Non ci resta che protestare oltre che piangere, purtroppo è così.
Nonostante tutto ciò che si è detto, nonostante tutte le lotte che in molte parti del mondo ci sono state.
La dura realtà è che il 12 % della popolazione mondiale è senza acqua potabile.
Spesso ci domandiamo perchè non finisce mai l’esodo di massa dall’Africa verso l’Europa.
La risposta ci viene data in questi giorni proprio dal World Water Council : 310 milioni sono gli abitanti dell’Africa Subsahariana che non hanno accesso a fonti di acqua potabile con conseguenze drammatiche come la morte di 4500 bambini al giorno, mentre oltre 3 milioni sono i morti ogni anno per malattie dovute alla mancanza di acqua e igiene.
Cosa ci resta da fare oltre alla denuncia ? I
ntanto ricordare ai nostri governanti che l’accesso all’acqua e alle strutture igienico sanitarie sono priorità ineludibili e ciò devono ricordarselo quando vanno a firmare trattati e accordi con stati dittatoriali che lucrano sulle loro ricchezze naturali senza curarsi della popolazione e delle condizioni di vita.
Lo smaltimento delle acque reflue è il tema all’odg della GIORNATA di quest’anno.
Mai tema fu più appropriato: il 90 % di queste acque finisce direttamente nell’ambiente, senza alcun trattamento. I danni sono incalcolabili sia in termini economici (costi per le bonifiche e disinquinamento) che in termini di salute (milioni di morti).
Per noi è necessario investire e avviare politiche che garantiscano tutela ambientale, acqua per tutti e risanamento.
Per fare questo sono necessari almeno 650 miliardi di dollari all’anno fino al 2020.
Sono cifre importanti ma sono anche le uniche condizioni per uscire dalle parole e dalle promesse.
Proviamo a crederci, anche se Trump e soci continuano a remare contro.
Il Presidente Nazionale di Vas Aps Onlus
Guido Pollice