Il suolo fonte di CO2 se continuerà a essere sfruttato così

 

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Se l’utilizzo del suolo continuerà ai ritmi attuali nel corso del prossimo secolo il terreno – che normalmente conserva la CO2 – non riuscirà più a contrastare l’effetto dei cambiamenti climatici, anzi.

Diventerà una fonte “netta” di anidride carbonica.

L’avvertimento arriva da uno studio pubblicato su Scientific Reports e condotto da ricercatori britannici, belgi e francesi.

Gli scienziati hanno stimato che un quarto del carbonio immagazzinato nel suolo in Francia – presa come caso studio – potrebbe essere rilasciato nell’atmosfera nei prossimi 100 anni.

Una prospettiva non incoraggiante visto che la presenza di anidride carbonica in atmosfera è uno dei fattori che più contribuisce al riscaldamento globale e quindi ai cambiamenti climatici.

Il suolo attualmente assorbe CO2, processo che almeno in parte contrasta l’impatto dei mutamenti del clima provocati dalle attività umane.

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Se, come previsto, la terra perderà una quantità significativa di carbonio, sarà in pericolo la sua capacità di produrre cibo o conservare l’acqua.

Tutti elementi che, a catena, potrebbero portare a un aumento dell’erosione del suolo e dei danni prodotti dalle alluvioni.

Soltanto una conversione di terreni a foreste o campi d’erba potrebbe aumentare la capacità del suolo di immagazzinare carbonio.

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Ma non sono eventualità previste, almeno non su larga scala, sottolineano gli scienziati, a causa della pressione sulle risorse della terra che deriva dall’espansione urbana e dalla produzione alimentare.

 

(ANSA del 4 novembre 2016, ore 15:12)

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