VAS e Comitato No Discarica Magliano Romano hanno chiesto ai Sindaci dell’Area Tiberina-Flaminia-Cassia di farsi tutti assieme promotori a fianco a loro del ricorso al TAR contro le ultime due Determinazioni rilasciate dalla Regione Lazio

 

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Si è tenuta ieri pomeriggio presso l’aula consiliare del Comune di Fiano Romano la Conferenza dei Sindaci dell’Area Tiberina-Flaminia-Cassia che al secondo punto all’ordine del giorno aveva la “Discarica Rifiuti Magliano Romano“.

La riunione non era aperta al pubblico: per questi motivi il Circolo territoriale di Roma di VAS ed il Comitato No Discarica Magliano Romano che avrebbero voluto parteciparvi si sono visti costretti a trasmettere per posta elettronica certificata la seguente nota congiunta.

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CONFERENZA DEI SINDACI

AREA TIBERINA CASSIA FLAMINIA

17 novembre 2016 

– Discarica di Magliano Romano – 

A dicembre del 2002 il Comune di Magliano Romano aveva originariamente autorizzato a riempire l’ex cava di tufo in località Monte della Grandine con un numero limitato di rifiuti, che si erano però decuplicati quando nell’agosto del 2007 è subentrata la S.r.l. “Idea 4”.

Malgrado l’intervento del Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) dei Carabinieri che nel 2011 aveva imposto di ridurre gli inerti alla quantità originaria, nel 2012 è intervenuta la Regione Lazio che ha autorizzato 92 Codici CER. 

A questo punto la S.r.l. “Idea 4” non si è limitata a presentare in data 29/7/2014 il noto progetto di riclassificazione da discarica per inerti a discarica per rifiuti speciali non pericolosi, fermo ormai da più di due anni all’ufficio VIA, nei confronti del quale si sono da subito pronunciati contrari fin dalla 1° Conferenza dei Sindaci che si è svolta l’8 ottobre del 2014 tutti i 17 Comuni dell’Area Tiberina-Cassia-Flaminia, perché ha richiesto ed ottenuto progressivamente il rilascio di tutta una serie di Determinazioni della Regione Lazio, come la G04580 del 10/04/2014 (ottenuta con silenzio- assenso) per conferire due nuovi CER identificati come fanghi, come la G09137 del 22/07/2015 per conferire ulteriori 21 codici CER identificati prevalentemente come fanghi, nonostante gran parte degli stessi fossero stati precedentemente ritenuti incompatibili con la discarica di inerti dalla Stessa Direzione Rifiuti della Regione e da Arpa Lazio , come ancora la G03100 del 31/03/2016 per la realizzazione di un impianto chimico-fisico di trattamento di percolato, come da ultimo la G11762 del 14/10/2016 per una deroga che triplica i valori limite di inquinanti per l’accettabilità dei rifiuti in discarica.

È evidente come l’impianto attuale, in forza delle autorizzazioni sopra richiamate che sono state via via rilasciate, si è trasformato in qualcosa di profondamente diverso rispetto al progetto di discarica originariamente sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale nel 2007.

I 21 codici CER approvati, sempre come “variante non sostanziale”, con la Determinazione G09137 del 22 luglio 2015 sono stati autorizzati malgrado l’ARPA Lazio avesse più volte sottolineato che alcuni dei nuovi codici richiesti potessero corrispondere a rifiuti non inerti e quindi che alcuni dei corrispondenti rifiuti potessero provocare inquinamento ambientale e pericolo per la salute umana: a conferma indiretta proprio di questo rischio, il 7 maggio 2015 la S.r.l. “Idea 4” ha presentato istanza di realizzazione dell’impianto di trattamento chimico fisico proprio del percolato a servizio della discarica per inerti, che la Regione Lazio ha autorizzato con la Determinazione n. GO3100 del 31 marzo 2016.

Il suddetto provvedimento è stato impugnato al TAR del Lazio con un ricorso che è stato promosso dal “Comitato No Discarica Magliano Romano”, da 78 cittadini e dalle associazioni “Gruppo Ricerca Ecologica” (GRE) e “Verdi Ambiente e Società” (VAS): il ricorso è stato assegnato alla Sezione Prima Quater del TAR, che con Ordinanza n. 4895 del 30 agosto 2016 ha accolto la domanda incidentale di sospensione fissando, per la trattazione del merito, l’udienza pubblica del 31 gennaio 2017.

A supporto della decisione presa in Camera di Consiglio è stato portato l’espresso «riferimento allo scarico delle acque trattate nel fosso di Monte Pizio» 

La S.r.l. “Idea 4” ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per ottenere l’annullamento dell’Ordinanza, anche perché nel frattempo la Regione Lazio aveva effettuato il collaudo dell’impianto, di cui non è dato di sapere se sia stato interrotto il funzionamento fino al prossimo 31 gennaio, nel rispetto dell’Ordinanza emanata dal TAR.

