Alle valutazioni dell’enciclica di Papa Francesco, fin qui fatte ed in parete pubblicate anche su questo stesso sito, si aggiunge ora quella di Naomi Klein, scrittrice canadese considerata la sacerdotessa dei no-global, di cui Rizzoli ha pubblicato quest’anno il suo ultimo libro, “Una rivoluzione ci salverà” (vedi http://www.vasonlus.it/?p=10959): si tratta di una intervista che le è stata fatta da Federico Rampini e che con questo titolo è stata pubblicata il 28 giugno 2015 su “La Repubblica”. NEW YORK. La sacerdotessa dei no-global incontra papa Francesco: sboccia una santa alleanza in nome della salvezza del pianeta. Naomi Klein è stata invitata in Vaticano il 2 e 3 luglio, parlerà a una conferenza internazionale che il Consiglio pontificio per la giustizia e la pace dedica all’enciclica “Laudato Si’”. La Klein, canadese, autrice di “No logo”, “Shock economy” e “Una rivoluzione ci salverà” (Rizzoli), è una delle più autorevoli pensatrici dei movimenti ambientalisti, terzomondisti, di contestazione del liberismo. Alle sue idee hanno attinto di volta in volta Occupy Wall Street, gli indignados e Podemos. La intervisto mentre sta per partire alla volta dell’Italia: felice dell’opportunità, entusiasta dell’enciclica. Che cosa le piace del documento papale sul cambiamento climatico? «È una vera svolta, una rottura storica, con delle implicazioni importanti: sia politiche che economiche. Papa Francesco fa una lettura radicale dell’emergenza ambientale, nel senso letterale di questa parola: va alle radici della crisi. Ha deciso di chiamare per nome il motore scatenante: il modello economico, un capitalismo fondato sul profitto di breve termine. È un’enciclica da studiare e da digerire bene. Noi viviamo in una cultura che vuol semplificare tutto, il modello sono le famose “listicles” di Buzzfeed. La tentazione è quella di riassumere: le 10 cose che il papa dice sull’ambiente. No, il papa abbraccia la complessità, e i suoi messaggi sono complessi». […]