Nelle Marche prima Oasi Biodiversità in discarica

 

(ANSA del 20 giugno 2015, ore 18:11) – Inaugurata a Moie di Maiolati Spontini l’Oasi della Biodiversità presso la discarica “La Cornacchia”, gestita da Sogenus.

 Immagine.Discarica Sogenus.01

Si tratta di uno dei più interessanti progetti nazionali di riqualificazione del territorio e di recupero della biodiversità locale all’interno di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti.

 Immagine.Discarica Sogenus.00

Il progetto di miglioramento della qualità ambientale e della biodiversità in un’area dismessa della discarica è nato nel 2011.

Il percorso di recupero è stato realizzato, nel rispetto delle normative vigenti, da Sogenus grazie alle ricerche condotte dall’Orto Botanico “Selva di Gallignano” e da C.Re.Ha. Nature Soc. Coop., spin off dell’Università Politecnica delle Marche.

Come primo intervento è stato ridotto completamente l’impatto ambientale della discarica, ripristinando gli equilibri strutturali e funzionali dell’ecosistema.

È stata realizzata una copertura vegetale, piantumando in 104 aiuole 13.956 piantine di specie tipiche dell’ambiente collinare marchigiano autoctono.

Immagine.Discarica Sogenus

È stato, quindi, creato un centro di salvaguardia e di diffusione della biodiversità all’interno della discarica e sono state messe a dimora specie erbacee e arbustive di notevole interesse mellifero e paesaggistico per innalzare la qualità ambientale e creare un vero e proprio giardino didattico.

Nel 2014 è stata elaborata una Cartografia della Vegetazione informatizzata.

Di rilievo l’utilizzo delle api per segnalare lo stress ambientale da inquinamento chimico (prodotti fitosanitari, metalli pesanti e radionuclidi).

All’interno dell’Oasi, è stata realizzata una stazione di biomonitoraggio composta da due arnie: ogni settimana vengono conteggiate le api morte che, al superamento della soglia critica pari a 200 esemplari, vengono sottoposte ad analisi cliniche per rilevare eventuali prodotti fitosanitari.

 Immagine.Discarica Sogenus.Api sentinelle

Durante gli 8 anni di biomonitoraggio, non è stata rilevata alcuna presenza di inquinamento da fitofarmaci, né è mai stata superata la soglia critica di 200 api morte a settimana.

Nell’Oasi saranno realizzati percorsi didattici aperti a studenti e cittadini.

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