In questo frattempo la Determinazione con cui sono stati autorizzati gli ulteriori 21 codici CER è stata impugnata al TAR del Lazio con il ricorso n. 12933 del 6 novembre 2015 (promosso dai titolari di due aziende agricole) e con il ricorso n. 13784 del 20 novembre 2015 (promosso da molti soci del “Comitato No Discarica Magliano Romano” e dalla associazione “Gruppo Ricerca Ecologica”).

I due ricorsi sono stati poi riuniti ed hanno portato alla sentenza n. 5274 del 5 maggio 2016 con cui la Sezione I Ter del TAR del Lazio ha annullato la Determinazione A09137 del 22 luglio 2015.

La Determinazione G09137/2015 è stata impugnata anche dal Comune di Magliano con il ricorso n. 14264 del 28 novembre 2015 che è stato accolto ed ha portato alla sentenza n. 5275 del 5 maggio 2016con cui è stato annullato il provvedimento della Regione. 

Malgrado le due sentenze avverse, il Responsabile della Direzione Regionale Governo del Ciclo Rifiuti, Arch. Demetrio Carini, ha firmato la Determinazione G1256 del 20 ottobre 2016, con cui – pur prendendo «atto dell’annullamento della Determinazione G09137 del 22.7.2015 giuste sentenze N. 05274/2016 e N. 5275/2016 del TAR Lazio» – ha ugualmente deciso di «approvare la modifica non sostanziale della Determinazione A06398 del 06/8/2013 con l’inserimento nell’elenco dei codici CER in ingresso di ulteriori codici»: si tratta degli stessi 21 Codici CER approvati nuovamente assieme a «l’Allegato tecnico denominato “Protocollo di accettazione dei rifiuti” parte integrante del presente atto e relativo alle modalità di accettazione dei rifiuti in discarica come da parere favorevole di Arpa Lazio prot. 53916 del 02/7/2015parte integrante del presente atto».

Il provvedimento riporta per di più in chiusura delle premesse che «con determinazione G11762 del 14/10/2016 sono state approvate le deroghe sui parametri di tabella 2 articolo 5 DM 27/09/2010 riportate espressamente nella citata determinazione che si applicano anche ai codici di cui alla presente determinazione»: con la Determinazione citata si autorizza la deroga ad accettare in discarica rifiuti che hanno valori triplicati rispetto al Decreto Ministeriale del 27 settembre 2010, che stabilisce i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica.

Dal ricorso del Comune di Magliano Romano si viene a sapere che «le 21 tipologie di rifiuti autorizzati sono le stesse tipologie di rifiuti di cui all’istanza di VIA depositata in data 29.07.2014 di modifica sostanziale per trasformazione della discarica da rifiuti inerti a rifiuti non pericolosi e per la quale Arpa Lazio non ha ancora espresso parere favorevole»: va messo in risalto al riguardo che la richiesta di riclassificazione della attuale discarica di rifiuti inerti a rifiuti speciali non pericolosi prevede la contestuale autorizzazione all’ingresso in discarica di circa 100 tipologie di codici CER, tra i quali figurano tra l’altro gli stessi 21 codici che sono stati autorizzati nuovamente.

Se l’affermazione del Comune di Magliano Romano rispondesse al vero e si considera che i rifiuti speciali non pericolosi sono cosa ben diversa dai rifiuti inerti, si arriva allora alla conclusione che tanto con la Determinazione G09137 del 22/7/2015 (annullata da ben 2 sentenze del TAR) quanto con la Determinazione G1256 del 20/10/2016 si continuano a voler far rientrare nella famiglia degli “inerti” 21 Codici CER che per stessa ammissione della S.r.l. “Idea 4” rientrerebbero invece a pieno titolo nella categoria dei rifiuti speciali non pericolosi.  

A parte questo eventuale estremo di falso in pubblico, al momento comunque tutto da accertare, con il “Protocollo di accettazione dei rifiuti” allegato alla Determinazione G1256 del 20 ottobre 2016 la Regione ritiene di aver ottemperato alla Sentenza del TAR n. 5274 del 5 maggio 2016, che parlava invece di una «rielaborazione appropriata, dettagliata e soddisfacente del protocollo di parte» che così non risulta del tutto con il suddetto“Protocollo di accettazione dei rifiuti” dal momento che – come sentenziato dal TAR – «il rispetto del principio di precauzione avrebbe imposto all’Amministrazione di escludere almeno quei particolari codici dall’autorizzazione della variante non sostanziale.» 

Quand’anche si volesse ritenere che sia stato ottemperato alla Sentenza del TAR n. 5274/2016, la Determinazione G1256 del 20 ottobre 2016 non risulta affatto che abbia ottemperato anche alla sentenza n. 5275/2016 ottenuta dal Comune di Magliano, dal momento che nel suo dispositivo non si parla di nessun protocollo da rielaborare e soprattutto perché se così fosse veramente la stessa sentenza dovrebbe essere considerata superata e passata in giudicato al pari dell’altra, ottenuta dal Comitato No Discarica Magliano Romano, quando così invece non è.

La prova tangibile viene dal fatto che la Regione non ha ritenuto di impugnare al Consiglio di Stato la sentenza n. 5274/2016 ottenuta dal Comitato No Discarica Magliano Romano (perché superata dalla sua presunta ottemperanza), mentre ha deciso di impugnare la sentenza 5275/2016 ottenuta per l’appunto dal Comune di Magliano con un ricorso al Consiglio di Stato, depositato il 29 luglio 2016.

Se non ritiene di dover ottemperare alla sentenza ottenuta dal Comune di Magliano Romano, che ha impugnato, la Regione Lazio avrebbe dovuto aspettare la sentenza per lei favorevole del Consiglio di Stato per poi autorizzare nuovamente subito dopo i 21 codici CER: l’aver voluto anticipare il provvedimento costituisce un comportamento anomalo che dà adito a legittimi sospetti su un eventuale scarico del percolato prodotto dalla discarica sul Fosso di Monte Pizio, che ha motivato la richiesta di un sopralluogo diretto sul posto da parte di ARPA Lazio ed ASL Distretto RM F4, che ha presentato l’associazione VAS il 17 ottobre scorso.

A fronte di questo quadro, da cui emerge ormai il serio rischio di un inquinamento ambientale e di un pericolo per gli abitanti del comprensorio, ad ognuno dei Sindaci che partecipano a questa Conferenza spetta l’obbligo istituzionale di tutelare comunque la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, sancito dall’art. 32 della Costituzione. 

Il rispetto dell’art. 32 si può esercitare per il caso in questione con l’applicazione del principio di precauzione, sollecitando quanto meno il sopralluogo sul posto già richiesto da VAS, chiedendo per l’occasione un riesame complessivo della discarica attuale cosi come modificata dalle continue varianti approvate ai sensi dell’art. 29-octies del D.Lgs. 152/06, ma soprattutto valutando l’opportunità (se non la necessità) di farsi tutti assieme promotori a fianco al Comitato No Discarica Magliano Romano ed alla associazione VAS di un ricorso al TAR del Lazio per impugnare tanto la Determinazione G1256 del 20 ottobre 2016 quanto la Determinazione G11647 del 14 ottobre 2016, quale atto connesso e parte integrante.

 

per informazioni e contatti.

Comitato No Discarica Magliano Romano: Presidente Alessio de Guttry

E mail : nodiscaricamaglianoromano@pec.it

 

Circolo Territoriale di Roma dell’associazione V.A.S.: Responsabile dott. arch. Rodolfo Bosi

E mail: circolo.vas.roma@gmail.com                                  

 

AGGIORNAMENTO   

RIFIUTI – DI LORENZI E TURCHI: “CONFERENZA DEI SINDACI SOSTERRA’ IL COMUNE DI MAGLIANO A TUTELA E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO” 

Ringraziamo tutti i colleghi che nella Conferenza dei Sindaci dell’Area Tiberina-Flaminia-Cassia svoltasi ieri pomeriggio a Fiano Romano, con all’Ordine del giorno la problematica relativa alla discarica di Magliano Romano, hanno ribadito, all’unanimità, la contrarietà del nostro territorio ad ospitare ogni discarica dei rifiuti, decidendo di aiutare, anche concretamente, il Comune di Magliano Romano nei ricorsi legali atti a difendere il territorio e l’ambiente da qualunque ipotesi di accogliere i rifiuti nel sito di Magliano”.

È quanto affermano Fabio Di Lorenzi, Sindaco di Rignano Flaminio, e di Ercole Turchi, Sindaco di Magliano Romano.

Inoltre, siamo grati ai colleghi Sindaci – affermano Di Lorenzi e Turchi – per aver condiviso la proposta da noi avanzata, sia quelli più contigui e limitrofi all’area oggetto di discarica, in primis il Sindaco di Campagnano, Formello e Sacrofano, e sia quelli che, nonostante rappresentino paesi geograficamente più distanti, non hanno esitato a convergere sulla proposta, in nome di una comune battaglia di civiltà.

Il tutto a dimostrazione del fatto che la difesa dell’ambiente, la tutela del nostro habitat e la salvaguardia della salute pubblica non sono concetti astratti ma principi ispiratori per una buona e sana politica”.

 

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