Addio ai forestali, diventano carabinieri

 

Addio ai forestali

Vicina alla fine la storica tradizione del Corpo forestale, destinato a sciogliersi nell’Arma dei Carabinieri secondo quanto prevede il decreto legislativo della riforma Madia che andrà in Consiglio dei ministri venerdì prossimo. [oggi, ndr.]

Per il comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette, dall’accorpamento potrà nascere “un polo di eccellenza unico” nel settore ambientale.

Critici, invece, i sindacati forestali che annunciano un sit-in davanti a Montecitorio nella giornata del Cdm.

Il premier Matteo Renzi lo ha detto più volte: “cinque forze di polizia sono troppe“.

Serve ridurli nell’ottica della razionalizzazione e del risparmio.

E la scure si è abbattuta sul Corpo forestale dello Stato, nato nel 1822 per opera di re Carlo Felice come “amministrazione forestale”.

Diventato Corpo Reale delle foreste con l’Unità d’Italia, venne soppresso e militarizzato nel 1926 da Benito Mussolini, che istituì al suo posto la Milizia Nazionale Forestale.

Nel 1948 nacque l’attuale Corpo forestale dello Stato.

Per il generale Del Sette con i nuovi innesti vedrà accrescere il numero dei suoi effettivi.

La volontà espressa di unire il Corpo Forestale dello Stato all’Arma dei Carabinieri – ha spiegato – tende a costituire, attraverso l’accorpamento di tutti i reparti impegnati nel settore ambientale, un polo di eccellenza unico per vastità della missione e potenzialità, capace di proporsi come modello internazionale in un futuro in cui l’ambiente dovrà sempre più essere al centro dell’attenzione del mondo“.

I forestali, ha assicurato, continueranno “a fare il lavoro svolto finora, mantenendo ogni professionalità e aspettativa col nuovo stato militare“.

 

(ANSA del 12 gennaio 2016, ore 19:37)

********************

Il decreto legislativo della riforma Madia può far nascere il “polo di eccellenza unico” nel settore ambientale, auspicato dal comandante generale dell’Arma Tullio Del Sette,  solo se il Corpo Forestale dello Stato verrà accorpato al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.).

A tal ultimo riguardo va messo in evidenza che l’Italia è stata la prima nazione in Europa che ha istituito una forza scelta ed orientata, in via prioritaria, all’applicazione della normativa ambientale: sulla spinta delle sempre più pressanti problematiche legate alla difesa delle risorse del patrimonio ambientale italiano, nel 1986 sono stati infatti istituiti il Ministero dell’Ambiente ed il Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri, costituito il 1° dicembre 1986 con decreto dei Ministri dell’Ambiente e della Difesa e posto alla “dipendenza funzionale” dello stesso Ministro dell’Ambiente “per la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute in danno dell’ambiente“.

Con la Legge n. 93 del 23 marzo 2001 il N.O.E. ha assunto la nuova denominazione di Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e la struttura organizzativa del Reparto è stata potenziata e calibrata su base interprovinciale, in modo da garantire una presenza qualificata su tutto il territorio nazionale.

Il comparto è oggi strutturato su:

  • un assetto centrale costituito da Comandante, Ufficio Comando, Reparto Operativo e Centro elaborazioni Dati;
  • 3 Gruppi Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente (Milano, Roma e Napoli);
  • 29 Nuclei Operativi Ecologici.

L’accorpamento non dovrebbe ad ogni modo togliere i compiti e le funzioni assegnate al Corpo Forestale dello Stato, fra le quali c’era anche il sequestro preventivo dei cantieri edilizi abusivi, in attesa che venga poi confermato da parte della Procura della Repubblica.

 

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas