Usa, ex ministri di Reagan propongono carbon tax a Trump

 

Un gruppo di anziani ed autorevoli esponenti del Partito Repubblicano statunitense ha presentato alla Casa Bianca la proposta di una “carbon tax” per combattere il riscaldamento globale, al posto del Clean Power Act di Obama.

La proposta è stata elaborata dal Climate Leadership Council, un gruppo di esponenti conservatori preoccupati per il cambio climatico.

Fra di loro ci sono due ex segretari di Stato di Reagan, James Baker e George Shultz, e l’ex segretario al Tesoro di George W. Bush, Hank Paulson.

La proposta di “carbon tax” prevede una imposta sulle emissioni di anidride carbonica di 40 dollari a tonnellata, destinata a crescere nel tempo.

I proventi sarebbero redistribuiti alle famiglie, che riceverebbero 2.000 dollari all’anno come “carbon dividend”.

Ci sarebbero anche “carbon tariff” per colpire i paesi esteri che farebbero concorrenza sull’energia grazie all’assenza di vincoli sulle emissioni.

La carbon tax dovrebbe raccogliere dai 200 ai 300 miliardi di dollari all’anno.

Il suo effetto sarebbe incentivare i produttori di energia a tagliare le emissioni di gas serra, adottando tecnologie pulite.

Gli aumenti dei costi energetici per la famiglie sarebbero compensati dai dividendi di carbone.

Possiamo non convincere il presidente – ha commentato con la Cnn James Baker – ma è un buon piano, perché è un approccio al problema conservatore, favorevole al libero mercato e alla limitazione dell’azione governativa“.

La crescente evidenza del cambiamento climatico sta diventando troppo forte per essere ignorata – scrive il Climate Leadership Council nel suo documento -. Per troppo tempo molti repubblicani hanno guardato dall’altra parte, rinunciando all’iniziativa politica a favore di quelli che sostengono regolazioni imperative che bloccano la crescita“.

 

(ANSA del 9 febbraio 2017, ore 16:22)

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