Su questo stesso sito il 9 agosto 2015 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Sono un milione, l’Italia è invasa «Regole per catturarli e venderli»”, che riguardava la crescita spropositata del numero di cinghiali in Italia. (http://www.vasonlus.it/?p=18089) L’articolo di Tamara Mastroiaco, pubblicato con questo titolo il 17 agosto 2015 sul Blog di “La Repubblica”, torna sull’argomento con una intervista al Prof. Carlo Consiglio. Dopo l’aggressione a Salvatore da parte di un gruppo di cinghiali a Cefalù e una serie di articoli usciti sull’argomento, ho deciso di contattare il Prof. Carlo Consiglio, zoologo e presidente onorario della Lega Abolizione Caccia (Lac) per commentare, insieme a lui, cosa realmente potrebbero e dovrebbero fare le istituzioni. Carlo Consiglio Sono ovviamente dispiaciuta per la morte dell’uomo e vicina alla famiglia, ma credo sia giusto ricordare a tutti che i primi responsabili della sua morte non sono i cinghiali, ma gli uomini, i cacciatori e le istituzioni, che spesso adottano scelte leggere, irresponsabili e dettate da motivazioni economiche e politiche. Angelo Pizzuto, presidente del Parco delle Madonie, ha definito la morte dell’uomo come un disastro annunciato. Dice di aver chiesto più volte aiuto ma il legislatore non ha ancora preso provvedimenti. Il sindaco di Cefalù, Rosario Lampuzina e il sindaco di Pollina, Magda Culotta, hanno chiesto l’abbattimento degli animali perché “si trovano ovunque, anche vicino alle abitazioni”. Cosa si potrebbe dire a tutti loro? “Esprimo la mia solidarietà al presidente del Parco delle Madonie, ma preciso anche che, se come ‘aiuto’ intende l’abbattimento, non riuscirà mai a risolvere i problemi del parco, anzi, essi si aggraveranno sempre di più. Nel comprensorio delle Madonie c’è da molti anni un fenomeno di pascolo brado di maiali, che si sono incrociati con i cinghiali, dando luogo a ibridi che hanno caratteri intermedi tra cinghiali e maiali. Questi ibridi, […]