TAP non riuscirà ad avviare il cantiere entro il 16 maggio, ma secondo l’azienda valutazione del rischio archeologico e bonifica bellica sarebbero sufficienti a superare il termine. I No TAP sono di diverso avviso

 

TAP uliovi cantiere

TAP non riuscirà a spostare i 231 alberi di ulivo dell’area del micro tunnel entro i termini previsti.

La procedura di ottemperanza della prescrizione A44 non è ancora completata, pertanto non può ancora procedere.

E il termine ultimo per poter spostare gli alberi, nel rispetto del ciclo vegetativo delle piante, è domani. Cosa succederà allora? 

Lo spostamento degli ulivi è un’operazione necessaria per poter allestire il cantiere del micro tunnel e quindi dare il via ai lavori entro il 16 maggio, termine stabilito dall’autorizzazione unica per questo progetto.

È chiaro che questa è una velleità.

Ma il Governo non vorrà permettere al progetto di arenarsi in questo modo, pertanto si presume che sarà pronto in qualche modo a tendere una mano a TAP e a fare in modo che questo ritardo non comprometta l’autorizzazione unica.

D’altro canto l’attenta vigilanza visiva e documentale del Comitato No TAP non lascerebbe spazio ad alcun eventuale passo falso da parte di TAP e delle pubbliche amministrazioni coinvolte.

Una possibile soluzione per salvare il progetto sembra trapelare dalle parole di Luigi Quaranta, capo dell’ufficio stampa di TAP, secondo il quale entro il 13 maggio cominceranno la valutazione del rischio archeologico e la bonifica bellica, che – secondo Quaranta – “per la legge italiana sono considerate avvio dei lavori”.

Un avvio dei lavori “pro forma”, giusto per dimostrare di aver fatto qualcosa entro il 16 maggio ed evitare quindi di incappare nella decadenza dell’autorizzazione unica.

Il cantiere però non potrebbe essere allestito prima di aver espiantato gli ulivi, cosa che potrebbe avvenire, a questo punto, non prima del prossimo autunno, quando gli alberi entrano nel periodo di riposo vegetativo.

Sarà sufficiente per superare lo scoglio del 16 maggio?

Forse non esattamente, almeno non secondo quanto prevede il parere della Commissione tecnica per la valutazione di impatto ambientale (CTVIA) rilasciato lo scorso dicembre, in base al quale la fase 0 consiste nella preparazione dell’area di cantiere del micro tunnel, e le fasi 1a e 1b consistono nella realizzazione del micro tunnel e lo scavo del pozzo di spinta.

Entro il 16 maggio i lavori per la fase 1 dovrebbero essere già avviati.

Per il Comitato No TAP quelle di Quaranta sono solo mistificazioni e provocazioni, mentre “i lavori in zona cantiere sono al punto di partenza: alberi potati e protetti”.

Ciononostante – scrive il Comitato in una nota – “TAP sbandiera al mondo intero che i lavori sono partiti, che sul cantiere si lavora, che in Albania si Lavora”.

Gli attivisti colgono l’occasione per affermare che nemmeno in Albania i lavori sarebbero partiti, malgrado gli annunci, e per denunciare:

Cosa succede in Albania dove hanno affidato i lavori a SICILSALDO (in odore di mafia, ricordiamolo)? 

Nulla, non succede nulla, c’è stata la sponsorizzazione di inizio lavori, ma in realtà hanno iniziato al contrario perché son partiti dalle compensazioni.

TAP ha limitato i suoi lavori al rifacimento di alcuni tratti stradali, un ponticello caduto e nulla di più.

Comunque di tutto ciò non si ha testimonianza, come anche mancano le foto dell’arrivo dei tubi e della festa per tale evento.

Sappiamo che TAP in Albania ha trovato la strada spianata e non ha avuto problemi con il presentare la VIA, o probabilmente non c’è stata neanche la necessità di presentarla.

Forse perché hanno saputo come “lavorare”?

Da fonti vicine a Saipem sappiamo che per TAP in Albania è stato facile’”.

Anche in Grecia, secondo il Comitato, le cose per TAP non andrebbero così lisce come sembra:

Ed in Grecia? Oltre al fatto che Tsipras usa il gasdotto come merce di ricatto, siamo a conoscenza di tensioni tra i contadini che non accettano l’opera, il governo e TAP stessa”.

 

(Articolo di Marcello Greco, pubblicato con questo titolo il 29 aprile 2016 sul sito “tagpress.it”)

 

 

 

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