Ora nel nuovo Atlante internazionale delle nubi ci sono anche le “scie chimiche”

 

Dopo diversi decenni, la nuova versione dell’Atlante internazionale delle nubi è stata aggiornata e ufficialmente pubblicata online dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), in occasione della Giornata mondiale della meteorologia svoltasi ieri.

La base per la classificazione adottata rimane quella risalente al sistema ideato nel 1803 da Luc Howard – autore del volume ‘The essay on the modification of clouds‘, in cui attribuiscono alle nuvole nomi latini –, ma nel nuovo Atlante sono state introdotte importanti novità.

Su tutte, come spiega Marina Baldi dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr), l’introduzione per la prima volte delle «nubi speciali: l’Homogenitus, il nome dal latino che significa ‘nubi dovute alle attività umane’, quali le scie di condensazione o contrails generate dagli aerei, quelle che una ‘bufala’ purtroppo diffusa definisce ‘scie chimiche’».

Quando Howard stilò il suo essay un simile elemento non poteva neanche essere pensato, dato che il primo aereo in volo sarebbe arrivato con i fratelli Wright esattamente un secolo dopo – e non certo alimentato da motori a reazione.

Tra le nubi speciali ufficializzate nel documento dal Wmo ci sono poi «le Asperitas: nubi – osserva Baldi – dalle forme convolute e drammatiche, che ricordano la superficie di un oceano in tempesta.  

È stata inserita nell’Atlante anche la specie Volutus, dal latino ‘che si avvolge’, che comprende le roll clouds, enormi rotoli di vapore simili a un cilindro o rotolo, a volte arrotondati e disposti orizzontalmente».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 24 marzo 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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