controlli pubblici trasparenti ai cittadini e come è possibile fare agricoltura biologica con una risorsa così avvelenata. 

Dopo l’intreccio perverso tra cibi Ogm, contaminati da pesticidi cancerogeni, è bene accennare anche alle conseguenze che questo cibo industriale ha su un’altro slogan di Expo:… Energia per la Vita. 

Gli studi di Via campesina indicano che il 44-57% di tutte le emissioni di gas serra provengono dal sistema alimentare globale. 

Deforestazione: 15-18%, Agricoltura: 11-15%, Trasporti: 5-6%, Lavorazione & imballaggio: 8-10%, Congelamento & Dettaglio Retail: 2-4%, rifiuti:3-4%. 

La produzione industriale di cibo (in particolare gli allevamenti intensivi) è la principale responsabile del Riscaldamento globale in atto ( il 24 marzo 2015 in Antartide sono stati registrati ben 17,5 gradi centigradi!). 

C’è un nesso inscindibile tra cibo, acqua ed energia, che è tempo venga assunto dai movimenti negli obbiettivi e nei fronti di lotta. 

Ci sono ormai obbiettivi maturi posti dai movimenti dell’acqua e dell’energia. 

Noi vogliamo evidenziarne alcuni urgenti relativi al cibo e farlo in occasione di Expo:

  • vietare in Italia l’import di Mangimi OGM: Il Sole 24 Ore afferma che la Commissione UE sta per autorizzare ogni Stato nel decidere se vietarlo o no;
  • vietare l’uso del cancerogeno Glifosato in Italia (almeno come ha già deliberato il Parlamento Olandese limitatamente agli usi civili);
  • impedire in UE la riautorizzazione del Glifosato che scade a fine 2015;
  • monitorare la presenza del Glifosato nelle acque in tutte le Regioni, non solo in Lombardia;
  • pretendere che i ristoranti di Expo non usino prodotti OGM, come deliberato il 17 Marzo 2015 dal Consiglio Comunale di Milano, quindi utilizzino solo prodotti veramente biologici. 

Già 14 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica hanno chiesto al Governo di proibire il Glifosate. 

Le grandi e potentissime multinazionali dell’Idro-Agrobusiness, quelle che stanno spingendo di più per l’approvazione del TTIP (http://www.vasonlus.it/?p=9440), cioè Monsanto, Nestlè, Bayer, Syngenta ecc. , sono deboli su questo terreno, non hanno pronte alternative per cambiare la Zootecnia industriale, che è Ogm e Glifosato-Pesticida dipendente, oltre a utilizzare e inquinare enormi quantità di acqua.

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Antonio Lupo ci ha trasmesso anche questo brevissimo video “IL  GLIFOSATO NON FA MALE; MA NON LO BEVE. È UN LOBBISTA DI MONSANTO”: ci ha invitato a farlo circolare perché è efficacissimo  ed è ora anche con sottotitoli in italiano (https://youtu.be/EgxnwHfr01s).

 Immagine.Video lobbista Monsanto

 

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