Al via la conferenza Onu sulla biodiversità: salvare le specie per il benessere dell’uomo

 

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Comincia oggi a Cancún, in Messico, la 13esima Conferenza delle parti della Convention on biological diversity (Cop13 Cbd), alla quale partecipano più di 5.000 delegati di 196 Paesi del mondo, che dovrebbe coordinare gli sforzi per riuscire a rispettare gli impegni internazionali per fermare la perdita della biodiversità internazionale.

La conferenza Onu sulla biodiversità è molto importante perché i Paesi di tutto il mondo sono chiamati a intensificare i loro sforzi per proteggere specie animali e vegetali e gli ecosistemi sui quali si basano la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua e la salute di miliardi di persone.

Per due settimane governi, scienziati e Ong esamineranno dati e rapporti che purtroppo dimostrano che circa due terzi degli obiettivi di mondiali per la biodiversità di Aichi non verranno raggiunti nel 2020, il che avrà gravi ripercussioni sul benessere umano, come avverte lo stesso slogan scelto per la Cop13 Cbd: “Integrando a biodiversità per il benessere”.

La Cbd spiega che «gli obiettivi di Aichi indicano le azioni per proteggere ed utilizzare in maniera sostenibile la biodiversità del nostro pianeta.  

Affrontano anche questioni che vanno dalla perdita degli habitat naturali, l’agricoltura sostenibile e la diminuzione delle popolazioni di pesci, fino all’accesso alla condivisione equa dei benefici dell’utilizzo delle risorse genetiche, la conoscenza indigena e la coscienza dei valori della biodiversità.  

Raggiungere gli obiettivi di Aichi è indispensabile per progredire negli impegni di due altre storiche agende  globali approvate in passato: gli Obiettivi dello sviluppo sostenibile (Sdg)  e l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico».

I lavori della Cop13 Cbd sono stati preparati da meeting ai quali hanno partecipato più di 120 ministri dell’ambiente, così come esponenti delle filiere agricola, forestale, della pesca e turistica e il segretario esecutivo della Cbd, Braulio Ferreira de Souza Dias, ha sottolineato: «Se vogliamo salvare la biodiversità, dobbiamo lavorare con questi settori che dipendono dalla biodiversità e le cui attività hanno un impatto considerevole sulla varietà di forme di vita che esistono nel nostro pianeta.  

L’agricoltura, il settore forestale, la pesca, il turismo sono settori molto importanti, le cui attività devono tener conto della conservazione della  biodiversità e l’utilizzo sostenibile in maniera coerente».

Erik Solheim, direttore esecutivo dell’United Nations environment programme (Unep), ha ricordato che «i governi hanno preso impegni ambiziosi per rispettare gli Obiettivi di Aichi, però questi impegni devono essere rispettati attraverso azioni nazionali.  

Se non viene assicurato che gli obiettivi nazionali si stabilizzino e aumentino, il loro lavoro resterà a metà».

Sir Robert Watson, presidente dell’Intergovernmental science-policy platform on biodiversity and ecosystem services, ha detto che «gli obiettivi di Aichi devono essere raggiunti perché la biodiversità e i servizi ecosistemici sono fondamentali per il benessere umano.  

La continua perdita di biodiversità e il degrado dei servizi ambientali diminuisce le nostre possibilità di raggiungere molti Sdg, in particolare quelli legati alla mitigazione della povertà e alla salute umana, così come alla sicurezza alimentare e all’acqua».

Il summit della Cbd esaminerà i progressi fatti nell’applicazione dello Strategic Plan for Biodiversity 2011-2020, nel raggiungimento degli  Aichi Targets e nella loro attuazione.

La Cop13 di Cancún idetificherà anche le azioni necessarie per rispettare gli obiettivi a livello nazionale.

Uno delle maggiori sfide che hanno di fronte i Paesi del mondo è quella di allineare i loro piani nazionali agli obiettvi internazionali sulla biodiversità, generalmente più ambiziosi.

«Per esempio – spiega la Cbd – si stanno facendo progressi per il rispetto Aichi Target 11  grazie all’istituzione sempre maggiore di aree naturali protette.  

Ma solo il 54% dei 179 Paesi hanno approvato obiettivi nazionali tanto ambiziosi come gli Obiettivi di Aichi».

Il segretario de medio ambiente y recursos naturales del Messico, Rafael Pacchiano Alamán, ha evidenziato che «il Messico è fortemente impegnato con la “meta 11 de Aichi”, che speriamo di rispettare anticipatamente, intanto stiamo facendo tutti gli sforzi possibili perché, nel  2018, il 17% delle aree terrestri  e il 10% delle zone marine e costiere del Messico vengano protette».

La Cop13 Cbd è chiamata a decidere su alcune delle questioni più importanti per la conservazione e l’utilizzo sostenibile della biodiversità:

Vita marina. I  governi affronteranno la marine agenda, con discussioni sui nuovi rapporti sull’impatto dei rifiuti marini e del rumore subacqueo sulla biodiversità.

Verranno presentate anche nuove ricerche sulle Ecologically or biologically significant marine areas (EBASs) in alto mare. 

Ripristino degli ecosistemi. Si discuterà anche dell’adozione di un piano di azione e mobilitazione delle risorse per il ripristino degli ecosistemi per raggiungere gli obiettivi di Aichi 5, 12, 14 y 15; gli Obiettivi  4 e 8 della Global strategy for plant conservation, così come altri obiettivi e target concordati a livello internazionale, quali quelli per fermare il degrado dei suoli dell’United Nations convention to combat desertification. 

Bio-sintetici. Sarà affrontato anche il tema emergente della biologia sintetica nel contesto di tre obiettivi della Cbd.

Ci sono diverse applicazioni dove componenti, organismi e prodotti della biologia sintetica – come la bioingegneria, l’agricoltura, i prodotti farmaceutici e la chimica – possono interagire con la biodiversità ed avere impatti sia positivi che negativi a diversi livelli, compresi quelli genetici, sulle specie e sugli ecosistemi.

Impollinatori.  Alla Cop13 verrà discusso anche il rapporto “Thematic Assessment of Pollinators, Pollination and Food Production” dell’Intergovernmental science-olicy platform on biodiversity and ecosystem ervices (Ipbes), uno studio durato due anni che ha scoperto che almeno 577 miliardi di dollari all’anno della produzione agricola mondiale deriva dall’impollinazione animale, con tre quarti delle coltivazioni alimentari del mondo che dipendono almeno in parte dall’impollinazione di insetti ed altri animali come pipistrelli e uccelli, molti dei quali sono a rischio estinzione. 

Cartagena protocol on biosafety e Nagoya protocol on access and benefit-sharing. I governi esamineranno i mezzi necessari per continuare ad applicare questi protocolli, concentrandosi sui modi per promuovere la creazione di capacità e migliorare i loro strumenti nazionali.

Sarà soprattutto preso in considerazione l’avanzamento verso l’Obiettivo16 di Aichi, che si occupa del Protocollo de Nagoya.

Nel suo saluto alla Cop13 Cbd, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha concluso: «Proteggere la biodiversità e prevenire ulteriori perdite è un investimento essenziale per il nostro futuro collettivo.  

È fondamentale che facciamo progressi nell’integrazione della biodiversità e nella sua trasformazione come  valore delle società e per gestirla».

 

(Articolo di Umberto Mazzantini, pubblicato con questo titolo il 2 dicembre 2016 sul sito online “greenreport.it”)

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