Lo strato di ozono stratosferico, che si trova a circa 25 Km di altezza, ci protegge dai raggi nocivi del sole. La diminuzione dello strato di ozono – che si verifica ogni anno durante la primavera dell’emisfero meridionale – è causata da temperature estremamente fredde nella stratosfera e dalla presenza nell’atmosfera di gas mangia-ozono, come il cloro e il bromo. Secondo il nuovo WMO Antarctic Ozone Bulletin no. 4, 2015, «La superficie del buco dell’ozono antartico nel 2015 è tra le più grandi osservate». La World Meteorological Organization (WMO) dice che il fenomeno è causato dalle condizioni meteorologiche di alta quota (stratosferiche) che sono state più fredde del normale. La WMO sottolinea che «Le condizioni della temperatura nella stratosfera antartica variano da un anno all’altro, in modo che in alcuni anni il buco nell’ozono è relativamente piccolo e in altri anni relativamente grande. Nel complesso, tuttavia, questo non inverte il previsto recupero a lungo termine nei prossimi decenni». Comunque, il 2 ottobre il buco dell’ozono ha raggiunto la sua massima estensione del 2015, con una superficie di 28,2 milioni di km2 e, in base ai dati della Nasa, «è il più grande buco dell’ozono mai misurato in questa data specifica». Dal 2 ottobre l’area del buco dell’ozono calcolata dalla Nasa è stato la più grande mai registrata in questo periodo. La media della maggiore estensione per oltre 30 giorni consecutivi è di 26,9 milioni di km2. Quindi, questo è il terzo più grande buco nell’ozono osservato dopo i record del 2000 e del 2006. Geir Braathen, lo scienziato dell’Atmospheric and Environment Research Division della WMO che cura l’ Antarctic Ozone Bulletin, dice che «Questo ci dimostra che il problema buco dell’ozono è ancora con noi e che dobbiamo restare vigili. Ma non c’è motivo di allarme eccessivo». Braathen spiega che […]