Riconoscere, raccogliere ed utilizzare le piante spontanee (da un contributo di Isy del blog “Clorofilla”) Per riconoscere le piante spontanee è meglio partire dalle più semplici e comuni, che si trovano in qualunque aiuola, spartitraffico e parco cittadino. In città è meglio limitarsi ad imparare a riconoscerle e se le si vuole raccogliere è preferibile allontanarsi da smog e traffico. Anche in campagna bisogna far attenzione che non siano stati irrorati i campi con pesticidi e concimi. Le foglie si raccolgono quando sono tenere, per questo la stagione principale di raccolta è quella primaverile, e una regola generale è quella di evitare le foglie quando producono lattice, che è una sostanza prodotta dalla pianta proprio per tenere lontani gli erbivori: sono sostanze caustiche, che infatti sono utilizzate per bruciare i porri e le verruche sulla pelle. In realtà, se parliamo di un prato che viene sfalciato regolarmente, i getti teneri si avranno per tutta la primavera fino primi periodi dell’estate, per poi passare ai raccolti autunnali quando i prati essiccati dal sole ritornano verdi. Non tutte la piante spontanee, benché commestibili, sono innocue: molte di esse hanno spiccate proprietà depurative e al contrario delle piante coltivate, possono contenere sostanze che in grande quantità possono rivelarsi nocive per la salute. La cosa migliore è quella di fare una bella scorpacciata di ciascuna erba quando è la sua stagione, per poi lasciarle alla loro vita. È d’obbligo rispettare le piante quando si raccolgono, se servono solo le foglie non è necessario sradicare la pianta o distruggerla: si può portare un coltello affilato per tagliare solo ciò che verrà mangiato, in questo modo la pianta crescerà nuovamente. La cosa migliore da fare camminando in cerca di erbe è avere due cesti: uno per le erbe da cucinare, l’altro per quelle da […]
Archivi Giornalieri: 20 Maggio 2015
LA SCHEDA Il provvedimento approvato introduce nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis, che comprende tra gli altri inquinamento ambientale (da due a sei anni di carcere), morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale e omessa bonifica. Introdotta l’aggravante ambientale per i reati già esistenti. L’aula del Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge sugli ecoreati che introduce nel codice penale i delitti contro l’ambiente. Il provvedimento (che questa volta non è stato modifcato) era tornato a Palazzo Madama in seconda lettura per il suo quarto passaggio parlamentare dopo che la Camera, due settimane fa, ha stralciato dal testo il divieto di utilizzo dell’air gun, la tecnica di ricerca degli idrocarburi in mare. In sintesi il provvedimento inserisce nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis (dei delitti contro l’ambiente), che comprende i seguenti nuovi reati: inquinamento ambientale, morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, disastro ambientale, delitti colposi contro l’ambiente, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo, omessa bonifica. È prevista inoltre una aggravante ambientale applicabile a tutti i fatti già previsti come reato. Sconti di pena, tra le altre cose, per chi si adopera per il ripristino dello stato dei luoghi e raddoppio della prescrizione per questo genere di reati. Il provvedimento approvato oggi in via definita ha iniziato il suo iter in Parlamento il 20 giugno 2013 nella commissione Giustizia della Camera, a partire da tre proposte di legge (del Pd, di Sel e del Movimento 5 stelle). Nel corso del suo iter in Parlamento la proposta ha subito diverse modifiche rischiando di arenarsi – in particolare al Senato, dove è rimasta in prima lettura per circa un anno – più di una volta. Inquinamento ambientale Viene prevista una penada 2 a 6 anni di carcere con un multa da 10mila a 100mila euro […]
Ieri, l’aula del Senato ha approvato il ddl sugli ecoreati: 170 voti a favore, 20 contrari e 21 astenuti. Con il via libera di palazzo Madama, il provvedimento è legge. La nuova misura ha il merito di aver portato a compimento una discussione lunga 18 anni. Società civile e governo, insieme alle opposizioni che l’hanno appoggiata, gioiscono e brindano all’approvazione come ad un successo di portata storica. Pur partecipando all’entusiasmo e all’apprezzamento generale per l’approvazione di una legge importante per il Paese, che finalmente considera i “crimini contro l’ambiente” reati non soltanto perseguibili ma punibili con pene adeguate, che prevedono fino a 15 anni di reclusione, sentiamo il dovere morale di porre un accento critico sull’estensione del reato di “disastro ambientale” alle ipotesi, troppo vaghe e numerose, di inquinamento “abusivo”, che di fatto depotenziano la portata e l’efficacia del provvedimento. Guido Pollice
