«Grandi navi, confronto tra i progetti alternativi»

 

Progetto avamporto al Lido

«Una valutazione comparata e partecipata di tutte le soluzioni progettuali alternative per le grandi navi fin qui formalizzate».

È l’invito contenuto nel documento finale approvato dalla commissione Ambiente del Senato al termine dell’audizione con i firmatari del progetto di avamporto galleggiante al Lido.

Un’ora di domande e risposte davanti al presidente della commissione di Palazzo Madama, Francesco Maria Marinello, con i progettisti Stefano Boato, Vincenzo Di Tella e Carlo Giacomini che hanno risposto alle domande dei senatori.

La novità è che per la prima volta è emersa, condivisa alla fine da tutti i commissari, la necessità di mettere sul tavolo le soluzioni alternative e di confrontarle «con modalità obiettive ed equanimi».

Come peraltro prevedeva un mai applicato ordine del giorno del Senato approvato praticamente all’unanimità nel febbraio di due anni fa su proposte del senatore veneziano Felice Casson.

«Abbiamo chiesto al ministero delle Infrastrutture di fare un bando di gara che precisi le condizioni funzionali e le modalità tecniche dei progetti», ha detto in aula Boato, «ma non è mai stato fatto».

Gianpiero Della Zuanna ha chiesto se il progetto di avamporto galleggiante, che prevede di spostare la stazione Marittima al Lido, davanti all’isola artificiale del Mose, sia «sicuro».

«Gli studi sono stati effettuati dalla società internazionale Principia», hanno riposto i progettisti.

Costo dell’opera, 120 milioni di euro.

E i rifornimenti delle merci e dei passeggeri arriveranno con imbarcazioni a basso impatto di onde e inquinamento attraverso il canale dell’Orfano, dietro la Giudecca.

Incalzanti le domande dei senatori Paolo Arrigoni, Laura Puppato, Paola De Din.

«Siamo soddisfatti», commentano Boato, Di Tella e Giacomini, che hanno ricordato ai senatori come esistano anche le normative che prevedono il confronto prima di qualunque decisione.

In particolare il Codice degli appalti.

Il 18 aprile scorso, con il decreto legislativo numero 50, è stato introdotto nell’ordinamento dei Lavori pubblici lo strumento del dibattito pubblico.

Una svolta rispetto alle decisioni sulle grandi opere del passato, calate dall’alto e poi spesso rivelatesi sbagliate.

Per le alternative alle navi si discute di alcuni progetti.

Il canale Tresse Nuovo, per far arrivare le navi in Marittima passando dal Lido, sostenuto dall’Autorità portuale e dal sindaco Brugnaro, il terminal al Lido di De Piccoli-Duferco, la nuova stazione passeggeri a Marghera.

E l’avamporto galleggiante, presentato adesso al Senato.

Ipotesi che i proponenti hanno chiesto e ottenuto siano confrontate prima di ogni decisione.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 20 agosto 2016 su “La Nuova di Venezia e Mestre”)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas