L’articolo che con questo titolo è stato pubblicato il 21 maggio 2015 sul sito “Greenreport” è di estrema attualità, perché ha anticipato le alluvioni che il 22 maggio scorso si sono verificate in tutta la Regione Marche e la frana che è avvenuta nel Pesarese. “Prevenire è meglio che curare” … anche perché si risparmia. E non poco. Basandosi su questo principio l’Ordine dei Geologi delle Marche ha presentato oggi ad Ancona una dettagliata Road Map contro il dissesto idrogeologico della Regione Marche, colpita negli ultimi anni da numerosi eventi calamitosi, che hanno “mangiato” la costa, provocato inondazioni con danni milionari. Nelle Marche sono state censite 42.522 frane e si stima che il 19% del territorio, circa 1.600 chilometri quadrati (Kmq), sia a rischio idrogeologico (censite 42.522 frane), 190 kmq a rischio esondazioni, 6 kmq a rischio valanghe con il risultato che il 99% dei Comuni marchigiani è interessato da dissesti. La Road Map è un documento con slides , dati, dettagli e particolari sullo stato del territorio : dai siti archeologici ai centri storici, dagli ospedali alle scuole, dai terremoti alle alluvioni. Non si tratta solo di un dossier di denuncia ma di un rapporto si pone l’obiettivo di fornire indicazioni e proposte tecniche e operative per la riduzione del rischio idrogeologico. Intervenendo alla conferenza stampa ad Ancona, Piero Farabollini , Consigliere Nazionale dei Geologi, ha a snocciolato i numeri impressionanti delle Marche: «Oltre 800 milioni di euro di danni in 4 anni per le alluvioni, 98 km di coste cementificate sui 180 complessivi. Insomma, le Marche, come la Liguria, presenta il conto di anni di politiche ambientali e di tutela territoriale che definire blande sarebbe un gentile eufemismo. Tali problematiche non possono essere legate solo al cambiamento climatico in atto. In Italia si è costruito abusivamente e legalmente (non fa differenza ai fini del rischio) creando rischi dove prima […]