Per dare un quadro completo delle diverse valutazioni che solo state date riguardo alla legge sugli ecoreati riportiamo di seguito l’articolo di Antonia Battaglia che con questo titolo è stato pubblicato ieri 29 maggio 2015 sul sito MicroMega di Repubblica, ed a seguire l’opinione del Procuratore Capo Gianfranco Amendola. Il Ddl 1345, che introduce norme per i delitti contro l’ambiente nel codice penale, è diventato legge. Il testo, sbandierato come un grande successo da diversi partiti e da alcuni associazioni ambientaliste, ha subito vari emendamenti e modifiche, e nella sua formulazione risulta talmente ambiguo da rappresentare de facto un condono ai grandi inquinatori attuali e potenziali. Esso mette a rischio i processi per disastro ambientale, in corso e futuri, escludendo la possibilità per la magistratura di avviare nuove indagini sui delitti ambientali e di rimettere in discussione impianti inquinanti dotati di autorizzazioni ad operare o produrre. Come? Attraverso l’inserimento dell’avverbio “abusivamente”, che, nell’articolo 452, sancisce il principio che un disastro ambientale è tale solo se “cagionato abusivamente”. Ovvero l’art. 452 dice che chiunque “abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da cinque a quindici anni, costituendo disastro ambientale l’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; l’offesa alla pubblica incolumità in ragione della rilevanza del fatto per l’estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo”. Un reato ambientale, secondo la norma, sarà tale solo se sarà stato compiuto al di fuori delle norme. Ma nel caso in cui uno stabilimento industriale, una discarica o altro soggetto inquinante fossero provvisti di un’autorizzazione a produrre e a funzionare, non sarebbero abusivi e non potrebbero essere giudicati per disastro ambientale. La legge mette a rischio il processo Ilva […]
(ANSA del 19 maggio 2015, ore 21:33) – L’Aula del Senato dà il via libera definitivo al provvedimento contro gli ecoreati. I “sì” sono 170 i “no” 20 e gli astenuti 21. Il testo diventa legge. Renzi, ok a provvedimento atteso da decenni “Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. Oggi sui reati ambientali. E’ proprio #lavolta buona“. Così Matteo Renzi commenta su twitter il via libera al decreto sugli ecoreati. Galletti, rispettato impegno con Paese, è un passo di civiltà ”Abbiamo rispettato l’impegno preso con il Paese. Un governo e un Parlamento che rispettano la parola data credo che sia un valore aggiunto per il bene del Paese. Il provvedimento va nell’interesse dei cittadini e delle aziende sane che soffrono della concorrenza sleale di quelle che non rispettano l’ambiente”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a margine dell’approvazione del ddl ecoreati al Senato. ”Credo sia un grande passo di civiltà per il nostro Paese”, conclude Galletti. Orlando twitta, ecoreati sono legge, giornata storica “Giornata storica. I reati ambientali sono legge. Il governo mantiene l’impegno“. È quanto scrive il ministro della Giustizia Andrea Orlando in un tweet. “Confidavo che su un tema come questo si potesse determinare la convergenza di tutte le forze politiche” ha poi detto Orlando sottolineando anche “il contributo del Movimento 5 stelle” che ha votato a favore del provvedimento. “Chi era diffidente si è dovuto ricredere“, ha aggiunto e ha precisato che il ddl si allinea “alle indicazioni europee“. Martina, legge tappa importante tutela territorio “L’approvazione della legge sugli ecoreati rappresenta una tappa importante nella lunga battaglia per la tutela del territorio. Per la prima volta nell’ordinamento italiano vengono introdotte specifiche tipologie di reati che ci permettono di perseguire con maggiore efficacia i delitti commessi contro l’ambiente” afferma il ministro delle Politiche agricole, Maurizio […]