Il Governo impugna davanti alla Corte costituzionale la nuova legge regionale veneta sulla caccia su istanza ecologista

 

Cormorano

Il Governo nazionale, nella seduta del 10 agosto 2016, ha deliberato la decisione di inoltrare ricorso davanti alla Corte costituzionale (art. 127 cost.) avverso la legge regionale Veneto 27 giugno 2016, n. 18 “Disposizioni di riordino e semplificazione normativa in materia di politiche economiche, del turismo, della cultura, del lavoro, dell’agricoltura, della pesca, della caccia e dello sport” per violazione delle competenze statali esclusive in materia di tutela dell’ambiente (art. 117, comma 2°, lettera s, cost.), approvata dal Consiglio regionale veneto con l’opposizione esclusivamente dei consiglieri Andrea Zanoni (P.D.) e Patrizia Bartelle (M5S).

È effetto anche dell’articolata istanza al Governo effettuata (11 luglio 2016) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto.

Numerose le disposizioni di dubbia legittimità costituzionale, in particolare quelle che prevedono (art. 65) il ritorno al c.d. nomadismo venatorio, in base al quale ogni cacciatore avrebbe la possibilità di cacciare al di fuori dell’ambito territoriale di caccia (A.T.C.) di iscrizione per quindici giornate di caccia all’avifauna migratoria.

Esse contrastano con l’art. 14 della legge n. 157/1992 e s.m.i. che dispone il c.d. legame cacciatore-territorio fra le norme fondamentali della materia.

L’art. 66 prevede, fuori dalla stagione venatoria, la possibilità di addestramento dei cani da caccia anche sulla fauna selvatica, in violazione di tempistica prevista tassativamente dalla normativa nazionale (art. 18 della legge n. 157/1992 e s.m.i.).

L’art. 71 prevede forme di caccia al Cormorano, specie faunistica protetta, nonostante nel 2013 sia partito il Progetto CorMan, il censimento europeo dei Cormorani (Phalacrocorax carbo), avviato presso le Regioni e Province autonome con nota Ministero ambiente – Direzione generale per la protezione della natura e del mare n. 23643 del 28 settembre 2012  in base alla Risoluzione Kindermann del Parlamento europeo.

Prima delle risultanze del censimento e della relativa valutazione degli eventuali danni economici provocati dai Cormorani, coordinati in Italia dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale – I.S.P.R.A., che –  nota dell’1 ottobre 2012 – ha avviato le relative procedure, non saranno autorizzate eventuali misure di contenimento della popolazione di Cormorani di alcun genere.

Gli ultimi dati disponibili (2012) affermano: “in 2012, the breeding population of Great Cormorants (Phalacrocorax carbo sinensis) in Italy was estimated at 3,914 occupied nests in a total of 48 colonies”.

Quindi 3.914 nidi suddivisi nelle 48 colonie censite in tutta Italia. 

Circa 750 nidi (24%) rispetto al 2011 (3.170 nidi) e un aumento di circa 1.770 nidi (82%) rispetto al 2006 (2.142 nidi).

Il “nocciolo” della legge n. 157/1992 e s.m.i. è il contenuto minimo fondamentale delle norme di tutela della fauna selvatica, secondo la giurisprudenza costituzionale: le Regioni e le Province autonome non possono derogarvi.  

Lo vogliono capire o no?

 

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 12 agosto 2016 sul sito online “Gruppo d’Intervento Giuridico”)

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