“Cop21 si chiama così perché è la ventunesima volta che tutti i Paesi del mondo si incontrano ogni anno per trovare una soluzione ai cambiamenti climatici. Ma Cop21 è l’ultima chiamata, questa volta non ci potrà essere una Cop22, se non come incontro per migliorare le soluzioni trovate a Parigi“. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, durante il suo intervento all’evento ‘Expo dopo Expo’. “I Paesi che fino pochi anni fa erano riluttanti ad affrontare questo tema ora vengono a Parigi con la consapevolezza che un accordo bisogna trovarlo“, ha proseguito il ministro, ricordando “il Protocollo di Kyoto, che non fu sottoscritto dai maggiori emettitori di Co2, come Cina e Stati Uniti. E in questa consapevolezza ci sono anche un po’ di Italia ed Europa“. Su Cop21 “sono fiducioso – ha aggiunto Galletti – ma vado a Parigi determinato a trovare accordo, sapendo che Parigi può anche fallire. Chiedo quindi a tutti di tenere alta l’attenzione su questo tema. Credo che Cop21 non fallirà e che l’Italia andrà in quel consesso per trovare accordo virtuoso e che sia vincolante per tutti”. Expo, per Galletti, “ha contribuito a preparare la strada per Parigi Cop21″, ed è quindi “una grandissima opportunità non solo per l’Italia, ma anche per il Pianeta“. (ANSA dell’11 ottobre 2015, ore 16:24)