Salvatore Settis Una scomoda verità rimossa e la difesa costituzionale dei beni comuni. Salvatore Settis, 74 anni, archeologo e storico dell’arte, ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali (da cui si dimise nel 2009 in polemica con il ministro Bondi), offre il suo «segnavia» alla Fondazione Cariparo, che ha dedicato un appuntamento a «Beni culturali e mercato: missione (im)possibile?» al centro culturale San Gaetano di Padova. «Le risorse per musei e siti, ricerca, scuola, università e cultura? È inutile nascondersi dietro un dito: l’Italia, in base ad una recente indagine dell’Unione europea, è seconda dietro all’Estonia nell’evasione fiscale fra gettito Iva previsto e quello incassato nel 2013 rispetto all’anno precedente. Si tratta, sempre secondo Bruxelles, di una somma pari a 47,5 miliardi di euro. Ecco dove i governi devono trovare i soldi!» sbotta fra gli applausi. Per Settis fa fede sempre l’articolo 9 della Costituzione («La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione»). Ma stride rispetto alla realtà: «Abbiamo 377 storici dell’arte nell’organico: 240 nei musei e 137 nelle Soprintendenze. Numeri che parlano da soli, soprattutto nel caso delle Soprintendenze che in un territorio capillarmente pieno di beni culturali si ritrovano con personale perfino minore di qualche museo americano e comunque con un’età media più vicina ai 60 che ai 50 anni, dunque vicina al pensionamento», evidenzia senza tanti complimenti. Nel Nord Est il paesaggio è vittima dell’urbanistica senza scrupoli e dell’economia del cemento. Un’«emergenza» che stava a cuore ad Andrea Zanzotto e che continua ad impegnare comitati, associazioni, singoli. Che ne pensa? Il Veneto è una delle regioni più belle non solo d’Italia ma del mondo: possiede una civiltà, una tradizione culturale, architettonica e paesaggistica di prim’ordine. Ho l’impressione che una parte dei veneti la stiano dimenticando, in particolare quelli che poi finiscono a governare la regione e comuni molto importanti come Venezia. Negli ultimi decenni c’è stata […]