Forum Isole Pacifico, pressioni su Australia sul carbone

 

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Si è aperto oggi a Pohnpei, capitale degli Stati Federati di Micronesia, il 47/o Pacific Island Forum, che raccoglie i leader di 14 stati-arcipelago del Pacifico, insieme con le ‘superpotenze’ regionali Australia e Nuova Zelanda.

Al centro dei tre giorni di colloqui la sicurezza regionale e l’integrazione economica ma ancor di più il cambiamento climatico, che minaccia molte delle piccole isole con il sollevamento del livello dei mari.

Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull, reduce dal G20 in Cina e dal vertice dell’Asia Orientale in Laos, ha assicurato cooperazione pratica su questioni di sicurezza regionale e di integrazione economica tramite l’espansione dei commerci e degli investimenti.

E ha annunciato un pacchetto di assistenza per affrontare l’impatto del cambiamento climatico e migliorare la riduzione del rischio di disastri.

L’Australia è tuttavia sotto accusa da parte degli stati-isola del Pacifico, per la determinazione a continuare ed espandere l’estrazione e l’esportazione di carbone, confermata dalla recente approvazione di nuove miniere.

L’Australia ha il più alto tasso di emissioni pro capite di CO2, e le sue esportazioni di carbone equivalgono a emissioni di circa un miliardo di tonnellate di CO2 l’anno.

Al vertice sul clima di Parigi, gli stati del Pacific Island Forum avevano richiesto un target più rigoroso, un massimo aumento di temperatura di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, invece dei 2 gradi infine concordati, anche se la maggior parte degli stati del Pacifico ha poi ratificato l’accordo di Parigi.

(ANSA del 9 settembre 2016, ore 15:46)

 

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