LA SCHEDA Il provvedimento approvato introduce nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis, che comprende tra gli altri inquinamento ambientale (da due a sei anni di carcere), morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale e omessa bonifica. Introdotta l’aggravante ambientale per i reati già esistenti. L’aula del Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge sugli ecoreati che introduce nel codice penale i delitti contro l’ambiente. Il provvedimento (che questa volta non è stato modifcato) era tornato a Palazzo Madama in seconda lettura per il suo quarto passaggio parlamentare dopo che la Camera, due settimane fa, ha stralciato dal testo il divieto di utilizzo dell’air gun, la tecnica di ricerca degli idrocarburi in mare. In sintesi il provvedimento inserisce nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis (dei delitti contro l’ambiente), che comprende i seguenti nuovi reati: inquinamento ambientale, morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo, omessa bonifica. È prevista inoltre una aggravante ambientale applicabile a tutti i fatti già previsti come reato. Sconti di pena, tra le altre cose, per chi si adopera per il ripristino dello stato dei luoghi e raddoppio della prescrizione per questo genere di reati. Il provvedimento approvato oggi in via definita ha iniziato il suo iter in Parlamento il 20 giugno 2013 nella commissione Giustizia della Camera, a partire da tre proposte di legge (del Pd, di Sel e del Movimento 5 stelle). Nel corso del suo iter in Parlamento la proposta ha subito diverse modifiche rischiando di arenarsi – in particolare al Senato, dove è rimasta in prima lettura per circa un anno – più di una volta. Inquinamento ambientale Viene prevista una penada 2 a 6 anni di carcere con un multa da 10mila a 100mila euro […]