Raccolta straordinaria PFU, altri 320.000 entro fine 2015

 

PFU

ROMA – Ecopneus e EcoTyre raccoglieranno rispettivamente “ulteriori 220.000 PFU, pari a circa 2.000 tonnellate” e “altri 100.000 PFU, che si aggiungono ai 150.000 già raccolti negli ultimi giorni” per un totale di altri 320mila pneumatici fuori uso entro la fine del 2015.

È quanto comunicano i due consorzi per far fronte all’eccesso di PFU [Pneumatici Fuori Uso, ndr.] generato anche a causa di pneumatici venduti “in nero” e “nonostante siano già stati raggiunti i target di raccolta ordinaria pari al 100% dell’immesso sul mercato“, per cui si richiede un tavolo con il Ministero dell’Ambiente e gli operatori del settore.

La decisione – spiega Ecopneus – è stata presa ieri a seguito della richiesta del Ministero dell’Ambiente e su interessamento del Ministro Galletti; la raccolta verrà espletata lunedì e martedì prossimi con una procedura straordinaria e in via del tutto eccezionale a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili derivanti dai contributi“.

Per evitare che questo problema si ripresenti anche il prossimo anno – spiega Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus – bisogna assicurare che tutti gli operatori del ricambio vendano i pneumatici in modo regolare e provvisti di documenti fiscali“.

Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre ribadisce che “è chiaro che sul mercato entrano pneumatici da flussi irregolari e non dichiarati o di mercato nero per i quali non è stato pagato il contributo e che quindi risultano invisibili“.

Un surplus di PFU – spiega EcoTyre – che rimangono in giacenza presso i gommisti.

La legge prevede che il deposito presso le aziende sia solo temporaneo, pena l’applicazione di severe sanzioni penali, da tre mesi e due anni, ed economiche, da 2.600 a 26mila euro.

Chiediamo al Ministero dell’Ambiente – conclude Ambrogio – di farsi promotore appena possibile di un tavolo di confronto con tutti gli operatori del sistema per valutare le possibili soluzioni e predisporre iniziative idonee a evitare che nel 2016 si debba riaffrontare la stessa problematica“.

 

(ANSA del 17 dicembre 2015, ore 18:06)

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