Una cerimonia aperta a tutti, per celebrare ufficialmente e festeggiare l’ingresso dell’Appennino Tosco Emiliano tra le Riserve dell’uomo e della biosfera Unesco.
Si è tenuta il 13 dicembre a Bologna, in Cappella Farnese a Palazzo d’Accursio con la consegna al presidente del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovanelli, da parte del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini della pergamena che suggella il prestigioso riconoscimento ottenuto il 9 giugno scorso. Un riconoscimento duplice per l’Emilia-Romagna, perché è stato conferito anche al Delta del Po. Riserva Mab Unesco dell’Appennino Tosco EmilianoL’area ha una superficie di oltre 223 mila ettari (10 volte più grande del territorio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano) e interessa 38 Comuni nelle provincie di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara e Lucca, 16 dei quali fanno parte del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano. Vanta la presenza di un Parco nazionale e di Parchi regionali, oltre che di 64 prodotti – Dop, Igp e tradizionali – a testimonianza di un’antica e produttiva storia di civilizzazione e insediamento umano. La varietà del clima euro-mediterraneo e dei suoi paesaggi è un altro profilo d’eccellenza della vasta area territoriale che va dalla Garfagnana alle colline di Langhirano, dalle terre del Prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano di montagna, di Canossa, di Bismantova, alla Lunigiana dei castelli Malaspina, degli olii, dei mieli, dei vini. La candidatura a Riserva Mab Unesco – avviata e coordinata dal Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano – è stata sottoscritta dalle due Regioni, Emilia-Romagna e Toscana, da 38 Comuni e rispettive Province, dalle Camere di Commercio di Parma e Reggio Emilia, Università di Modena-Reggio e Parma, Fondazione Reggio Children, Consorzi di bonifica, Istituti scolastici, Coldiretti, Cai, Legambiente, oltre che da numerose associazioni operative sul territorio e dagli stessi cittadini. Anche per questo la cerimonia di domenica è [stata] aperta a tutti e costituirà un’occasione per festeggiare il successo dell’Appennino e dare il via a progetti e iniziative di valorizzazione. I commenti “Si tratta di un risultato straordinario – afferma Bonaccini – perché due aree che rappresentano il cuore del patrimonio naturale della nostra regione sono entrate a far parte delle 631 Riserve Unesco al mondo. La pergamena che consegniamo testimonia quale patrimonio di bellezza e saperi custodisca l’Appennino, e al tempo stesso è un incoraggiamento per le nuove sfide che ci attendono. L’obiettivo che vogliamo raggiungere – prosegue il presidente – è coniugare la difesa dell’ambiente, della biodiversità e delle tradizioni storiche e culturali con lo sviluppo del turismo e la crescita dell’economia di questi territori. Possiamo dire con orgoglio che con il Mab Unesco all’Appennino Tosco Emiliano e al Delta del Po abbiamo aggiunto un altro tassello per fare dell’Emilia-Romagna una regione sempre più europea”. “Con la cerimonia di domenica – sottolinea Giovannelli – si conclude il riconoscimento e prende il via la costruzione di un piano d’azione e di una governance del progetto per cui saranno decisive la condivisione delle conoscenze, la partecipazione e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Rete mondiale dell’Uomo e della Biosfera – conclude – è sempre più attuale, perché incentrata su una sfida epocale, alla quale anche il nostro Appennino saprà offrire un contributo importante: coniugare innovazione, cultura e sviluppo sostenibile”. (Articolo del 14 dicembre 2015 ripreso dal portale della Regione Emilia Romagna)
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