Rapporto sullo Stato della Natura in Europa: un quadro drammatico e incerto

 

L’articolo che segue è stato pubblicato con questo titolo il 21 maggio 2015 sul sito “Il sostenibile”: fa conoscere i dati del nuovo Rapporto sullo stato della natura in Europa.

 Immagine.logo Il Sostenibile

La Commissione europea ha presentato il nuovo Rapporto sullo Stato della Natura in Europa. 

La relazione indica che la maggioranza degli uccelli gode di uno stato sicuro e che per alcuni habitat e specie la situazione è migliorata. 

Le azioni di conservazione mirate hanno avuto successo, ma sono necessari sforzi ben più importanti affinché la situazione migliori in modo significativo. 

Il Commissario responsabile per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, ha dichiarato: “Questa relazione è significativa e tempestiva.

Anche se presenta un quadro nel complesso incerto, essa dimostra chiaramente che gli sforzi per migliorare gli ecosistemi vulnerabili possono rivelarsi estremamente efficaci.

La relazione sottolinea inoltre l’importanza delle sfide che restano da affrontare.

Dobbiamo fare di più per rispondere a queste sfide, dato che la salute della nostra natura è legata alla salute dei cittadini europei e alla nostra economia.” 

La relazione è la prima valutazione a coprire entrambe le direttive Uccelli e Habitat e si fonda sulla più grande raccolta collaborativa di dati e valutazioni della natura mai realizzata in tutti gli Stati membri nel periodo 2007-2012.

Per quanto riguarda gli uccelli, la relazione conclude che oltre la metà di tutte le specie di uccelli selvatici valutati (52%) gode di uno stato sicuro. 

Circa il 17% delle specie risulta tuttavia ancora minacciato, mentre per un altro 15% si parla di stock quasi a rischio, in declino o depauperati; tra queste si trovano specie agresti una volta comuni, come l’allodola (Alauda arvensis) e la pittima reale (Limosa limosa). 

Esaminando altre specie protette dalla direttiva Habitat, quasi un quarto (23%) ha ricevuto una valutazione favorevole. 

Per più della metà (60%) lo stato indicato è ancora “sfavorevole” (per il 42% è “sfavorevole-inadeguato” e per il 18% “sfavorevole-scadente”). 

Le praterie, le terre umide e le dune destano particolare preoccupazione. 

Stato degli habitat e delle specie dell’UE 

Stato della popolazione (2008-2012) UCCELLI    Stato di conservazione (2007-2012) SPECIE  HABITAT 
Sicuro 52%   Favorevole 23% 16%
Quasi minacciato, in declino o depauperato 15%   Sfavorevole – inadeguato 42% 47%
Minacciato 17%   Sfavorevole – scadente 18% 30%
Sconosciuto o non valutato 16%   Sconosciuto 17% 7%

Nel complesso i tipi di habitat presentano uno stato di conservazione e una tendenza peggiori rispetto alle specie, poiché solo il 16% delle valutazioni che li riguardano è favorevole. 

La stragrande maggioranza degli habitat è in uno stato di conservazione sfavorevole: per il 47% delle valutazioni lo stato risulta ‘sfavorevole-inadeguato’ e per il 30% ‘sfavorevole-scadente’. 

Le principali minacce individuate per gli habitat sono date da alcune pratiche agricole (comprese modifiche di pratiche colturali, eccessivo sfruttamento del pascolo, abbandono dei sistemi pastorali, fertilizzazione e pesticidi) e dalle «modifiche delle condizioni naturali» causate dall’uomo (per lo più relative ai cambiamenti idrologici).

La relazione presenta inoltre i risultati positivi ottenuti da azioni di conservazione mirate promosse dall’UE. 

L’avvoltoio barbuto Gypaetus barbatus e il gobbo rugginoso Oxyura leucocephala sono entrambi oggetto di un piano d’azione dell’UE e hanno beneficiato del suo fondo LIFE: il loro numero ha registrato un sostanziale miglioramento. 

Natura 2000, la rete UE di aree protette che rappresenta il 18% del territorio dell’UE nonché la più vasta rete di aree protette al mondo, ha inoltre avuto un importante effetto positivo sullo stato di conservazione delle specie e dei diversi tipi di habitat.

 

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