Anche novembre 2016 è stato il più caldo mai registrato

 

Secondo i dati satellitari, novembre 2016 ha facilmente battuto ogni record di caldo precedente.

Un dato confermato da stazioni meteorologiche, boe di rilevamento e da palloni atmosferici che rilevano tutti una tendenza costante a lungo termine al riscaldamento.

Gli ultimi dati su novembre provengono dai satelliti RSS, cioè quelli che alcuni negazionisti climatici citano spesso perché secondo loro contengono errori sul riscaldamento globale.

Ma i dati e i grafici che pubblichiamo sino incontrovertibili: non solo novembre 2016 è stato il più caldo mai registrato, ma anche il trend annuale dimostra un chiaro e rapido riscaldamento.

Come scrive Joe Romm su Think Progress, «questi satelliti hanno documentato un riscaldamento costante della troposfera (la bassa atmosfera). 

Vale la pena ripetere sempre che i satelliti misurano indirettamente la temperatura di dove viviamo (troposfera), in modo che i dati hanno bisogno di un sacco di aggiustamenti prima che siano utilizzati da qualcuno.  

Se si vuole una misura diretta della temperatura sulla superficie, dove  effettivamente viviamo e produciamo cibo, abbiamo bisogno del Land and ocean temperature index (LotiI) del  Goddard institute for space studies (Giss) della Nasa».

Ma i negazionisti e gli spacciatori di notizie false sono, per definizione, impermeabile ai fatti e Romm sottolinea che «purtroppo, saranno presto alla testa di tutto il Paese, guidati dal negazionista-capo Donald Trump  e dal suo stratega capo, Steve Bannon», uno che dirigeva il sito negazionista Breitbart.

Ma anche nell’era delle fake news è decisamente preoccupante che fonte apparentemente affidabile, come per esempio una Commissione della Camera statunitense, diffonda tweets con informazioni fuorvianti. 

«Nell’era del rapido aumento dei cambiamenti climatici, è anche pericoloso», scrive Laurel Raymond su Thik Progress.

Ma è proprio quel che è successo il primo dicembre quando l’account dell’ House Science Committee  ha diffuso un articolo su Twitter un articolo di Breitbart basato su false informazioni scientifiche.

Si tratta di un sito che spaccia disinformazione per negare la realtà dei cambiamenti climatici e  che è noto per i suoi legami con il suprematismo bianco fascistoide, per la sua misoginia e per l’antisemitismo.

Insomma, una commissione del Congresso Usa  posta un articolo di un sito negazionista (politico e climatico) di estrema destra che pretende di contrastare le prove fornite dalla Nasa sul fatto che il 2016 che sta per concludersi sia l’anno più caldo da quando vengono raccolti i dati sulle temperature globali e dice che in realtà  la temperatura a terra sarebbe scesa di 0.6º C.

Anche se le sole temperature sul terreno non sono una misura precisa o completa della temperatura terrestre, che include anche le temperature degli oceani che assorbono gran parte del riscaldamento del pianeta, e anche se la metodologia di  Breitbart fosse corretta, brevi sbalzi di temperatura potrebbero fare ben poco per contraddire l’evidenza che c’è una tendenza decennale al riscaldamento globale.

Si tratta di un articolo profondamente  fuorviante e, dato che è stato rilanciato  da una fonte istituzionale,  gli scienziati del clima si sono affrettati a rispondere al Tweet dell’ dell’ House Science Committee.

Peter Gleick, dell’US National Academy of Science, MacArthur Fellow, Presidente emerito dello Scientist Pacific Institute, ci va giù pesante, «questa è una notizia falsa, cattiva scienza e, fondamentalmente, merda, proveniente all’House Science committee».

La scienziata dell’atmosfera Katharine Hayhoe,  direttrice del Climate Science Center della t Texas Tech University e che lavora anche per il South-Central Climate Science Center del Dipartimento degli interni Usa. Dice che si tratta di «un classico esempio di notizie false».

Diffondere falsità come queste mentre il crollo delle calotte dell’Artico rappresenta già un serio pericolo per le città costiere statunitensi è non solo fuorviante e pessima scienza, ma è anche pericoloso e dei leader politici responsabili dovrebbero comportarsi in tutt’altra maniera.

Il vece il presidente dell’House Science committee, il repubblicano texano Lamar Smith, un dichiarato negazionista climatico, utilizza il suo ruolo per diffondere scetticismo climatico e insolentire la Noaa National oceanic and atmospheric administration (Noaa) accusandola di manipolare i dati su richiesta dell’amministrazione Obama e fornire cosi prove false del cambiamento climatico.

Il democratico Don Beyer, un rappresentante della minoranza nella Commissione ha detto che «è giunto il momento di portare la scienza nell’House Science committee», e un’altra democratica, Eddie Bernice, ha aggiunto che «la diffusione di fatti falsi ci mette tutti in pericolo».

Secondo la Raymond «l’articolo non è particolarmente sorprendente, visto che proviene da Breitbart.  

Il sito, ora noto come piattaforma per il nazionalismo bianco, ha una storia di diffusione della propaganda anti-global warming e di attacchi spregiudicati agli scienziati climatici e al loro lavoro».

La cosa preoccupante è che precedentemente Breitbart era diretto proprio dall’attuale stratega capo del presidente eletto Trump,  Steve Bannon, un notissimo negazionista climatico di estrema destra che sul suo programma radiofonico quotidiano ha definito «isteria» le preoccupazioni di Papa Francesco sul cambiamento e quindi anche l’enciclica Laudato Si’.

Su Breitbart gli insulti contro i climatologi si sprecano e quelli che lavorano per Nasa, Giss e Noaa vengono definiti più o meno parassiti di cui non  ci si può fidare e bugiardi abietti. 

Questa banda di neofascisti suprematisti bianchi ha addirittura il coraggio di chiamare “Eco.Nazi” “Eco-fascisti” e “scum-sucking slime balls”.

La Raymond conclude: «Breitbart non è una fonte di notizie affidabile.  

Dato che è un sito che diffonde la propaganda climate denier  e ridicolizza gli scienziati, non è una fonte di notizie particolarmente affidabile sulla scienza climatica.  

Diffondendo l’articolo, nell’House Science committee ha convalidato la diffusione di disinformazione pericolosa».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 9 dicembre 2016 sul sito online “greenreport.it”)

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