Brugnaro abolisce il Parco della Laguna

 

Immagine.perimetro parco laguna nord

Detto fatto: addio al Parco della Laguna.  

Già nell’ottobre scorso in consiglio comunale era stata bocciata la mozione del consigliere della Lista Casson, Nicola Pellicani, che chiedeva di discutere del futuro del Parco.

«Troppi vincoli», secondo il sindaco Luigi Brugnaro – che aveva fatto dell’abolizione uno dei punti della sua campagna elettorale – con lo strumento di pianificazione urbanistica della laguna nord voluto dalla giunta Orsoni e già in quell’occasione l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin aveva annunciato l’intenzione della Giunta di abolire sia il Parco che l’Istituzione.

Ora, nell’ultima seduta di Giunta, l’addio al Parco della Laguna con il “governo” degli oltre 16mila ettari di ecosistema lagunare e la relativa tutela, sparisce, con una delibera che cancella la pianificazione urbanistica del Parco e riporta tutto come prima.  

E fioccano le prime proteste.

«La giunta comunale, secondo quanto promesso da Brugnaro in campagna elettorale – dichiara il presidente della Municipalità di Marghera ed ex assessore all’Ambiente, Gianfranco Bettin ha cancellato, o sta per cancellare, il Parco della Laguna Nord, istituito dopo molti anni di discussioni dal Comune di Venezia nel 2014, con l’adesione della Municipalità del centro storico e isole, della Provincia e della Regione Veneto, oltre che di fitta serie di associazioni ambientaliste, culturali, di impegno sociale, di categoria economiche.

Il Parco avrebbe rappresentato una nuova e solida occasione di sviluppo sostenibile e di tutela delle tradizioni culturali e degli ambienti naturali della laguna, sperimentando modalità dello stesso sviluppo turistico diverse e opposte rispetto al modello invasivo e stravolgente oggi dominante a Venezia.

È un’occasione perduta, per l’economia e per l’ambiente.

Ora speriamo che la giunta non riapra l’inceneritore di rifiuti, chiuso dal Comune sempre nel 2014».

Per Monica Sambo, consigliere comunale del Pd, «per quanto riguarda il Parco della Laguna oggi si scrive una brutta pagina tutta basata su pregiudizi e per un mero tornaconto elettorale.

Cancellando il parco si butta un lungo lavoro di concertazione con categorie e cittadinanza, si tagliano le potenzialità di un progetto che poteva offrire opportunità a questi territori, senza che venga definita una prospettiva utile al rilancio locale.

Il parco poteva essere un Ente gestito dai cittadini, strumentale alla tutela ambientale, alla salvaguardia dei lavori tradizionali, alla promozione dei prodotti tipici e del turismo sostenibile, facilitatore per migliorare la vivibilità e la residenzialità dell’area urbanizzata delle isole della Laguna Nord.

Un interlocutore autorevole per i cittadini e punto di riferimento amministrativo in grado di portatore le istanze locali nella loro specificità in chiave metropolitana ed europea.

Il Sindaco non ha nessuna visione di città e di prospettiva ma prende decisioni “alla giornata” unicamente a fini elettorali.

Per rispondere alla scelta del sindaco circa l’eliminazione del Parco della Laguna riteniamo che lo stesso, diversamente da quanto sostenuto, non sarebbe stato un “carrozzone” perché non avrebbe comportato costi aggiuntivi per l’amministrazione, in quanto avrebbe assorbito personale già esistente».

 

(Articolo di Enrico Tantucci, pubblicato con questo titolo il 16 marzo 2016 su “La Nuova di Venezia e Mestre”)

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